Chiacchiere a letto

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Fece scorrere l'indice sul malleolo. Il dito percorse il profilo del polpaccio, sfiorò la pelle dietro al ginocchio e risalì fino al fianco. 

Astrid si girò sulla schiena e afferrò la mano che la stuzzicava, portandola alla bocca per baciarne le nocche.
"Lo sai che mi fai il solletico..." Finse di rimproverarlo.
Hiccup sorrise e le sfiorò le labbra col pollice.
"Sì, lo so. Mi piace..."

Sorridendo malizioso si sporse per afferrare la coperta ai piedi del letto, e coprì entrambi.

"Ti piace, è?" Astrid si accoccolò tra le sue braccia "io invece lo trovo fastidioso."

Lui la strinse a sé e le baciò la sommità del capo, affondando col naso tra i capelli sparsi fra loro. Accarezzandole il braccio lentamente, si soffermò sulla piacevole e calda sensazione del contatto della loro pelle, che ovunque si toccava trasmetteva un dolce languore, le mani che la accarezzavano, il fianco su cui lei poggiava, e le gambe intrecciate in un intimo abbraccio.

C'era da chiedersi se fosse così per tutti, se qualsiasi pelle fosse così piacevole da toccare, o trasmettesse lo stesso calore.

Non che gli interessasse scoprirlo, neanche lontanamente nella sua mente si sarebbe potuto affacciare il pensiero del provare ad accarezzare un'altra pelle.

In effetti più condivideva il tempo con Astrid e più la desiderava, e dopo aver scoperto ciò che l'intimità tra loro due poteva dare ad entrambi era diventato estremamente difficile concentrarsi su qualcos'altro quando lei era nei paraggi. La sua mente lo portava inesorabilmente sulla scia di pensieri languidi se lei era alla portata della sua vista, senza contare ciò che poteva provocargli quando gli era accanto, solo con la sua presenza.

Non era molto consono ad alcune delle occasioni a cui prendevano parte come capo e moglie del capo, che si trattasse di visite più o meno ufficiali di viaggiatori, riunioni di consiglio, o assemblee coi cittadini, la presenza di Astrid al suo fianco lo distraeva continuamente.

Certo era una distrazione per nulla spiacevole, ma pur sempre una distrazione, e diverse volte si era trovato a doversi far ripetere le questioni che gli venivano poste perché aveva perso il filo del discorso.

"Sei silenzioso" con la sua voce Astrid lo riscosse, "a cosa stai pensando?"

Si sollevò poggiandosi sul gomito per osservarlo in volto. La fronte leggermente corrucciata e lo sguardo concentrato indicavano che la sua mente stava galoppando, e Astrid era sempre curiosa di sapere dove stava andando. Di solito Hiccup non si faceva problemi a esprimere quello che gli passava per la testa, ma negli ultimi tempi lo aveva trovato spesso assorto in un silenzio contemplativo. Ciò le aveva indotto qualche dubbio sul fatto che quello che era suo marito da poche settimane fosse preoccupato per qualcosa. Aveva forse qualche grattacapo che non voleva esternare?

Incontrando lo sguardo di Astrid il cipiglio di Hiccup si distese visibilmente. Le rivolse il suo sorriso sghembo, divertito dalla sua espressione interrogativa.

"Pensavo a te". Astrid rimase non poco stupita da quella risposta.

"A me?" Hiccup annuì giocoso.

"Ma... io sono qui..."

"Lo so bene."

Astrid cercò di elaborare l'informazione, incerta sul come avrebbe dovuto prenderla.

"La cosa ti stupisce?" Le chiese Hiccup dolcemente. "Penso a te sicuramente più spesso di quanto credi".

Lei arrossì, e sebbene la luce fioca della candela nascondesse alla vista buona parte dei dettagli e rendesse tutto surreale, quel particolare non sfuggì a Hiccup.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 26, 2020 ⏰

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