CAPITOLO 10: Golden Boot

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*Payton Pov*

Nella casa regna il silenzio più assoluto, solo il fischiare della moca da caffè mi indica che qualcuno è sveglio. Lascio la camera di Alyssa, dopo essermi sincerata che stia dormendo profondamente, e raggiungo Endrew in cucina. << Ci sono novità? >> Il tavolo è imbandito di frittelle, brioche, pancake, waffel e vari tipi di marmellata, come se da quando i signori Taylor e Aiden sono usciti, il caro Endrew non avesse fatto altro che cucinare. Riempe due tazze di caffè e me ne porge una, appena varco la porta, portando l'altra alla bocca. <<Si, il signorino Taylor stà tornando. >> Sorseggio il caffè grata che abbia pensato anche a me. << E della signora Taylor si sa niente? >> Annuisce poggiandomi davanti un piattino carico di cibo. Il mio stomaco brontola, ma non è la mia priorità al momento. << È stabile, nel pomeriggio la dimetteranno >> Un sospiro di sollievo mi sfugge e noto che lo stesso avviene per Endrew. Facciamo colazione insieme. << È da tanto che conosce i Taylor? >> Sono curiosa di capire l'affinità che leggo tra i membri della famiglia e quest'uomo inappuntabile. << Mi occupo di questa famiglia da molti anni. Dalla nascita del signorino Aaron. >> << È molto tempo. Immagino si trovi bene. >> Annuisce concorde. Sento la porta sbattere e appena vedo Aiden affacciarsi in cucina gli corro incontro. << Hey >> Lo saluto atterrando tra le sue braccia. Il suo viso sprofonda tra i miei capelli e vi deposita un bacio tenero. << Vado a fare una doccia. >> mi sussurra. Mi stacco e gli lascio un bacio a fior di labbra. Preparo la sua tazza di caffè e in un piatto ordino le cose che so piacergli di più. Endrew mi lascia fare con un mezzo sorriso. << Conosce bene i gusti del signorino >> Afferma una volta che tutto è pronto davanti al posto vuoto che spetta ad Aiden. << C'è stato un periodo in cui la mia macchina mi ha lasciato a piedi e Aiden passava a prendermi per andare al campus. Così ci fermavamo spesso a fare colazione in un bar non distante da lì e mi ha aiutato a comprendere i suoi gusti. >> Aiden scende seguito dalla sorella e quando vede cosa gli ho preparato non si fa problemi ad attirarmi a se e stamparmi un bacio. Facendomi poi accomodare sulle sue ginocchia. << Continuava a suonare, forse è importante >> Mi passa il cellulare e leggo sullo schermo tre chiamate perse, una da papà, una da Joe e una da John. Richiamo immediatamente quest'ultimo che risponde prontamente al secondo squillo. << Che succede? >> Aiden mi passa un braccio sulla vita mentre con l'altra si caccia in bocca una ciambella. << Devo partire >> Mi si gela il sangue. <<Avevi detto tre mesi >> le mie parole sono un sussurro. <<Mi dispiace piccola, ma ci sono dei problemi ed è richiesta la mia squadra. >> Non è giusto. << Quando? >> <<Devo farmi trovare al porto di New Orleans domani mattina alle nove zero zero >> So che quando il lavoro chiama lui risponde, ma almeno per queste vacanze mi ero messa il cuore in pace. Sarebbe stato al sicuro a casa e avrebbe festeggiato con noi. << Mi dispiace >> continua, mi asciugo una lacrima sfuggita al mio ferreo controllo. << Non devi, sono orgogliosa di te >> Affermo.Quando ha fatto la sua scelta io e Joe ci siamo ripromessi di sostenerlo sempre e non intendo infrangere la mia parte del patto. Lo supporterò sempre come lui fa con me. Ci salutiamo ed Aiden mi guarda. << John deve partire in missione >> affermo scendendo dalle sue gambe. << Quando? >> Mi domanda mentre mi avvio verso le scale. << Domani >> Mi raggiunge. << Cosa fai? >> So che ha bisogno di me, che è stata una nottata difficile, ma ora sua madre stà meglio e io ho bisogno di passare del tempo con mio fratello. << Preparo le mie cose, devo rientrare >> Mi guarda basito. << Ma ...>> mi svicolo dalla sua presa. << Mi dispiace, ma devo poterlo salutare. Non so ne quando, ne se, lo rivedrò. È mio fratello. >> Mi lascia andare e mi precipito su, raduno le poche cose che mi ero portata e mi cambio. Quando scendo Aly mi saluta calorosamente con un abbraccio. << Grazie per esserci stata. Ci vediamo presto. >> anche Endrew mi rivolge un gran sorriso. << Signorina Payton. >> << Mi chiami Pay.>> Lo vedo annuire e sono contenta che ci sia lui a vegliare su di loro. Aiden mi porge le chiavi della sua auto. << Io devo restare. >> << Lo so. Posso chiamare un taxi, non è necessario .. >> mi blocca cacciandomi in mano le chiavi. Vedo i suoi lineamenti tirati e capisco che c'è qualcosa che non va. <<Non me ne andrei se non sapessi che tua madre stà meglio. >>Ed è la verità, ma visto che nel pomeriggio rientrerà a casa non capisco dove sia il problema. Mi concede un leggero bacio a fior di labbra e poi scompare al piano di sopra. Non capisco perchè, ma sento qualcosa in me tremare. "Sarà stanco, dopotutto, quello che è successo ci ha fatto prendere un bello spavento." cerco di convincermi. Mi lascio la villa alle spalle e ripercorro la strada del giorno prima evitando la deviazione che ci eravamo concessi. Più velocemente rientro a casa più tempo trascorrerò con mio fratello. Solo quello è importante ora.

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