Flower Burch mi ha detto più volte di non avere una mamma.
Non so perché, ma tentava in tutti i modi di sviare il discorso quando facevo una domanda in più del solito.
Aggrottava leggermente le sopracciglia in un'espressione confusa e smetteva di parlare all'improvviso.
Così. Senza una spiegazione.
Si ritirava nel suo maglione e si ingobbiva, lo sguardo perso tra le nuvole.E forse si sentiva come loro.
In costante movimento.
Trasportate dall'orda di complicanze meteorologiche.
Leggere fuori, ma pesanti dentro.E dopo tutti questi anni io non ho ancora ben capito cosa realmente ci fosse dentro la sua testa.
Non la costringevo mai a parlare, se non voleva.
Anche se a volte stavamo in silenzio pomeriggi interi.
Fino a sentire unicamente i suoi respiri lunghi e sinuosi.Il giorno seguente a quel bizzarro incontro respirava allo stesso modo.
Se ne stava appoggiata sull'anta della finestra, a contemplare quel muro che si sgretolava sempre di più.Sperava di vederlo ancora.
A volte le era sembrato di scorgere un paio di occhi azzurri proprio laggiù, in mezzo a quella via affollata.
Ma forse era solo il riflesso del cielo.
O forse lei li desiderava con tutta sé stessa, e cercava di renderli veri.Ma lui era vero, giusto?
Flower annuì, colta da un'improvvisa determinazione.
Percepì un calore pulsante all'altezza delle orecchie.
Lo conosceva bene quel segnale.
Ma non l'ascoltò.
Lei aveva deciso di ascoltare solo ciò che le diceva il cuore.
Era una cosa complicata.
Ma non ascoltò nemmeno questo.Ed eccolo lì.
Le iridi chiare che toccano il cielo fino a fondersi con il paesaggio.
I capelli ritti con quell'innata naturalezza.
Le labbra sottili di chi tiene molte cose dentro per paura di riversarle fuori con troppa forza, come un fiume in piena.E guardava, e guardava, e guardava ancora, ovunque, dappertutto.
Sui piccoli balconi del primo piano in stile barocco.
Sulle rondini che formavano il nido fra le tegole rosse del tetto.
Su ogni oggetto possibile, un'altra volta.Sembrava non essere mai stanco di ogni cosa il suo sguardo potesse catturare.
Ed era bello, sì.
Bello davvero.
Come una canzone sussurrata.
Una poesia mai letta ad alta voce.
Come un primo bacio sognato da sempre.Quell'immagine le rimase nel petto, a Flower.
Mi ripeteva sempre che a volte ci sono degli incontri, nella vita, che ti entrano dentro.
Ti aprono i sentimenti.
Pure quelli che non credevi nemmeno di avere.E ogni volta che me ne parlava, vedevo i suoi occhi accendersi.
Ogni volta, la sua anima rideva.
Sentivo il suono della sua risata guidata dal vento.E fu così che capì cosa vuol dire provare un sentimento.
Viverlo.
E assorbirlo, fino alle ossa.
Fino al cuore.🐚Angolo autrice🐚
Buonasera!
Flower vede Irvin ancora eh, che ne pensate?
Siete confusi?
Se la risposta è sì, allora va bene così, perché il mio intento è quello di confondervi😄😉Fatemi sapere cosa ne pensate,
Ci vediamo presto🌹
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Overmind
Fiksi Umum♧Flower & Irvin♧ Flower Burch ha i capelli rossi. Ha un'indole pacata, fin troppo. Si nasconde tra la folla e i suoi grandi maglioni monocromatici. Si rifugia in un mondo tutto suo, fatto di poesie e tazze di tè verde sul tetto botanico di casa. È u...