- Uffa...
Carnelia era nascosta nella tasca segreta di una gonna un po' più ampia del solito ma il braccio di Stella, costretto da ore in quella posizione innaturale, iniziava a farle male. Per non parlare della pessima figura che stava facendo di fronte ai nobili: concentrata com'era nel tenere al caldo la pietra continuava a perdere il filo della discussione e più di una volta era stata costretta a chiedere a chi le parlava di ripetere. L'intera sala le stava lanciando occhiate incerte.
- Sunèe, non posso tornare nella mia stanza? È il primo giorno, abbi un po' di pietà!
- Se lo faceste le chiederebbero tutti perché e infrangereste il segreto.
Stella combatté la tentazione di chiudere gli occhi per concentrarsi meglio e sospirò.
Quando finalmente poté lasciare la sala delle udienze si precipitò nella sua stanza per lasciarsi cadere faccia sotto sul letto, pur senza smettere di stringere Carnelia.
In quella posizione, a occhi chiusi, le sembrò che la pietra pulsasse, rispondendo in qualche modo ai suoi sforzi.
- Dovrebbe esercitarsi di più... non ha fatto altro che rispondere a monosillabi l'intera mattinata.
Sunèe l'aveva raggiunta e un'espressione di disapprovazione gli aleggiava sul volto.
- È colpa di questa dannata pietra! Non sono ancora riuscita nemmeno ad andare in bagno! Non posso appoggiarla neanche un attimo?
- Neanche un attimo.
- Stella!
La chiamata di Bloom la raggiunse in uno dei rari momenti in cui poteva rilassarsi, nella sua stanza.
- Non ci vediamo da una vita! Ti va un po' di shopping?
La fata si illuminò: finalmente un po' di distrazione! Immediatamente però la sua mente soffocò quel pensiero per riconcentrarsi su Carnelia, in preda al terrore. Si era raffreddata? La controllò da ogni lato in cerca di eventuali zone opache ma sembrava tutto a posto.
- Mi piacerebbe tanto venire ma...- la fata si morse le labbra. Non aveva mai detto di no allo shopping fino a quel momento: nessuna scusa sarebbe stata credibile!
- Stella? Forse non mi hai sentito bene... shopping! Ad Quistes!
- Non posso proprio, ho delle faccende di famiglia che...
- Famiglia? Stella, da quando ti conosco non hai mai, mai detto di no ad un pomeriggio di shopping! Se non vuoi venire va bene ma non usare queste scuse ridicole con me!
Bloom le aveva riattaccato in faccia. L'impulso di lanciare Carnelia contro la finestra fu così grande che Stella si ritrovò con il braccio alzato quasi senza accorgersene.
È solo il terzo giorno. Come ci arrivo alla fine della settimana?
- Indovina chi sono!- qualcuno, da dietro, le coprì gli occhi.
Solo una persona nella Dimensione Magica aveva quella voce. Senza voltarsi strinse la presa su Carnelia e si concentrò. Non. Sarebbe. Stato. Affatto. Facile.
- Brandon!- Stella si voltò nel cerchio delle sue braccia e si alzò in punta di piedi per baciarlo.
- Quando mi hanno detto che ti avrei trovata a passeggio nel parco non ci volevo credere...
Rendeva tutto più facile, naturalmente, vestire i panni della principessa matura e riflessiva che faceva lunghe passeggiate nel parco e non doveva avere a che fare con le persone.
- È un periodo... un periodo difficile.
Si abbandonò alla sua stretta, lasciando che la stringesse a sé e cingendolo con la destra.
- Un periodo difficile? Non dovevamo fare una gita al lago oggi?
- Oh, Brandon...
Con l'impegno di Carnelia se ne era dimenticata. Niente l'avrebbe fatta star meglio di una romantica gita con lui ma... come avrebbe fatto in quelle condizioni?
- Mi sei mancato tanto ma oggi... ci sono delle cose che devo fare e non posso lasciare il palazzo. Vuoi restare a cena e per un... un film?
Lo Specialista le scoccò un'occhiata scettica.
- Bloom me lo avevi detto che ti stavi comportando in modo strano ma non pensavo fino a questo punto. Non so cosa stai combinando, Stella, ma io non ci sto. Quando avrai intenzione di essere sincera chiamami.
Stella era rimasta seduta per lungo tempo dopo che se n'era andato, fissando in silenzio Carnelia, in preda a sentimenti contrastanti. Valeva davvero la pena rovinare il suo rapporto con la sua migliore amica e il suo ragazzo per quella prova? In fondo non aveva mai davvero voluto il trono, ed essere una Winx le portava via già così tanto tempo...
- Basterebbe che la posassi a terra un attimo...- mormorò, allentando appena la presa sulla pietra.
Era il quinto giorno e si sentiva esausta: non si era permessa di pensare a nient'altro che alla pietra, non aveva mai lasciato il palazzo, aveva passato da sola quasi tutto il tempo.
E poi capì. Era così che viveva suo padre, sul trono. Noia, solitudine e costrizione. Sunèe l'aveva chiamata abnegazione, ma era davvero quello che voleva?
Stella non lo sapeva più.
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Winx Club 8: Luci e Ombre
FantasiAncora una volta le Winx si ritrovano a dover salvare la Dimensione Magica, questa volta da una minaccia molto antica e al di sopra dei loro poteri: la ninfa Taleia, che ha preso in ostaggio una persona a loro molto cara. Cosa saranno disposte a sac...