Come ti chiami?

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(Leggete i capitoli con la musica).

Un istante dopo sentì alcuni passi dietro di sé arrestarsi improvvisamente.

«Ti piace?»

Flower Burch si voltò, il cuore in subbuglio.
E quella voce le entrò dentro.
Come un profumo delicato.
Un profumo che sapeva di nuovo, di scoperta.

Un profumo con due occhi azzurri e i capelli neri a spazzola.

«La poesia.»disse di nuovo. «Ti piace?»

La ragazza dai capelli color tramonto lo squadrò attentamente, le sopracciglia rossastre abbassate come a voler vedere solo lui. «Sì.»rispose, il tono un po' impacciato di chi non sa bene cosa rispondere.

Anche lui aveva un maglione a rombi, e guardava di tanto in tanto il cielo, il naso dritto e lungo a creare uno squarcio nell'azzurro limpido.
Era interessante.
Assomigliava ai tipi strani di quei libri, quei tipi che rimanevano sempre sotto l'ombra del protagonista, che rimanevano sfocati.

Eh sì. Anche lui era diverso.
Flower Burch poteva sentirlo.
Lo sentiva da come le mani le tremavano verso la sua figura fin troppo dinoccolata.
Da come i suoi respiri divenivano sempre più veloci, e ancora di più.
Da come i suoi occhi grigi si incastravano alla perfezione in quelli azzurrissimi di lui.

«Come ti chiami?»domandò lei ad un tratto.
Le era uscita così, la domanda.
Tra un respiro veloce e l'altro.

«Mi chiamo Irvin.»rispose lui, senza tanti giri di parole.

Semplice.
Tenero.
Leggero.
Come una piuma che scorre sulle onde calme del mare.

Flower Burch si avvicinò a quel ragazzo così sconosciuto, ma anche così intrigante, a piccoli passi.
Un passo, un respiro.
Due passi, uno sbattere di ciglia.
Tre passi, il rumore delle strade che svanisce.

E l'ultimo.
Il passo più lungo.
Quello più difficile.
Che sta tra la mente e il cuore.
Eppure lei non aveva mai ascoltato nessuno dei due, prima.

Ma ce la fece. Si sentì felice, piena di un sorriso.

«Io mi chiamo Flower.»disse annuendo tra sé. «Flower Burch.»

Allungò una mano, lasciandola sospesa a mezz'aria.
E quando Irvin la prese con decisione, sentì le guance accaldarsi.
E quando poi si guardarono, perse la percezione del tempo.
E quando poi, dopo, dopo tanto, lui sorrise, le sembrò di entrare in un mondo nuovo.

Un mondo in cui i sorrisi erano bianchi.
Un mondo pieno di colori.
Pieno di risate.
Percepiva la vita scorrerle nelle vene, negli occhi, nell'immaginazione, quell'immaginazione che la portava sempre a volare via dalla realtà.

Forse però, quella nuova realtà, poteva piacerle.

I due sciolsero il loro contatto.
Flower sentì un freddo nebuloso all'altezza dei polpastrelli.
Nascose un sospiro.
Le rimase intrappolato, all'altezza delle labbra.
Lei non amava parlare a sproposito.
Era una di poche parole, Flower Burch.

E forse è proprio per questo che quando si voltò, il ragazzo dai grandi e tondi occhi celesti non c'era più.

Ne era rimasto solo quel profumo delicato di dita intrecciate e sorrisi nascosti.


🐚Angolo autrice🐚

Buonasera!
Arrivati a questo punto conosciamo Irvin😉

Cosa ne pensate?

Secondo voi si incontreranno ancora?

Spero per voi di sì 🌻

Accetto commenti positivi e negativi, se volete una stellina è bene accetta, altrimenti no problem🌹

Ci vediamo al prossimo aggiornamento ❤





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