Innanzitutto, vi darò qualche consiglio sul come organizzare il vostro lavoro. È lo stesso metodo che utilizzo anch'io, che sono di natura una persona estremamente confusionaria: vi consiglio di non fare mai un giro nel mio guardaroba o sulla mia scrivania. Tuttavia, la scrittura è una cosa seria, talmente seria che richiede anche un rigido schema organizzativo, in modo che tutto sia ordinato. Se iniziate a scrivere senza tenere conto dell'ordine vi perderete nel giro di poco tempo: pensate avere file sparsi sul computer, doverli cercare tutte le volte, poi magari modificarne alcuni e non ricordarsi quali erano, trovandosi così con mille versioni dello stesso capitolo. Un disastro. Pertanto, date retta a me: ordine prima di tutto. Se non dovrete faticare a trovare il filo del vostro lavoro, eliminerete alla radice un'infinità di problemi, che a lungo andare potrebbero anche farvi demordere.
Quindi, ecco quello che vi consiglio: innanzitutto, usare il pc e un editor di testo che conoscete. Word è perfetto. Assolutamente un NO secco alla scrittura su cellulare, che non vi permette di creare una formattazione del lavoro e che fa commettere più errori ortografici. In secondo luogo, create una cartella che contenga tutti i file del vostro lavoro, comprese scaletta e schede dei personaggi.
Quando scriverete, è molto più semplice fare file separati per ogni capitolo. In questo modo, se dovete tornare indietro a controllare qualcosa che avete scritto o a modificare qualcosa, è molto più semplice. Personalmente, poi, nomino i file con il numero di capitolo, in modo che il computer li metta automaticamente in ordine crescente. Qui vi mostro un esempio di come organizzo le cose, la cartella del mio secondo romanzo:
Progetti in una sottocartella a parte e tutti i capitoli, divisi e numerati, in un'altra. Unisco il tutto solo quando ho finito e revisionato l'intera opera, e mi concentro anche su qualche abbellimento estetico. In questo modo mi sono sempre trovata bene, non ho mai perso alcun file, e mi sento anche più sicura in caso di cancellazione accidentale dei file: al peggio, si tratterebbe di un solo capitolo e mi rimarrebbero comunque gli altri. Sempre a questo proposito, vi consiglio caldamente di fare una o più copie di backup di sicurezza online, ad esempio in cloud (dropbox, per esempio, come vedete dalle iconcine verdi sui miei file). In questo modo, anche in caso di guasto al computer, potreste recuperarli in ogni momento.
Tutte queste cose possono sembrare elementari e in un certo senso inutili, ma credetemi, non sono così scontate: il mio primissimo libro, quello scritto di getto, aveva anche la caratteristica di essere scritto in un solo, lungo file, e questo mi ha portato innumerevoli svantaggi. Poi, certamente, si tratta sempre di gusti e comodità personali.
Quando inizierete a scrivere, tenete un'impaginazione semplice, leggibile. Scegliete un font classico (Times New Roman, Calibri, Arial, Verdana...) e scegliete l'impostazione giustificata, in modo che l'editor di testo riempia automaticamente le righe e le allinei ordinatamente. Comunque, non preoccupatevi ora dei fronzoli, avremo tempo di parlarne alla fine, quando vi spiegherò come impaginare l'intero libro, comprese le pagine bianche, la copertina, e altre amenità varie. Per ora, puntate tutto sul semplice, in modo da non complicarvi la vita e non rovinarvi la vista. Ricordate che più sarete ordinati ora, meno dovrete penare con la grafica nella fase finale! Cercate di dare il vostro meglio fin da ora, sia con l'ordine, sia con l'impegno: meglio scriverete, meno dovrete correggere dopo.
Questa è una cosa su cui mi piace insistere parecchio, a dire il vero. Mi è capitato di avere per le mani esordienti che non correggono assolutamente nulla durante la prima stesura, e si lasciano andare al "flusso di scrittura". E, in sé, non c'è nulla di sbagliato... il problema è che, se tendete a essere distratti e a fare tanti, piccoli errori, quando poi andrete a correggere, ci impiegherete una vita e avrete la tentazione di lasciare perdere. Mi è capitato, ad esempio, un esordiente che non metteva gli spazi dopo la punteggiatura, ad esempio dopo le virgole, e così in tutti i suoi scritti parole e punteggiatura erano caotiche e strette tra di loro. La situazione non migliorava, nonostante glielo facessi notare, e questo ragazzo continuava a scrivere nuovi pezzi in questo modo. Quando gli ho chiesto perché, lui ha risposto che era a conoscenza dell'errore, ma preferiva non interrompersi e correggere in seconda stesura.
