Mancanza - parte 3

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Astrid passeggiava su e giù per la stanza mordendosi nervosamente un'unghia, cercando di elaborare un pensiero razionale, e scartando tutte le ipotesi improbabili.

Testa Bruta la osservava cercando qualche cosa di coerente da dire, ma stranamente in quel momento non trovava le parole adatte, mentre Testa di Tufo e Gambe di Pesce parlavano a bassa voce tra di loro, cercando di mettere insieme un piano per andare a cercare Hiccup, cosa non semplice visto che Gambe di Pesce stava proponendo di andare a casa di Hiccup per cercare qualche indizio, mentre Testa di Tufo aveva invece proposto di far esplodere le grotte vicino alle spiagge per vedere se per caso non fosse caduto in qualche crepaccio nelle rocce soprastanti.

Moccicoso, che li aveva ascoltati in silenzio e con aria di sufficienza fino a quel momento, improvvisamente sbottò. "Ma insomma!" I due trasalirono e si zittirono, e tutti volsero a lui la loro attenzione. "Non avete capito un tubo! Se l'è svignata!"

Ci fu qualche secondo di silenzio, quindi Testa Bruta gli diede un ceffone sulla nuca. "Ahi!" Lui la guardò storto. La giovane si chinò su di lui sovrastandolo e facendolo indietreggiare di un passo. "Sei per caso impazzito? Da dove ti sarebbe uscita questa brillante intuizione?" Moccicoso si massaggiò la nuca, nel punto colpito. "E' ovvio, no? Non è la prima volta che se la da a gambe quando si trova davanti a qualche grosso impegno", guardò Astrid, che si lasciò cadere a sedere sul letto facendo crollare le spalle verso il basso. "Che...?" Le parole le morirono in gola. Un pensiero si insinuò tra gli altri, Hiccup che scappa per evitare il matrimonio.

Scrollò la testa per scacciare quell'idea, mentre gli altri ragazzi ammutolirono non potendo negare che sì, Hiccup in passato più volte era fuggito per evitare i discorsi di suo padre sulla futura leadership di Berk.

Testa Bruta colpì di nuovo Moccioso. "E basta!" Sì lamentò lui "non sono io quello che merita delle sberle, ma quello scemo di mio cugino!" Testa Bruta si abbassò su di lui, e a pochi centimetri dal suo viso sibiló tra i denti un secco "sta' zitto", quindi tornò ad osservare Astrid con aria preoccupata.
Lei si alzò di scatto, osservò uno ad uno i suoi amici, e rimase delusa per ciò che lesse nelle loro espressioni. "È questo che pensate?" I ragazzi non risposero, evitando di incrociare il suo sguardo. "È questo che pensa tutta Berk?" Non sapevano come dirglielo, ma sebbene quella possibilità li turbasse, non potevano negare a loro stessi che almeno in parte lo avevano pensato.
"No" Astrid scosse energicamente la testa, "mi rifiuto categoricamente di prenderla come una possibilità".

Moccioso si grattò l'orecchio "non sarebbe il primo e neanche l'ultimo", fece il gesto di ripararsi dall'ennesimo schiaffo di Testa Bruta quando lei alzò il braccio per colpirlo, ma Testa di Tufo si intromise. "Oh andiamo! Stiamo parlando di Hiccup, Hiccup e Astrid, io non ce lo vedo proprio a fare una cosa del genere."
"A dire il vero neanch'io." Gambe di Pesce si torturò le dita nervosamente.
"Allora che si fa?" Testa Bruta si piazzò di fronte ad Astrid "vuoi che vada a cercare il tuo fidanzato e che lo rispedisca a Berk a calci nel fondoschiena?"
Astrid sorrise ringraziando con gli occhi la sua amica per il pensiero. "No. No, aspettiamo".
"Aspettiamo cosa?"
"Valka. Ha detto di darle un paio di ore per cercare di capire cosa possa essere successo."
Testa Bruta annuì seria, si sedette sul letto e fece sedere accanto a lei Astrid, prendendole le mani con fare rassicurante.
"Temo..." Ad Astrid quasi tremava la voce. "Temo che possa essergli successo qualcosa..."

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Saltanuvole piegò sul lato sinistro, fendendo l'aria e inclinandosi per sfruttare le correnti umide in risalita dal mare. Il cavaliere sul suo dorso era distratto, non prestava attenzione al cielo sopra di sé, né al vento ribelle che sferzava le ali del drago, troppo preso dai suoi pensieri e dalla preoccupazione.
Valka espirò rumorosamente, in preda alla frustrazione. Hiccup era stato visto l'ultima volta la sera prima, e dato che anche Sdentato era sparito, era scontato che fossero insieme. Ciò significava che suo figlio poteva benissimo essere dall'altra parte del mondo in quel momento.
Aveva volato verso sud, sorvolando velocemente ogni scoglio e pezzetto di terra emerso dal mare, ma si era presto resa conto che era inutile andare così, alla cieca, sperando di trovare Hiccup per puro caso.
Pensa, si disse da sola, prima di capire dove può essere andato, cerca di capire perché se n'è andato. Ripercorse mentalmente i discorsi fatti negli ultimi giorni; Hiccup era felice di sposare Astrid, glielo leggeva negli occhi ogni volta che parlavano di lei, non poteva essere il matrimonio la causa di quella fuga...

All'improvviso le tornò alla mente un dialogo avuto con Hiccup solo due giorni prima, e come un fulmine a ciel sereno ebbe la certezza di sapere dove fosse andato.
"Torniamo indietro Saltanuvole" disse al suo drago. "Torniamo a Berk."

...to be continued...

Angolo autrice: ebbene, volevo suddividere questa storia in tre parti, ma mi sono dilungata più del previsto, per cui ce ne sarà anche una quarta. Per il momento è tutto!

Pensieri e parole... a Berk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora