Capitolo 9;

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Preme le sue labbra sulle mie, lasciandomi senza fiato. Chiudo gli occhi e sembra di essere in paradiso. Tutto dentro di me sembra tornare alla normalità, a parte il mio cuore. Si stacca subito dalle mie labbra. Un semplice bacio a stampo che per me sembra esser stato il più bel bacio di sempre.

"Ti chiamo stasera, ok?" Mi chiede poi scendendo dall'auto. "Ora però tranquillizzati e non piangere, ti chiamo stasera" mi ripete. Faccio di nuovo cenno di si. Ci fissiamo per qualche secondo e poi chiude la portiera.

Mi sbatto contro il sedile quasi incredulo di ciò che è appena successo. Mi sento così bene, ho un sorriso stampato sulle labbra. Allora anche io gli piaccio, non è vero? Non mi ha dato quel bacio solo per accontentarmi? Se mi sento così per un bacio a stampo cosa succede se ci fidanziamo? Muoio ogni volta che stiamo insieme?

Ecco, come non detto, già sento la sua mancanza. È normale?

Mi passo le mani sul viso e riparto con la macchina. Chiamo subito Dylan, ho bisogno di lui. Risponde subito.

"Hey amico" dice dall'altro lato del telefono.

"Hey Dylan! Ti devo parlare"

"Dimmi tutto! Ma tu non dovresti essere a lavoro?"

"Ci sto andando ora, anche se mi farò cambiare turno son stanco di lavorare al pomeriggio! In qualunque caso mi ha baciato"

"Cosa? Chi?"

"Eleonor, ci siamo baciati. Un bacio a stampo, ma la storia è lunga" gli racconto tutta la storia. Tutto il nostro pomeriggio passato insieme e gli chiedo che ne pensa.

"Tu sei perso, da quando ti prendi così con le ragazze?"

"Non lo so, lei mi ha rapito letteralmente"

"Comunque penso che tu puoi stare tranquillo, tu a lei piaci, ne sono certo"

"Non lo so, non capisco perché non mi ha baciato quando ho provato a farlo io"

"Stasera ti chiama e ti spiega tutto, devi aver pazienza" nel frattempo parcheggio e scendo dall'auto. Dylan mi ha piuttosto tranquillizzato, anche se non vedo l'ora di questa sera per poterla sentire di nuovo.

Entro a lavoro e il pomeriggio passa più lento del dovuto. Continuo a pensare a lei, si dubbi che ho, alla paura, a quel bacio a stampo, a ciò che sento. Ci si può prendere per una persona in così poco tempo? Non lo so, lei mi piace e tanto. Vado poi dal mio capo e dopo aver atteso che si liberasse lo raggiungo nell'ufficio.

"Malik, prego, entri pure" mi dice non appena mi vede sulla soglia della porta.

"Volevo parlarle del mio orario lavorativo" dico poi sedendomi al lato opposto della scrivania in cui lui siede.

"Qualcosa che non va?" Sembra quasi preoccupato.

"No no, va tutto benissimo! Mi piace lavorare qui e i colleghi sono ottimi, ma volevo cambiare il mio orario, insomma sarei molto più comodo a lavorare al mattino. Sempre se non è un problema."

"Ma certo, adoro il modo in cui lavora perciò bisogna tenerseli stretti lavoratori come lei" ride, fingo anche io una risata anche se sono piuttosto imbarazzato.

"Possiamo iniziare da domani, dalle otto alle 13, le va bene?"

"Sarebbe perfetto, grazie mille signore" mi alzo dalla sedia e gli stringo la mano. Mi dirigo verso l'uscita.

"Signor Malik?" Mi chiama.

"Si?"

"Vada pure a casa, ha la faccia piuttosto distrutta! Oggi i suoi colleghi se la possono cavare anche senza di te" sono piuttosto sollevato. Lo ringrazio per circa venti volte e successivamente, dopo aver preso le mie cose, vado a casa. Sono appena le otto e io sono già in attesa della sua chiamata. Continuo a controllare il telefono.

Tu il sole, Io la luna || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora