¢αριтσℓσ 1

11.3K 308 4
                                    

Sono sempre stata diversa dagli altri bambini, e la cosa si dimostrò vera quando i Licantropi e i Berserk si rivelarono al mondo stanchi di nascondersi.
Molte persone cominciarono ad incolparli di tutte le sventure che accadevano nel mondo, solo una piccola parte di persone li accettato o, e io senza saperlo facevo parte di quest'ultima.
Nella gelateria in cui mi trovavo entrarono una ragazza minuta e un bambino e si avvicinarono al bancone, ma quando la ragazza allungò la mano per prendere i soldi dalla tasca la manica del suo giubbotto si alzo mostrando un marchio appartenente ad un branco di Berserk, il gelataio quando lo vide, fece cadere il gelato di proposito a terra, il bambino scoppiò a piangere, l'uomo sorrise e disse
<<Qui non serviamo i mostri>> mi alzai prendendo la borsa e mi avvicinai al bancone, vidi che il gelato che era per terra era alla fragola, la ragazza mi guardò e io le sorrisi, guardai lo stronzo che mi guardava
<<Desidera? >> io lo guardai
<<Un gelato alla fragola >> guardai mentre i due stavano uscendo, l'uomo mi diede il gelato, io invece di dargli i soldi li gettati per terra con un sorrisino.
<<Io non do i miei soldi in mano di coglioni >> dissi sorridendo, tutto il bar si voltò verso di me, mi avvicinai alla ragazza ed al bambino che si erano fermati ad osservare la scena e porsi il gelato al bambino.
<<Ecco a te tesoro, mangialo tutto tutto mi raccomando >>lui mi guardò con i suoi grandi occhi ametista
<<Gratie>> esclamò ridacchiando, gli accarezzai il viso e guardai la ragazza che mi osservava sorpresa.
<<Grazie non so come ringraziarti>>
<<Non c'è ne bisogno, vieni usciamo qui puzza di cafoni >> dissi guardando il gelataio/proprietario.
Appena usciamo dalla gelateria,mi girai verso la ragazza
<<La prossima volta ti consiglio di andare alla gelateria della signora Melody, si trova cinque case più avanti, li vi tratteranno come si deve>> lei mi guardò
<<Perché hai fatto quello che hai fatto? >> gli feci un occhiolino
<<Sono dell'opinione che ogni essere vivente deve essere trattato ugualmente, e poi so cosa vuol dire sentirsi esclusa e maltrattata, e questo tesorino era troppo carino per essere trattato in quella maniera>> il bambino mi sorrise mostrandomi la bocca per la maggior parte sdentata.
<<Io sono Nicole, se tornerai mai in paese e ti servisse qualcosa chiedi di me >> mi allontanai velocemente
<<IO SONO ELAISA>> esclamò e ridendo mi voltai e le sorrisi, corsi verso di lei e gli diedi un biglietto con sopra il mio numero
<<Scrivimi, mi andrebbe molto di uscire insieme qualche volta>> lei annui e io corsi via.
Arrivai alla clinica veterinaria in super ritardo e il dottor Hemingway quando mi vide entrare rise
<<Hai corso una maratona Nicole? >> io scossi la testa
<<Stavo... Stavo litigando con il gelataio >> lui ridacchiò
<<Sempre la solita, Forza al lavoro. >> io mi Sbrigai a pulire tutto, avevo il sospetto che oggi sarebbe stata una giornata tranquilla

Come si dice?... Ah Si, La quiete prima della tempesta.

PassionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora