Ora, finalmente, cominciamo ad entrare nel vivo della questione, a lavorare sodo. Basta avvertimenti aprioristici: è il momento di mettersi in gioco. Tutto quello che vi servirà, ve lo dirò strada facendo.
Quindi, siamo qui. Voi avete appena avuto un'idea. Eravate seduti sul treno, stesi a letto prima di addormentarvi, oppure davanti al computer a lavorare. E, all'improvviso, avete pensato a qualcosa. Qualcosa che ora è solo una scintilla, ma che presto potrebbe diventare un incendio, se la ravvivate per bene.
Ora, io non so dirvi come riuscire a pensare a questo qualcosa, se è questo il vostro problema: non sono in grado di spiegarvi come avere delle idee originali, e forse non potrei nemmeno volendolo. Questa è davvero l'unica cosa che nessuno può insegnarvi, l'essenza più pura della scrittura: pensare a una storia. Io posso dirvi come modellarla al meglio, come renderla credibile, o piacevole da leggere, ma non posso dirvi come inventarla, perché l'essenza stessa del definirsi artisti sta proprio qui: avere intuizioni che altri non avrebbero.
Anche se da ora in poi cercherò di spiegarvi come io risolvo i miei problemi, come preferisco scrivere, e i vari metodi che ho deciso di adottare, non riesco proprio a spiegarvi come mi vengano le idee. Vengono e basta, come se fluttuassero nell'aria e, a un certo punto, le attraversassi col cervello, e queste entrassero in me. Come se queste idee, in realtà, esistessero fini a loro stesse, già da prima, da millenni. Come se non fossero veramente mie, e io fossi solo una schiava che le trascrive.
Purtroppo, questa è la sensazione che mi danno le nuove idee. Una sensazione di impotenza, quasi. E non so, davvero, non sono in grado di spiegarvelo con altre parole, se non queste. Posso solo dirvi che, spesso, le idee migliori mi vengono quando sono in dormiveglia, quando la mente galoppa, o anche durante i sogni, che spesso trascrivo e riadatto a trame sensate. Ma è davvero tutto ciò che mi sento di dirvi: non esiste un vademecum per inventare storie. Quello è puro e semplice talento, è intuizione, qualcosa che dovete saper fare voi, d'istinto, in quanto scrittori.
Per questi motivi, io darò la parte dell'invenzione per assodata, già compiuta. Si tratta di un passaggio talmente personale, tra l'altro, che qualsiasi cosa io possa consigliare potrebbe non fare al caso vostro.
La storia dovete averla voi, quindi. Ma potete stare tranquilli: adesso penseremo insieme a tutto il resto. In particolare, la primissima cosa che dovete fare dopo aver avuto un'idea è trascriverla. Nulla di troppo elaborato, anche solo un post-it, un appunto. Assicuratevi di imprimere quell'idea su qualcosa di concreto, a qualsiasi ora del giorno e della notte. A questo proposito, vi consiglio caldamente di portarvi dietro un'agendina apposita, oppure di usare il cellulare con annotazioni scritte o vocali, se l'avete sempre con voi: l'importante è che non lasciate sfuggire l'idea. So che sembra elementare, ma purtroppo non lo è: a me ne sono sfuggite tante, di idee... soprattutto quelle nate di notte, da un sogno promettente che ricordavo appena alzata e che è svanito nel giro di qualche minuto, o da un pensiero tra il sonno e la veglia. Insomma, questo è un consiglio che vi do dal cuore, da amica: siate celeri, non dimenticatevi le vostre idee, perché potrebbero non tornare.
Una volta annotate, lasciatele sedimentare, anche per qualche giorno se è necessario. Aggiungete particolari, se nel frattempo vi sovvengono. Pensate molto alla vostra idea e decidete se coltivarla seriamente dopo averci ragionato su. Dico questo perché uno dei miei primissimi consigli è quello di dedicarsi a un solo lavoro alla volta, e non abbandonare quello che si sta scrivendo, a meno che non decidiate che non ha più alcuna speranza di vedere la luce, ovviamente. Quando, insomma, decidete di intraprendere un'idea, fatelo come se prendeste un impegno a lungo termine. Vedetelo come un incarico di lavoro: non potrete abbandonare quel progetto se non per cause gravissime, quindi dovete essere assolutamente sicuri che tale progetto sia attuabile e vi piaccia. E vi dico questo perché uno dei più grandi errori degli esordienti è quello di iniziare a scrivere molte storie senza mai finirle. Uno dei motivi che spinge a questo è proprio l'abbandono conseguente alla maturazione di nuove idee: se una nuova idea vi porta fuori strada, vuol dire che la prima non era meritevole. Per questo vi chiedo di pensare molto bene alla vostra scintilla: siete assolutamente sicuri che sia qualcosa che fa per voi? Vi piace? Volete metterci tutto il vostro impegno per darla alla luce? Non lo state facendo solo per gioco? Bene, allora potete continuare.
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