Aisha si svegliò di soprassalto con un grido.
Era stata una nottata tremenda, una di quelle in cui non riusciva a sognare che di invasione, attacchi improvvisi e tradimenti. I volti colmi di dolore dei suoi genitori sembravano fissarla ancora dal fondo di quei sogni, stringendola in una morsa di tensione. Si passò una mano tra i ricci umidi di sudore, inspirando profondamente per riprendere fiato. Qualcosa, tuttavia, le sembrava fuori posto, in quell'oscurità ovattata.
- Ti sei svegliata...
Era una voce familiare ma il suo cervello le ordinò comunque di saltare in piedi: scivolò giù dal letto in un secondo e fu pronta a fronteggiare l'intruso.
- Sono Sky. Sei nella mia camera.
- Oh.
Il ragazzo accese la luce e si lasciò cadere pesantemente sulla sedia della scrivania con un sospiro. Fu quel suono a riconnettere Aisha con la realtà: all'improvviso capi il perché di quei sogni.
- Taleia ha ucciso Faragonda...- mormorò, con lentezza e deliberatamente, quasi stesse mettendo il mondo a fuoco con quelle parole cosi orribili. La memoria amara dei sogni di quella note svanì, lasciando lo spazio ad un violento senso di urgenza.
- Cosa facciamo adesso?
Sky aveva il volto nascosto tra le mani e non le rispose.
- Sky?
Quando il ragazzo alzo la testa la fata notò i suoi occhi: rossi e cerchiati da occhiaie scure.
- Cosa vorresti fare?- le chiese a sua volta, con voce roca e il tono di chi ha appena passato una notte insonne.
- Attaccare Taleia, naturalmente, di nuovo e senza pietà.
A quelle parole Sky rise, un suono roco e inquietante che le fece salire un brivido lungo la schiena.
- Attaccare Taleia. Pensavo che l'aveste appena fatto.
- Certo ma ora che l'abbiamo incontrata sappiamo com'è e possiamo...
- Possiamo cosa, Aisha?
Non che avesse parlato spesso con il principe Sky da quando aveva conosciuto Bloom ma Aisha non se lo ricordava così cinico: le sue parole erano più affilate di quanto le piacesse ammettere.
- Non posso credere che tu riesca a restare qui senza far niente, Sky!
Fu il turno del ragazzo di passarsi una mano tra i biondi capelli.
- Ho appena passato la notte litigando con il mio comandante a proposito dell'allarme che ho dovuto lanciare su Heraklyon e Domino a seguito dell'attacco di Taleia e non ho idea delle condizioni di Bloom perché l'incantesimo di Griffin rende impossibile localizzarla. No, Aisha, nemmeno io ho voglia di restare qui a far niente ma non vedo cosa si possa fare in una situazione come questa.
- Perché non prendi in prestito l'esercito di Heraklyon per attaccare Taleia?
- A cosa credevi fosse dovuto il litigio con il mio comandante, Aisha? Non c'è niente da fare, l'esercito di mio padre ha ricevuto l'ordine di proteggere il pianeta e i suoi abitanti. Del resto credo che sia la mossa più sensata, con una minaccia simile in giro...
- Forse potrei chiedere a mio padre...
- Aisha, ma non capisci? La priorità di tuo padre sarà la stessa del mio: proteggere il suo popolo. Credi forse che un re potrebbe lasciare senza protezione un intero pianeta quando il potere malefico di una ninfa è in giro senza controllo? E lo stesso vale per Solaria, o Domino, o qualunque altro pianeta di Magix. Dovremo trovare altri modi per combattere questa battaglia.
- Flora.
La ragazza considerò per un istante la possibilità di alzarsi.
- Flora.
Quella che la chiamava era una voce insistente e poco familiare.
Cos'avrebbe potuto volere da lei? Rifiutò di muoversi.
- Lo so che sei sveglia. Avanti, alzati.
Flora lasciò filtrare un barlume di luce tra le ciglia, quel poco che bastava per guardarsi intorno. Nulla di ciò che la circondava le era familiare: le pareti coperte di poster, il soffitto ricurvo, l'odore di un dopobarba che non conosceva... e Nex, che sedeva scompostamente su una poltroncina accanto a lei.
- Guarda che ti ho vista sai. Lo so che hai ripreso i sensi.
Come faceva ad esserne cosi sicuro? Flora si sentiva la testa piena di ovatta. Apri gli occhi con attenzione, lasciando che si abituassero alla luce, ma si rifiutò di guardare in faccia il ragazzo.
- Brava, proprio cosi.
Una parte di lei, una minuscola, piccolissima parte di lei che non era ancora andata in frantumi, ebbe per un attimo l'impulso di alzarsi e rispondere a tono. Era così arrogante, così odioso. Chi si credeva di essere? Nel momento stesso in cui aprì la bocca per replicare, però, quello stesso impulso si dissolse come una goccia d'inchiostro nell'acqua. Che senso avrebbe avuto?
- Flora. Sono serio. Alzati in piedi.
C'erano delle scene, nella sua mente, scene che giravano ancora e ancora, come in loop: le lacrime di Stella, l'urlo tremendo di Aisha, le braccia di Bloom disperatamente tese verso il corpo della preside.
- Com'è potuto succedere?
La sua voce era cosi roca che per un attimo nemmeno lei la riconobbe.
- È successo e basta.
I suoi occhi cercarono increduli quelli di Nex.
- Successo e basta?
- Hai capito cosa volevo dire.
- Una delle persone che più stimo al mondo è appena morta- replicò Flora rocamente - No, Nex, non capisco cosa volevi dire.
- Credi che non la stimassi anche io? Volevo solo dire che non ha senso chiedersi perché le cose siano andate cosi.
Gli occhi le bruciavano tremendamente. A quel punto si sarebbe già aspettata di scoppiare a piangere ma evidentemente aveva già versato tutte le sue lacrime perché anziché inumidirsi gli occhi sembravano farsi ogni secondo più secchi.
- Dovresti alzarti.
- E perché?
- Perché qualunque cosa è meglio del restare lì sdraiata a pensare a quello che è successo. Come stai facendo tu.
- Qualunque cosa?
Lo sguardo di Flora incrocio di nuovo quello del ragazzo, colmi di sfida.
- Ed esattamente che cosa dovrei fare?
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Winx Club 8: Luci e Ombre
FantasyAncora una volta le Winx si ritrovano a dover salvare la Dimensione Magica, questa volta da una minaccia molto antica e al di sopra dei loro poteri: la ninfa Taleia, che ha preso in ostaggio una persona a loro molto cara. Cosa saranno disposte a sac...