Ora, ripeto, teoricamente non ci sarebbe nulla di male: la seconda stesura serve appunto a correggersi. Ma se si tratta di un errore talmente frequente da essere ripetuto a ogni virgola, quanto pensate ci mettereste a correggere anche solo un capitolo? Ve lo dico io: ore. Un lavoro da certosini. Senza contare che, inoltre, sareste talmente concentrati a correggere più errori a ogni riga, che durante la seconda stesura non leggereste nemmeno il lavoro, e dovreste ricominciare da capo per trovare errori di trama. Vogliamo aggiungerci, poi, che continuando a fare un errore senza correggerlo non farete altro che portarvelo dietro tutta la vita? Insomma, i contro di questo metodo superano di gran lunga i pro. Quindi, se mentre scrivete vi accorgete di aver fatto un errore, correggetelo subito! Siate efficienti in ogni fase del vostro lavoro, e vi faciliterete molto la vita. In linea di massima, cercate di vedere la seconda stesura e la revisione come le sedi sì della correzione degli errori, ma solo di quelli che non avevate visto prima, non quelli lasciati indietro apposta!
Un altro importantissimo consiglio tecnico: andate sempre in ordine cronologico! Mentre scrivete, partite dall'inizio e andate alla fine. Non sto parlando dell'intreccio della trama, ovviamente: all'interno della storia gli eventi possono essere raccontati nell'ordine che preferite, anche all'indietro, se volete. Ma non cedete, per nessun motivo, alla tentazione di scrivere le scene che vi piacciono di più per prime, anche se non siete arrivati al punto in cui andrebbero collocate nella stesura della storia. Ad esempio, se siete arrivati a scrivere di Harry Potter che scopre di essere un mago, non saltate alla battaglia finale con Voldemort! Perché questo? Beh, per due motivi.
Il primo è che vi incentiva a continuare. Tanti, tantissimi libri non conclusi sono dovuti a questo errore: se scrivete prima tutte le parti che vi piacciono, rimarrete alla fine, quando inizierete a essere stanchi, con solo le parti più noiose. A quel punto, abbandonare è semplicissimo, perché non avete più motivo di andare avanti.
Il secondo motivo è di coerenza di trama. È immensamente più difficile collocare tra loro eventi che avete già scritto, invece che scriverli tutti mano a mano. Quando andate in ordine, non avete nulla davanti a voi a cui attaccarvi, quindi siete liberi di scrivere le scene successive "come vi vengono" e soprattutto in accordo con le parti precedenti. Se voi invece avete delle scene a macchia di leopardo, tutto quello che sta in mezzo lo dovete collegare non solo con il capitolo precedente, ma anche con quello successivo! È come quando, montando una porta, bisogna infilare due cardini allineati contemporaneamente: se ne infilate uno solo, l'altro non entra, e dovete sfilare anche l'unico che vi è riuscito e ricominciare da capo. Insomma, la scrittura non lineare non farà altro che mettervi più cardini, bloccando la vostra immaginazione, e conseguentemente la possibilità di inventare sul momento: quando dovrete scrivere i collegamenti tra una scena e l'altra, diventerà solo un lavoro noioso e difficile, e non avrete nessuna possibilità di manovra. Anzi, se vi verrà in mente qualcosa di nuovo che non è coerente col pezzo successivo, le uniche vostre possibilità saranno drammatiche: o rinunciare all'innovazione, o correggere anche il pezzo successivo e, in pratica, riscriverlo. Mettiamo, ad esempio, che Manzoni avesse scritto prima la scena della Monaca di Monza, poi avesse cominciato dall'inizio a scrivere i capitoli mancanti: se si fosse accorto durante la scrittura che Lucia non era affatto vicina a Monza, e che invece gli eventi nuovi l'avevano portata altrove? Avrebbe dovuto trovare il modo o di portare faticosamente Lucia a Monza, o di cambiare luogo alla Monaca, complicandosi il lavoro in maniera tragica e inutile.
Quindi, mi raccomando, siate lineari nella stesura! Scrivete il capitolo uno, poi il due, poi il tre, e così via. Anche si vi trovate di fronte ad una scena ostica, che non vi va di scrivere, non saltatela! Piuttosto, aspettate. Vedrete che la smania di arrivare alle parti migliori vi obbligherà a risolvere i vostri problemi e a superare ogni ostacolo.
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