Capitolo 8

11 2 0
                                    

FRANCESCO POV'S

Finalmente arrivò il giorno della partita ed ero carichissimo. Non avevo più l'ansia come la prima volta ed ero sicuro di essere al 100%. Mancava qualche ora, e ci stavamo allenando. Ma vedevo gli altri ancora scoraggiati e pensai che il mio discorso fu stato inutile tanto che mentre mi stavo allenando, tutti se ne andarono dal centro. Feci in tempo a chiamarli tutti, e urlai "Ma allora a che cazzo è servito il mio discorso? A nulla! Cosa vi ho detto? Siamo una squadra! E comportiamoci da squadra porco Giuda! Se il mister sa questa cosa, sono cavoli vostri. O vi allenate da adesso oppure il campionato ce lo scordiamo." e nel frattempo Antonio sussurrò qualcosa ad un compagno. Finì il discorso e proprio lui disse "Francè e basta con i tuoi discorsetti del cazzo, davvero, hai rotto! Non vedi che non ti ascoltano?". Quelle parole per me erano insignificanti. Mi salì una rabbia assurda e una voglia matta di schiaffeggiarlo. Per un attimo rimasi in silenzio e lui aggiunse "Ragazzi ecco cosa succede quando uno è pieno d'ansia e forse vuole fare anche il superiore: si caga addosso e fa la parte del più forte!!" e i miei compagni risero. Lì avrei voluto ucciderlo. Lo afferrai per la maglia, e gli urlai "Guarda che tu sei qui da 2 anni, e secondo me non hai manco un po' di rispetto per la squadra! E quello che ha l'ansia e si sta cagando addosso sei tu, che poco fa te ne stavi andando. Ora tu e gli altri o prendete quei fottuti coni per allenarvi, oppure verrete UMILIATI e soprannominati "I COGLIONI CHE NON VINCONO MAI CONTRO DI NOI DA PIÙ STAGIONI". Quindi tu e la squadra fate quel che cazzo vi pare!". Fu un compagno a separarci, dentro di me ero nervosissimo e se non avessi vinto quella partita l'avrei ucciso.
[...]
Mancava mezz'ora, e prima di andare negli spogliatoi, il mister mi chiamò da parte. "Ragazzino, è vero che forse sei il più in gamba e il più determinato di tutti, ma non avresti dovuto aggredire Antonio in quel modo. La squadra ha avuto un calo mentale poiché non hanno mai vinto contro di loro." e risposi "Mister avete ragione ma scusatemi, io sono arrivato qui per rimediare e riscattarmi, e se ho una squadra che non collabora, come si va avanti? Ho detto quelle cose perché volevo dare una scossa alla squadra e non pavoneggiarmi." Il mister poi mi guardò, e disse con aria freddissima "Fai andare tutti nello spogliatoio, e basta."
Dopo qualche minuto venne anche il mister, dicendo "È la seconda partita di questo campionato, e sulla carta, siamo gli sfavoriti già da qualche anno..." ma io ero stanco di sentire i soliti discorsetti  e urlai "Basta cazzo, andiamo in quel fottuto campo, e mangiamoceli e basta! Nessuno di loro deve respirare, nessuno deve avere la meglio cazzo!"e mi diressi nel tunnel. Gli avversari ci guardavano con aria cattiva, ma la cosa che mi fece preoccupare di più, era quando vidi tutta la squadra, soprattutto Antonio, parlare tra di loro e guardarmi strano. Capii che dovevo vedermela da solo, che sicuramente non mi avrebbero passato un pallone, si mise molto male, e tra qualche attimo incominciava anche la partita.

L'IDOLO: COLUI CHE ACCOMPAGNA LA TUA PASSIONE. ⚽️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora