1.7 - Lunghezza e Cartelle

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Ci avviamo alla conclusione del capitolo sui preliminari, e di conseguenza ci avviciniamo sempre di più alla scrittura vera e propria. Ci resta solo da capire quanto fare lungo il libro.

Esatto, la lunghezza è un elemento che dovete tenere in considerazione fin da subito, almeno a grandi linee, così come la trama e il progetto. È parte vitale del vostro romanzo, perché vi permette di avere un obiettivo e di dosare in modo giusto gli eventi. Ovviamente, alla prima esperienza è difficile capire quanto un libro può venire lungo. Però un buon metodo matematico per non sbagliare è porvi un obiettivo, e poi dividere le pagine complessive per il numero di capitoli che avete progettato con la scaletta. Ad esempio, puntate a un libro medio, di circa 200 pagine? Non vi resta che dividere queste 200 per il numero di punti della vostra scaletta, che come abbiamo detto contengono un evento fondamentale della trama e saranno i vostri capitoli nel libro finito. Un numero medio di capitoli di lunghezza media si avvicina alla ventina. Quindi il conto è presto fatto: 200 diviso 20 fa 10. Pertanto, voi durante la scrittura di ogni singolo capitolo dovrete puntare a raggiungere circa 10 pagine. Qualche capitolo verrà più corto, qualche altro più lungo, ma l'importante è che il valore medio rimanga tale.

Questo è un ottimo metodo per non farvi cadere nell'errore di bruciarvi subito le tappe. Darvi un obiettivo vi permette di distendere quello che volete raccontare e di raggiungere una quota di pagine accettabile per parlare di libro. Comunque, del dosaggio degli eventi parleremo meglio nel prossimo capitolo. Per ora, limitatevi a pensare quanto lungo vorreste il vostro libro.

Ora, per chiarezza vi ho parlato di pagine, ma in realtà non è il termine adatto, e tanto meno lo è il numero di parole che conta Wattpad. Da ora in avanti, dovete imparare a ragionare a cartelle e battute, anziché a pagine o parole. È esattamente come abituarsi a un metodo di misura diverso, come trasferirsi in America e doversi adattare al sistema imperiale, abbandonando quello metrico. Ma vi garantisco che se afferrerete il concetto, ne avrete tutto di guadagnato, poiché tutto il mondo letterario ed editoriale si rifà appunto alle cartelle e non alle pagine.

C'è un motivo, ovviamente, per il quale le cartelle sono più usate: si tratta di un sistema di misura che non ha il problema della grandezza del carattere, a differenza delle pagine. Se, ad esempio, scrivete un libro di 300 pagine, ma lo scrivete in carattere 36, le lettere saranno talmente grandi e occuperanno talmente tanto posto, che il numero delle pagine non è più realistico, e perde di importanza. Un romanzo con questi parametri, quindi, non sarebbe un buon romanzo corposo, bensì una storia breve stiracchiata sui fogli per sembrare più seria di quanto non sia. E lo stesso vale al contrario: se avete 300 pagine scritte in carattere 10, potreste essere di fronte a un vero mattone biblico e non accorgervene.

Le cartelle non lavorano sul numero di pagine, che come abbiamo visto è troppo variabile in base al tipo di impaginazione, bensì si basa sui caratteri (spazi inclusi, sempre): i caratteri sono le battute, il numero di lettere e punteggiatura impresse sul foglio, quindi non soffrono dell'handicap di variare in base alla dimensione del carattere, rimangono fisse qualsiasi sia l'impaginazione.

Partendo da questa base, calcolare il numero di cartelle è piuttosto semplice:

Per darvi un ordine di grandezza, un romanzo di lunghezza media si aggira tra le 100 e le 300 cartelle

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Per darvi un ordine di grandezza, un romanzo di lunghezza media si aggira tra le 100 e le 300 cartelle.

La cartella si usa in ambito editoriale perché equivale al numero di battute che solitamente stanno su una pagina stampata in impaginazione da libro professionale, destinato a essere venduto nelle librerie, che è ovviamente molto diversa dall'impaginazione standard di un editor di testo. Questo significa che il numero finale di cartelle è, all'incirca, anche il numero di pagine che il vostro libro vanterebbe se venisse stampato e pubblicato in formato romanzo.

Se usate un editor di testo come Microsoft Word e sapete masticare abbastanza bene le impostazioni di base, potete anche impostare la pagina perché corrisponda a una cartella. Basta che andiate nel menu "paragrafo" (in altri editor di testo può essere "formato"), e che inserite questi parametri:
- Margini superiore e inferiore: 3 cm
- Margini destro e sinistro: 2,4 cm
- Carattere: Courier New
- Grandezza carattere: 12 pt.
- Allineamento: giustificato
- Interlinea esatta, valore: 22 pt.
- Non inserire spazio tra i paragrafi con lo stesso stile (selezionate la casella)
Tutto ciò, ovviamente, non è necessario, è solo per facilitarvi il lavoro. Se avete questo formato, infatti, non dovrete contare le cartelle, essendo il loro numero uguale al numero di pagine.

A onor del vero, non sempre le cartelle sono formate da 1800 battute, sebbene sia il metodo più usato: ne esistono di altri tipi, come le cartelle da 2000

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A onor del vero, non sempre le cartelle sono formate da 1800 battute, sebbene sia il metodo più usato: ne esistono di altri tipi, come le cartelle da 2000. A dire il vero, cambia molto poco: scegliete il metodo che preferite, alla fine la differenza non è così rilevante. L'importante è che capiate il concetto e vi abituiate a pensare a cartelle. Una volta che avrete imparato, sarete in grado di muovervi molto più agilmente nell'ambiente editoriale, e anche di avere nozioni più professionali.    

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