drei, tre.
tre come i giorni che sono passati da quando ho deciso di sporcare luke.
l'ho sporcato con i miei peccati, e lui lo voleva così tanto che non sono riuscito a dirgli di no.
mi guardava con quegli occhioni azzurri pieni di desiderio, le sue labbra piegate in un sorriso innocente, il piercing fra i suoi denti, quella sua aria da bambino, da ingenuo.
e dopo averlo fatto diventare quasi grigio penso che l'ingenuità non gli appartenga più.
è un mix di cose luke.
ha deciso di rimanere tra le mie braccia, dopo che avevo iniziato a dipingere l'opera d'arte più bella.
gli ho tolto la purezza, eppure lui sembrava così felice di averla persa.
era felice di essere impuro, come me, con me.
due corpi e due anime opposte che si uniscono fino a far intrecciare i loro respiri.
definibile con la parola arte, poesia.
"sai una cosa? mi piace sporcarmi con te michael, mi piace sporcarmi di te" mi sussurra con quel fare innocente, e quegli occhi da bambino che nascondono pazzia ma allo stesso tempo lo fanno sembrare così piccolo.
"voglio sporcarmi ancora michael. voglio che tu mi tolga tutta la purezza da angelo che mi è rimasta, voglio che tu mi contamini ancora con i tuoi peccati" continua a sussurrare, mentre io lo guardo con occhi fatti di lussuria ed amore.
"rovinarti non era nei miei piani luke, ma sai cosa? è così bello e così dolce peccare se con te.
e ancora, so che sei pazzo. so che sei pazzo, e che hai così tanta dolcezza negli occhi che mi uccidi.
e quando chiudi gli occhi sembri un bambino innocente; l'ultima volta che ti ho baciato mi sono ammalato di te, dicono io non voglia guarire.
ma perché dovrei? io voglio andare all'inferno con te"
"oh michael, ammalati ancora di me, non guarire, finiamo all'inferno insieme"
e poi dire che ho dipinto ancora la sua arte è scontato.
è mio.
è come ricominciare ancora ancora e ancora.
dipingerlo, fare arte.
con lui è sempre amore e soprattutto arte.
e sento ancora in sottofondo, l'inno della festa numero uno.
"voglio solo che tu mi faccia del male michael"