ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 13

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𝔐i ero svegliata con una strana sensazione che mi appestantiva il petto soffocandomi , ero sudata e le lenzuola erano aggrovigliate alle gambe , mi guardai in torno confusa , ero in una stanza diversa da quella del mio appartamento , e lì , mi venne in mente quello che era successo la sera prima , un sorriso nacque sulle mie labbra.
Il piccolo attimo di felicità fu interrotto da un dolore al petto fortissimo che mi fece piegare a due , piano piano mi alzai dal letto a tentoni  , indossai la vestaglia e a piedi corsi giù per le scale , nessuno era in casa , assottigliai le orecchie e sentì dei rumori al piano di sopra, così risalì le scale , i rumori portavano ad una camera attaccata alla mia , così senza fare un minimo rumore aprì la porta per sbirciare quello che stava accadendo , Elize piangeva a dirotto tenendosi la pancia , spalancai la porta e mi fiondai al suo fianco preoccupata per ciò che poteva essere accaduto.
<<Che succede ?>> lei urlò
<<Stanno per nascere >> il pieno panico prese possesso di me , cercai il telefono e chiamai mio fratello,  Elize mi stritolava la mano dolorante e prendeva respiri profodi.
"Max porta il culo a casa El sta partorendo"  lo sentì imprecare e cominciare a correre mentre a gran voce chiamava Domenic , El urlò per il dolore e il suo respiro accellerò come quello di un treno in piena corsa 
"Arrivo" chiude la chiamata in fretta e furia , lanciai il telefono lontano.
Guardai la mia migliore amica e mi sorse un dubbio , avevo imparato molte cose durante questi mesi , poggiai la mano sulla sua pancia e mi concentrai , le mie vene si tinsero di viola e il dolore cominciò ad arrivare martellante , la mia migliore amica però sembrava sollevata così continuai , la situazione però stava degenerando velocemente  , quei bambini sarebbero nati in quel momento e io non potevo fare nulla se non aiutarla  come potevo, così recuperai acqua calda , asciugamani e una forbice.
Mi posizionai fra le cosce della mia migliore amica e le sorrisi incoraggiante 
<<Ora io e te daremo la vita a questi demonietti >> lei spalancò gli occhi e boccheggiò terrorizata 
<<L'hai mai fatto prima ?>> domandò quasi urlando per il dolore e respirando affannosamente
<<No,ho diciannove anni El>> inspirai e mormorai un incantesimo di protezione  , puntai il mio sguardo su di lei e le sorrisi incoraggiante
<<Forza, ce la faremo >> .....

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