CAPITOLO 5;
"come stai?" mi chiede accendendo il motore della macchina.
"tutto bene e tu invece?"
"sto bene dai!"
"ma da quando qui le feste iniziano alle 6?" gli chiedo sorridendo. di solito le feste iniziano tutte verso le 8, come minimo.
"in realtà la festa inizia alle 7.30 ma io avevo pensato che magari ti andava..insomma di mangiare qualcosa in giro prima di andare sai..nel senso li non fanno da mangiare c'è solo da bere" sorride. non mi rendo conto che sono incantata a guardarlo, guardando ogni suo singolo movimento; come muove le labbra quando parla, come muove gli occhi, come alza le sopracciglia, come qualche ciuffo dei capelli gli cade perfettamente sulle tempie rendendo il suo viso più dolce. diamine ma è davvero bellissimo.
quando si gira per guardarmi in attesa di una mia risposta distolgo lo sguardo imbarazzata."beh?" mi chiede ridendo.
"si, insomma..si certo va bene" gli dico sorridendo. vedo con la coda dell'occhio che sorride.
"dove vuoi andare?"
"dove vuoi tu, sei tu che hai organizzato ciò" gli dico sorridendo.
"mmm, che ne pensi di qualche ristorante italiano? il cibo è davvero ottimo"
"si, si va bene" per il resto del viaggio rimaniamo in silenzio, è abbastanza imbarazzante ma allo stesso tempo ho modo per riflettere. è stato davvero carino a pensare di portarmi fuori a cena prima della festa, insomma poteva benissimo venire a prendermi poco prima dell'inizio della festa. e comunque è troppo affascinante, mi piace anche solo guardarlo e ogni volta rimango incantata dal suo sorriso. cosa diamine mi sta succedendo? non mi è mai piaciuto un ragazzo prima d'ora, probabilmente perché infondo non ho mai frequentato nessun luogo affollato di ragazzi.
appena arriviamo a destinazione il cameriere ci fa accomodare al tavolo e ci chiede cosa desideriamo da mangiare.
"per me spaghetti alla carbonara grazie!" sorride.
"per lei signorina?"
"va bene una pizza, grazie" dico sorridendo.
parliamo del più e del meno. mi racconta della sua infanzia, della passione che ha per il disegno, della sua famiglia e delle sue tre sorelle. gli racconto di me e non è così difficile come credevo. non parlavo di me con qualcuno da anni, fondamentalmente preferivo sempre tenermi le cose per me. gli racconto di mia madre, di come mi ha cresciuta, della mia vecchia città e delle mie passioni.
"posso farti una domanda?" mi chiede poi attorcigliando la forchetta per prendere gli spaghetti.
"si certo!" gli dico sorridendo.
"hai parlato sempre di tua madre, ma emh..."
"mi stai per chiedere di mio padre vero?" gli chiedo anticipandolo.
"si, ma non sei obbligata a parlarne nel senso..."
"non ti preoccupare. comunque i miei genitori hanno divorziato quando io avevo otto anni, inizialmente andavo da lui ogni weekend ma poi lui ha detto che doveva andarsene per lavoro, si è trasferito in una città distante due ore da qui, abbiamo iniziato a vederci una volta ogni mesi, poi ogni due, poi ogni tre fino ad arrivare ad ora che non ci vediamo praticamente più. mi chiama ogni tanto, ma non lo vedo da anni ormai"
"uh, mi dispiace" dice abbassando lo sguardo.
"non ti preoccupare davvero, ma cambiando discorso, son curiosa di vedere la tua stanza dei disegni!" gli dico sorridendo. gli si illuminano gli occhi.
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Tu il sole, Io la luna || Zayn Malik
Fanfic“Eleonor, da quando sei nella mia vita ho capito che solo tu puoi essere il motivo per cui mi alzo la mattina; il motivo per cui apro la finestra e mi faccio toccare dai primi raggi del sole, perché so che sei tu a renderli la cosa più gradevole del...