Capitolo 6

40 2 0
                                    

ANTONIO POV'S

Mi svegliai alle 7:00. Ero già carico per andare a fare i miei consueti allenamenti, gli altri stavano ancora dormendo e ne approfittai per allenarmi al meglio. Feci colazione, mi preparai per scendere in campo, volevo allenarmi duramente perché per la prossima partita volevo dare il meglio di me e volevo impressionare tutti. Ma appena misi piede nel centro sportivo, rimasi sorpeso! Francesco si stava già allenando e io non me n'ero accorto che in stanza non c'era. Mi impressionò molto, e pensai "Cavolo questo mi ruberà il posto, nonostante gli ho servito molte palle gol nella scorsa partita. Me lo sento, il mister mi butterà fuori". Francesco mi disse "Antò come stai? Sei ancora tutto assonnato..." E io risposi "Nono, tranquillo. Sono venuto qui per insegnarti come si gioca" ridendo. E lui mi lanciò uno sguardo come se volesse sfidarmi, e infatti disse "Allora facciamo una partitella 1 VS 1. Se vinci, ti offro la colazione. In prova contraria, ti farai 10 giri di campo. Si arriva a 3". Accettai, e iniziammo a giocare. Iniziò lui, ma dio era un fenomeno! Non mi fece capire niente, un tunnel, qualche giocata micidiale , mi superò in velocità, impressionante... Ma non andò in porta e tornò indietro verso di me. Doppio passo, io misi il piede a destra, ne approfittò e se ne andò a sinistra con una giocata perfetta. E segnò. "1-0 Antò, secondo me devi riprenderti".
Ricominciai io, cercai di superarlo, ci riuscì, ma lui subito pronto ad intercettarmi in tackle. E riprese ancora a fare le sue giocate dopo aver preso il pallone, come se volesse prendermi in giro. E segnò un altro gol. "2-0 bro, il campo ti sta aspettando" ridendo. Ricominciai ancora una volta. Tirai dalla distanza poiché non era a porta, e gol!
Credetemi, si arrabbiò moltissimo. Non avevo mai visto uno così. Non accettava subire. E non avete idea di cosa avevo visto dopo che segnai. Io corsi subito in porta. Mi aspettavo che corresse verso di me e con le solite giocate, segnasse. Ma no. Dalla sua porta, alzò il pallone che arrivò in cielo un altro po', si cordinò perfettamente, rovesciata alla CR7, pallone potentissimo, talmente potente che ero a porta e non lo vidi... GOL! Ma stavo sognando? Veramente avevo visto tutto ciò? Un fenomeno di 13 anni, credetemi. "Questo per fermarlo bisogna sparargli nelle gambe" pensai. E niente, disse "buona fortuna, i 10 giri ti aspettano."

FRANCESCO POV'S

Notai che il mister e qualche mio compagno ci stavano guardando. Io ed Antonio (stremato dopo aver fatto 10 giri di campo) andammo verso la panchina per chiacchierare un po' e proprio il mister venne vicino a noi dicendo "Accidenti, qualcuno di voi ha voluto fare lo sbruffone e ora si ritrova stanco e stremato, eh?" Antonio rispose "Mister, gli ho solo imparato come si gioca, perciò sono così stanco." Il mister rispose "Francesco, sei stato fantastico! La rovesciata dove l'hai tirata fuori? La voglio anche per la prossima partita eh!" E Antonio gli lanciava qualche occhiata come se si sentisse a disagio.
[...]
Giorno dopo giorno ci allenavamo sempre perché il mister ci informò che la prossima squadra era la più forte di quel campionato. Anche io mi informai meglio e infatti quella squadra aveva vinto 5 campionati di fila. E i miei compagni non avevano mai vinto contro di loro. Mancavano 2 giorni. L'aria tra di noi era pessima perché sicuramente quella squadra ci avrebbe battuto. Chiamai tutti, come un leader, ero arrabbiato. (Ho imparato questa cosa osservando sempre il mio idolo, è lui la mia fonte d'ispirazione).  "Ragazzi, se noi partiamo così, non andiamo da nessuna parte. E ditemi, i vostri genitori saranno contenti se partite così? Saranno contenti se vi osserveranno su un campo, con un'aria imbronciata e senza voglia di giocare? Ritenetevi fortunati, perché i miei genitori sono a Napoli e non possono osservarmi! Perciò ora, tutti quanti, prendete quei cazzo di coni, palloni e allenatevi!" esclamai ad alta voce. Non sopporto quando si parte svogliati e non sopporto perdere anche se non si può vincere sempre. Ma volevo sudare per ottenere ciò che volevo. E infatti volevo sempre il massimo dalla mia squadra altrimenti non saremmo andati da nessuna parte. E io mi posi un obiettivo: la squadra che avremmo affrontato non avrebbe dovuto vincere il 6º campionato e nemmeno la partita contro di noi.

L'IDOLO: COLUI CHE ACCOMPAGNA LA TUA PASSIONE. ⚽️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora