60: Basta Combattere

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- Siete quasi migliorate, direi...

Bloom non sapeva se sentirsi lusingata da quelle parole: è vero, avevano messo in difficoltà Taleia più di una volta ma in quella forma era estremamente agile e sembrava avere gli occhi anche dietro la testa.

Anche in cinque avevano dovuto fare del loro meglio per tenerla sotto scacco e anche coordinando gli attacchi non avevano ottenuto altro se non di ridurre i suoi colpi: era così impegnata a volare in giro per schivare i loro attacchi Hesperix che non aveva avuto tempo per contrattaccare.

Ed ora erano lì, tutte e cinque con il fiato corto, sospese a mezz'aria circondando quell'uomo che non sembrava nemmeno un po' accaldato. C'era decisamente qualcosa di eccezionale in lui.

- Vediamo come ve la cavate con un paio di amici...

Le sue mani iniziarono a muoversi, rapidissime, le dita che tracciavano nell'aria due linee completamente diverse: la destra riempiva l'aria di lunghe pennellate azzurre mentre la sinistra faceva fiorire ciuffi di fiamme scarlatte. Era uno spettacolo suo malgrado incredibile e le ragazze esitarono mentre riprendevano fiato.

In pochi istanti le figure furono più che chiare: un leone di fiamme e un drago d'acqua fiancheggiavano il mago con aria minacciosa.

- Lasciate Aemil a me!- urlò Bloom. Il suo potere non avrebbe avuto nessun effetto né sul leone né sul drago mentre Aisha...

- Musa!- chiamò la fata dei fluidi – Io e te ci occuperemo del leone!

Stella e Tecna si scambiarono un'occhiata e un cenno per poi muoversi verso il drago: non era una strategia ottimale ma non c'era altro che tutte loro potessero fare.

- Avanti, Winx!


Era come se qualcuno avesse riempito la sua camera di un profumo intenso, sensuale e piacevolissimo... ma che non era il suo. Tentò di portarsi una mano alla fronte e scoprì di non poterlo fare.

- Aspetta, Meanna!

Le sue braccia erano già protese in avanti, verso l'insegnante che se ne stava andando, ma la voce che aveva pronunciato quelle parole non era la sua. Meanna si voltò e i suoi occhi chiari la guardarono per un solo istante prima che le sue dita li coprissero.

- Che cosa...

Flora sentiva le ciglia della donna muoversi sulla sua pelle, la sua fronte liscia, l'impulso che aveva di sottrarsi a quella presa... ma entrambe percepivano che dietro l'azione così invasiva di Hesperia c'era una ragione molto importante.

- Non guardarmi. Ascolta la mia voce. Hai chiuso dentro di te una cosa molto importante e voglio che ti ci concentri.

- Non è vero.

- Per tutti questi anni hai tracciato una linea tra te e quella cosa perché ne avevi paura e credevi di non poterla controllare.

- Non è vero...

Flora percepiva sia l'ostinazione di Meanna sia il bisogno di Hesperia di trovare quello che stava cercando, spettatrice impotente di qualcosa di più grande di lei.

- C'è una forza dentro di te che hai tenuto a bada per quasi tutta la tua vita perché pensavi di star prendendo la strada sbagliata.

- Smettila, non è vero!

La voce solitamente controllata di Meanna aveva assunto una sfumatura di panico che l'aveva fatta suonare fin troppo giovane.

- Adesso basta combattere, Meanna... non è una strega quella che ti stai impedendo di diventare, ma una ninfa.

Flora sentí gli occhi della donna che le si spalancavano sotto le dita e il passo indietro con il quale si sottrasse al suo tocco per guardarla in faccia.

- Chi sei e come puoi dirmi una cosa del genere?

A quel punto Flora percepì il sorriso della ninfa prima ancora che le si allargasse sul viso.

- Conosci già il mio nome... se ascolti dentro di te puoi sentirlo.

- Non capisco...

L'insegnante si era coperta il volto con le mani, come se non si fidasse delle parole che potevano uscirle dalla bocca.

- Devi imparare a farlo, Meanna... Ascolta bene la voce che hai dentro: io sono colei che ascolta il richiamo del sole. Qual è il mio nome?

La donna esitò e il silenzio calò su quella parte del terrazzo. Alle sue spalle Flora sentiva proseguire il combattimento, la voce di Aemil che derideva le sue compagne e il suono di attacchi che si infrangevano nell'aria. Avrebbe tanto voluto voltarsi nella loro direzione.

- Sono colei che ascolta il richiamo del sole...- ripeté Hesperia, la voce che iniziava a tradire la sua disperazione. Meanna aveva chiuso gli occhi ma era difficile capire se lo avesse fatto per concentrarsi meglio o per rifiuto verso ciò che la ninfa le stava dicendo. Qualcosa aveva preso a scorrere sul volto di Flora e la fata si portò istintivamente le mani al volto... stavolta senza che il controllo di Hesperia glielo impedisse.

Il profumo che aveva sentito aveva iniziato a svanire.

- Hesperia! Il tuo nome è Hesperia!

Gli occhi di Meanna sembravano ancora più chiari quando erano colmi di lacrime: la donna guardò Flora come fosse in cerca di una risposta ma lo spirito della ninfa aveva già abbandonato il suo corpo.

Winx Club 8: Luci e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora