CAPITOLO 17: Colpi di testa

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Lake Charles

*Payton Pov*

Le vacanze di primavera quest'anno sono un'utopia. Sia io che Aiden dobbiamo metterci in pari per poter affrontare gli esami della sessione estiva e io devo assolutamente focalizzarmi sul progetto perla tesi finale. Ma, perchè ovviamente c'è un "ma" che scombussola sempre i piani, Aaron ha deciso di tornare in città. Non che non sia una cosa positiva certo, Maddison e Mark sono entusiasti. Negli ultimi tempi non ci sono stati colpi di testa, scandali ne altro. Ha lavorato nella ditta del padre e con ottimi risultati. Sembra che, lasciandolo in pace, abbiano ottenuto quello che negli ultimi anni avevano cercato. Anche Aiden sembra rincuorato dalla notizia. Spesso ci siamo trovati a parlarne. All'inizio era infuriato dal suo atteggiamento, mentre negli ultimi tempi sembra più rassegnato, triste che il rapporto con il fratello sia cambiato così radicalmente. Perciò si è deciso per una festa con i fiocchi, o meglio con le uova. Aaron e Nicole raggiungeranno i genitori a Lake Charles per il giorno di Pasqua. Tutta la mia famiglia e i nostri amici più cari ci raggiungeranno alla villa. Io e Aiden ovviamente siamo già qui per organizzare il tutto. Maddison stà recuperando alla grande, ma non è assolutamente il caso che si stressi per un pranzo. Quindi preparo una lista insieme a lei delle cose che ci servono e prendo il suv (prestato gentilmente da Mark) per andare a fare la spesa. << Aspetta, ti accompagno >> Aiden mi batte sullo sportello, ma gli faccio segno di fare il giro. Per una volta guido io. Guidare mi rilassa e in realtà, anche se il tragitto è breve, mi aiuta. << Pensavo che avessi bisogno di questi –si indica i bicipiti – per riuscire a portare a casa tutte quelle sportine >> ammicca. << Hanno inventato i carrelli a posta per non far fatica >> lo ripago con una linguaccia, mentre parcheggio, abbassando istintivamente il volume della radio. Mi guarda perplesso. Faccio spallucce. << Non lo so, ma è da quando ho imparato a parcheggiare che lo faccio, mi viene automatico.>> scoppia a ridere scuotendo la testa. << Donne! >> esclama con gli occhi al cielo. Poi mi raggiunge e entriamo al supermercato. Credo, anzi ne sono assolutamente certa, di non aver mai fatto una spesa così grande. E inizio veramente a preoccuparmi della mole di lavoro che mi aspetta per cuocere tutte le prelibatezze che ha in serbo Maddison. Endrew si stà già occupando della preparazione delle camere e degli addobbi in tutta casa e gli abbiamo promesso che ci saremmo occupati noi del pranzo. Per fortuna, quando rientriamo, mio padre è arrivato con tutta la ciurma, portando anche Sasha, suo marito e il piccolo Seba. Aiden li accompagna nelle rispettive camere e appena svoltano l'angolo mi metto le mani nei capelli. Ho sempre amato le sfide, darmi da fare non mi spaventa, ma ultimamente non ho tempo per me stessa, per gli studi e dopo la lavata di capo del mio relatore questo non ci voleva. Adoro passare il tempo con Aiden e con la sua famiglia, con lui mi sento viva e serena, ma ci stiamo concentrando così tanto sugli altri che rimango basita dal lavoro che ci attenderà al nostro ritorno a Baton Rouge. Da quando c'è Aiden preferisco dormire la notte, piuttosto che studiare, perchè il letto non è più solo un mobile in cui riposarsi, ma è diventato un giaciglio dove respirare il suo profumo, dove coricarmi per essere finalmente fra le sue braccia. Non ne ho mai abbastanza di passare del tempo con lui. << Tutto bene? >> i miei pensieri vengono bloccati dalla calda e rassicurante voce di Sasha. Da quanto tempo non mi confido con lei, da quanto tempo non mi tuffo fra le sue braccia, come faccio ora, e mi sento piccola. << Ah bambina mia, cosa succede? >> Mi carezza i capelli, passandoci le dita. Un toccasana. << Sono solo stanca. >> ammetto cercando di trarre forza dalla donna che per me è stata una madre. << Non ti preoccupare, sono arrivati i rinforzi. >> mi sorride. Preparo una tisana e ci sediamo in divano a parlare, a confidarci come da una vita non accadeva. E come quando sono con Aiden, mi accorgo che "Casa"non è un luogo, ma una persona. E Sasha è anche Casa.

Seba e Naomi si rincorrono in giardino mentre gli uomini sistemano un gazebo sotto il quale posizionare una tavola lunghissima. Io, Sasha e Alyssa stiamo già cucinando alcune torte salate per domani. Abbiamo optato per prenderci il più avanti possibile, e queste sono facilmente riscaldabili. All'appello mancano solo Simon, Chloe e a breve dovrebbero arrivare Aaron e Nicole.

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