18: Lealtà

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Aisha non poteva credere ai suoi occhi.

L'amica giaceva inerme sul brullo terreno, l'inconfondibile capigliatura lucidissima sparsa attorno a sé come uno stagno blu.

Devo aiutarla.

"Devi correre"

Il volto nella sua testa era perentorio, severo. La voce di Hesperia la spinse verso gli alberi ma la ragazza si rialzò e scattò nella direzione opposta, verso l'amica.

"Cosa stai facendo?"

- Musa!

La fata si voltò verso Aisha, il bel viso impolverato e rigato di lacrime.

- Aisha! Come siamo finite qui?- singhiozzò allungando le braccia nella sua direzione. La fata dei fluidi le prese le mani e fece per aiutarla a rialzarsi, un occhio sempre rivolto alla creatura che guadagnava terreno, ma Musa, nel sollevarsi, gemette e si accasciò di nuovo.

- Sono caduta, mentre correvo... ho paura di essermi storta la caviglia!

- Appoggia il peso sull'altra gamba, presto... 

La ragazza si passò un braccio di Musa attorno al collo per sostenerla e insieme si alzarono in piedi.

- Dobbiamo solo arrivare fino a quegli alberi...- mormorò Aisha fiduciosa, ma nel voltarsi le sembrarono ancora più distanti di prima. E dietro di loro, con un rumore ritmico e minaccioso, la creatura si avvicinava.

- Ricordo solo la grotta di Daphne...- piagnucolò Musa zoppicando.

Nonostante il corpo esile il suo appoggiarsi ad Aisha rendeva lentissimi i loro movimenti. La fata strinse i denti e continuò a camminare.

"Sei vicinissima, ti basterebbe lasciarla qui e potresti completare la missione da sola..."

Aisha scosse la testa per scacciare quella voce. Il mostro era sempre più vicino.

"Non puoi trasformarti, non puoi combattere quell'essere..."

La fata della musica si fermò di colpo.

- Aisha, ti sto solo rallentando...- mormorò in lacrime – Potrei fermarmi e distrarlo... così almeno tu ti salveresti, no?

I suoi occhi azzurri erano pieni di coraggio e un brivido corse lungo la schiena di Aisha. Si guardò intorno e scorse un ramo pochi passi più avanti.

- Non dire cretinate, Musa. Non potrei mai vivere con il pensiero di averti lasciata qui.

Lo raccolse. Non era troppo spesso ma sembrava robusto: lo agitò con il braccio libero e ne sentì il peso.

- Siediti qui. Abbiamo visto cose ben peggiori no?

Musa ubbidì e scivolò cautamente a terra. Aisha si frappose tra lei e il mostro che stava arrivando di gran carriera. Nel vedere che si erano fermate aveva lanciato di nuovo quel verso, quell'orribile stridore che le aveva fatto venir voglia di scappar via.

Ma non l'aveva fatto.

- Fatti avanti, bestiaccia!

Più si avvicinava più Aisha ne distingueva i dettagli: il suo corpo ricordava quello di un insetto, a segmenti, ed emanava una puzza tremenda che per un attimo le fece salire un conato di vomito. Prese a respirare con la bocca e impugnò il bastone come una mazza da baseball.

- Aisha, scappa... mettiti in salvo finché puoi!

"La tua amica ha ragione: guarda quelle lame, vi farà entrambe a fettine in un lampo. E nessuno porterà a termine la missione..."

Il mostro le era quasi addosso.

Non era molto più alto di Aisha, giusto quei centimetri che bastavano per far sì che lei riuscisse a schivare le sue lame passandoci sotto. Schivò il suo primo attacco e gli scivolò alle spalle, l'adrenalina che le pulsava nelle vene e rendeva ogni dettaglio ancora più nitido. Si ritrovò a fissare la spina dorsale della creatura, una fila di orribili escrescenze appuntite.

- Non scapperò!- urlò alla creatura che si voltava per attaccarla di nuovo – Se c'è una speranza di sopravvivere allora ce ne andremo insieme!

Alzò il bastone e colpì la creatura al tronco più forte che poté.

Winx Club 8: Luci e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora