Capitolo 10

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Quella partita sicuramente era solo l'inizio, o forse no, della mia carriera calcistica. In quel modo non avevo mai sudato, minchia non riuscivo nemmeno a camminare, ma si sa che per realizzare il proprio sogno, bisogna fare tanti sacrifici. Però quella partita ci fece capire che se giocavamo da squadra, avremmo battuto tutti. E non sto qui a dirvi ogni singola partita che abbiamo fatto, altrimenti non finiremo mai. Vi riassumo le 18 partite di quel campionato: 15 vinte, e 2 pareggiate. Eravamo all'ultima partita, proprio contro la seconda. La classifica era ancora aperta: la prima a 47, noi a 46 e la 3º a 44. Solo le prime 3 avanzavano alla divisione successiva. Un piccolo resoconto: ero a 20 gol nella classifica marcatori, e avevo fatto 11 assist. E niente, sempre stessa routine quotidiana: colazione, allenamento, un attimo di relax e poi partita! Ma durante l'allenamento, sentivo il mio ginocchio un po' dolorante, mi fermai. Il mister mi disse "Francè tutto apposto?" risposi "Sisi mister non vi preoccupate. Sto pensando solo alla partita, voglio vincerla e basta".
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Mancavano 10 minuti al fischio d'inizio e sentivo sempre qualcosa al ginocchio. "Se qui mi faccio male, è finita". Il mister ci fece un discorso toccante. "Oggi siamo all'ultima di campionato, se vinciamo, alzeremo la coppa in faccia a chi ci ha dato per sfavoriti. Durante le partite abbiamo visto di tutto: gol, cartellini, urli, offese, falciate, e ogni tanto qualche lite. Ma se siamo arrivati a questa situazione non è accaduto per caso. VOLETE IL CAMPIONATO? ANDATE LÌ FUORI E CONQUISTATEVELO!CI SONO CIRCA 600 TIFOSI DELLA NOSTRA SQUADRA NEL NOSTRO STADIO CHE CI OSSERVANO, ANDIAMOOOO! Dentro di me esplosi di adrenalina, poi il mister mi chiamò. "Francè ho notato che ogni tanto ti toccavi il ginocchio. Sicuro di stare bene?". "Mister glielo ripeto, sto benissimo e voglio giocare, voglio arrivare al primo posto perché del secondo o del terzo non mi accontento". Salimmo le scale del tunnel ed entrammo in campo. Squadre schierate: SI INIZIA! Gli avversari si notava che erano "affamati" e volevano la vittoria, altrimenti se la 3º vinceva, sarebbero scivolati al 4º o addirittura al 5º, tutto ciò dipendeva dalle altre ma noi pensavamo solo a questa partita.
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Fine primo tempo, azioni da una parte e dall'altra. Una partita fantastica che non ha fatto annoiare i nostri tifosi e nemmeno quelli degli ospiti! Iniziò il secondo, situazione sempre sullo 0-0, ma mi accorsi che qualcosa non andava bene. Il ginocchio iniziò a fare male. Ma continuai a giocare perché volevo la vittoria a tutti i costi! Mi passarono il pallone, e purtroppo l'avversario mi contrastò facendomi cadere in modo violento. Non riuscivo ad alzarmi, tanto che chiamarono i medici e i dottori della nostra squadra. In quei 2-3 minuti le parole erano sempre le stesse: "Stai bene?" "Ce la fai a correre?" "Sicuro che ce la fai?"
Urlai contro tutti e dissi "TOGLIETEVI CHE CE LA FACCIO A CORRERE! BASTA!" il mister mi urlò "VIENI IN PANCHINA! RISCHI DI ROVINARE IL GINOCCHIO! Ma non potevamo perdere altro tempo, l'arbitro infatti fece riprendere il gioco.
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Mancavano 5 minuti. Cercammo in tutti i modi di segnare ma niente. 5 pali. 5! Ma io non mollai, perché sono un guerriero e lotto sempre! Mi incazzai, mi feci passare il pallone e provai a fare un'azione da solo. Ne superai 2, ad un certo punto non ce la facevo e la passai ad un compagno che purtroppo perse palla e fece ripartire gli avversari, eravamo tutti avanti e in difesa ne rimase uno. Venne superato ma il portiere fece un miracolo clamoroso. Corner per loro e salì anche il loro portiere! Calciarono e il nostro portiere la prese. La lancio in avanti, mancavano 30 secondi: volevo la vittoria per il 1º posto. Corsi come un fulmine, ero diventato un razzo con le gambe! In quel momento non sentivo dolori, ero pieno di adrenalina. E i tifosi esclamarono "ooooh". Calciai il pallone: GOL! 1-0 e corsi per tutto lo stadio senza maglietta urlando "seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee la coppa è nostra" e tutta la panchina a cercare di prendermi per festeggiare. Ero diventato una bestia, stavo per fermarmi ma se non esulto come il mio idolo, non mi trovo. Andai sotto la curva dei tifosi, feci un salto altissimo, fotografato da tutti, urlando "SIIIIIIIUUUUU". Fummo campioni e anche i nostri tifosi, scesero in campo con noi. Che emozioni! Dopo i festeggiamenti, dovevamo alzare il trofeo, il mister mi disse "Alzala, te lo meriti". E tutti "ooooooooooooleeeeeeeeeeeee" e tra tutti, il primo che abbracciai, dopotutto fu Antonio! "Bella compaaaa simm e chiù fort" tradotto "siamo i più forti".
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Più tardi, vidi un post su Facebook di una pagina riguardante il nostro campionato. La foto raffigurava il mio salto mentre esultavo! La didascalia era " Solo 14 anni, già un fenomeno" C'era di tutto: foto mentre giocavo, un video mentre correvo con tanto di "il teenager più veloce del campionato". Fui contentissimo.
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Arrivarono le vacanze, era luglio. Ci salutammo tutti, e ognuno andò alle proprie case, io ritornai a Napoli dalla mia famiglia e il ritorno al centro era previsto per il 6 agosto. Ma improvvisamente, durante le mie vacanze, mi informarono di una cosa: la Juventus, squadra più forte della Serie A, dichiarò di essere interessata a me!

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