39: Visite Notturne

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- Min.

La voce di Mil nella sua testa... si sarebbe mai abituata? Guardò di sottecchi la sua compagna di stanza, ancora concentrata nello studio, e si alzò in piedi.

- Vado a prendere una boccata d'aria...- mormorò con aria noncurante, uscendo senza aspettare alcuna risposta. I corridoi della scuola erano semi deserti a quell'ora ma c'era sempre il rischio di imbattersi in qualcuno dei guardiani.

L'aria della sera era appena troppo fresca per i suoi gusti e desiderò di aver preso con sé un maglione. L'esterno della scuola era anche meno affollato e le fu facile scivolare in un angolo deserto del giardino, trasformarsi in una falena e volare via.

- Min!

La parte peggiore era non potergli rispondere. Sentiva Mil mormorare nella sua testa senza prestare attenzione, quando contava o quando canticchiava tra sé e sé, e sorrideva in silenzio, durante una lezione o nelle interminabili ore di esercizio che si imponeva ogni giorno. Forse era meglio così, rifletté mentre saliva in volo: Mil parlava già abbastanza per tutti e due.

L'oscurità donava una sfumatura interessante ai suoi capelli rossi, l'unica cosa visibile di lui contro lo sfondo blu dei tetti di Alfea. Per un attimo fu tentata di atterrargli sulla testa e riprendere lì il suo aspetto umano, poi si trattenne. Una parte di lei le suggeriva costantemente sciocchezze come quella, una parte che Min teneva sempre attentamente a bada.

- Sono qui...- mormorò, riprendendo le sue fattezze originali di fronte a lui e sedendosi compostamente in ginocchio sul tetto. Anche nell'oscurità poteva percepire il modo in cui gli occhi di Mil brillavano e l'emozione che lo pervadeva.

- Eccoti.

Min non si era ancora abituata a quanto profonda era diventata la sua voce e ogni volta le venivano i brividi. Sentiva i suoi occhi verdi di folletto fissarla con intensità e per un attimo fu contenta che fossero al buio o lui avrebbe notato che arrossiva.

- Non occorreva fare tutta questa scena e incontrarci in piena notte...- mormorò, un po' seccata. Lui ridacchiò in risposta.

- Ho trovato una cosa che non ci aspettavamo a proposito di Hesperia e non potevo aspettare! Hai presente la pergamena di cui ti ho parlato, no?

Senza aspettare la sua risposta Mil mosse rapidamente le dita, disegnando nell'aria la sagoma di una pergamena con un filo d'aura rossa.

- C'era il disegno di Hesperia, con l'armatura... poi la reliquia, la Fiamma di Zaffiro...

Mentre parlava il ragazzo aveva disegnato nell'aria entrambe e i suoi disegni, precisi e brillanti nella notte, fluttuarono a mezz'aria tra di loro.

- ...poi la ragazza con la tunica e alcuni paesaggi. Ora, la storia di Hesperia la conosciamo: sacrificò la sua armatura per creare la Fiamma di Zaffiro per imprigionare Taleia. Ho scoperto che uno dei paesaggi che si vedono nella pergamena è Hoggar, il luogo dove le prime fate del ferro forgiarono l'armatura... di conseguenza ho pensato che anche gli altri paesaggi che vi sono ritratti abbiano a che fare con la Fiamma di Zaffiro.

Min sfiorò distrattamente con l'indice il disegno della reliquia che fiammeggiava nell'aria.

- È vero, avrebbe senso... sappiamo chi ha disegnato la pergamena?

Il sorriso di Mil si afflosciò: - No... non me l'hanno lasciata toccare o mi ci sarebbe voluto un attimo per scoprirlo. Però ho pensato che... Min, ma tu hai freddo!

Prima che lei potesse replicare il ragazzo si portò le dita alla bocca e ci soffiò sopra, generando una cascata di fiori rossi che le volteggiò delicatamente addosso, coprendole le spalle come una mantellina. Ogni fiore generava un piacevolissimo tepore e per un attimo ne fu quasi sopraffatta.

- Grazie, Mil...- mormorò, incapace, per una volta di trovare una risposta brillante – Insegnano anche questo a Monteluna?

- No, è una cosa... mi è venuta d'impulso, ecco. Qualche volta mi basta pensare a quello che voglio fare... e i gesti per l'incantesimo mi vengono d'istinto.

Un silenzio imbarazzante calò su di loro, reso appena più sopportabile dall'oscurità che li nascondeva, poi Mil tossicchiò e proseguì, scarabocchiando nell'aria forme a caso.

- Ho pensato che con un po' di ricerche non sará difficile individuare anche gli altri paesaggi ma la scoperta di cui ti parlavo riguarda la ragazza con la tunica e i capelli sciolti. Sembra che su Hoggar ci siano parecchie leggende su di lei e inizio a chiedermi se non venisse proprio da quel pianeta. Il suo nome... aspetta, non me lo ricordo. Merianne, Malana... qualcosa di simile.

- Meliade...- mormorò sovrappensiero Meanna, accarezzando i contorni della ragazza con i capelli sciolti – si chiama Meliade.

Winx Club 8: Luci e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora