Erano le cinque del mattino,eppure non si andava a scuola,ero sveglia perché noi tre partivamo per la croazia,avevamo la casa li. Era fantastico,era tutto fresco e pulito. Appena arrivati aggiustiamo la casa e i bagagli.
"Abbiamo fatto bene a venire qui." dico.
"Sapevo che ti avrebbe fatto piacere venire qui."
"Io adoro venire qui.." sussurro. La mamma mi portava sempre.
"Lo so.." sorride.
Anche se la casa,il posto,la città e le persone sono sempre uguali io non mi stanco di guardare ogni dettaglio di questa città di questo stato. Ogni anno scopro cose nuove. Niente è mai conoscibile al 100%.
Era sera,eravamo andati fuori a mangiare,di fronte a noi c'era un ponte,illuminato dai lampioni,che riflettevano nel fiume che scorreva sotto. Ci fermiamo a guardare il fiume coperto di luci sfocate e movimentate.
"È bello." dice mentre osserva. Aveva in braccio Maggie,si era addormentata.
"Non capisco perché mi volevi da un'altra parte,qui è bello e sto bene con voi."
"Perché hai quasi 16 anni,e non hai amici."
Mi partono le lacrime. "Tu pensi che io sia una depressa del cazzo,ecco tutto. Pensi che abbia problemi,pensi che mi voglia suicidare beh è vero l'ho pensato tante volte." ero in lacrime.
"Non penso ciò,penso solo che hai passato e stai passando un brutto momento della tua vita."
"Da cosa lo deduci ciò?"
"Dalla quantità industriale di sigarette che ti fumi,dal cioccolato. Sono segni di tristezza e solitudine. Quando potresti avere una persona che ti aiuta,ti ascolta,non è così brutto avere un amico. Vero,quello che ti ascolta e ti abbraccia anche senza che dici nulla."
"Non saprei come farmi amici.."
"Sii te stessa,sei bella,allegra e hai tante potenzialità."
Non rispondo,mi sentii e pensavo al vuoto.
"Sai Allison.." si avvicina.
Lo guardo. Non dicevo nulla,se non con gli occhi. E i miei occhi non volevano parlare,volevano guardarlo perché era fottutamente bello.
"Mio padre,quando ero giovane prima di conoscere tua mamma prima di tutto,ero triste perché mi ero innamorato della persona sbagliata,non avevo superato le selezioni di calcio e non brillavo a scuola. Ero a pezzi. Un giorno sedendosi sul mio letto, mi guardò negli occhi e mi disse che era solo una brutta giornata e non una brutta vita.."
Ero immobile.
"So che ti sembra la fine del mondo,hai perso tua mamma,io non sono i migliori tra i padri,ma devi apprezzare ciò che hai accanto,non voglio che mi apprezzerai solo quando sarò morto,perché alcuni fanno così."
"Non lo farò." scoppio in lacrime mentre lo abbraccio fortissimo.
Il nero del cielo della notte,non era così male,forse il nero può essere anche visto positivamente. Il nero ricorda qualcosa di cupo,brutto,ma non sempre, il nero può essere il colore di un vestito elegante,di uno smoking da uomo.
Torniamo a casa. Mi sdraio sul letto. Forse era vero. Forse un giorno tutto migliorerà. Ho solo 16 anni. Mica 50. Mi fumo l'ultima sigaretta de pacchetto,oggi eravamo stati tanto in giro e non ne avevo fumate tante. Mi dirigo in bagno. Apro la porta e lo incontro di spalle,nudo,era appena uscito dalla doccia. "Oh" si copra.
"O-oddio,scusami io.." mi copro.
"Tranquilla."
Esco dal bagno. Vado in cucina. Mi preparo una tazza di latte e cereali al cioccolato.
"Hey sono tuo padre." spunta da dietro. Era vestito.
Ero imbarazzata,perché mi era piaciuto,nonostante avessi visto le sue natiche e la sua schiena robusta.
Lui mi sorride sorseggiandosi un caffè.
Lo guardo senza dire nulla.
"Beh?" ride.
"Nulla non l'ho fatto apposta.."
"Okay okay.." ride.
Vado in camera e cerco di dormire.
Quando sapevo la verità la mia testa iniziava ad elaborare pensieri che avrei potuto partorire.
Provavo attrazione per il mio non-padre?