1 - La Chimera

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Note dell'Autrice: Vi vorrei avvertire di una cosuccia ricorrente nelle mie storie: "L'Autor insert".
Ero indecisa se rivelare subito o no in quale stagione è ambientata la storia, mi limiterò a dare indizi prima di rivelarlo.

- Mattalara
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<< Il negozio è chiuso. >>

Disse il Signor Gold, senza staccare gli occhi dall'oggetto che aveva fra le mani.
L'uomo appena entrato non accennò ad andarsene, fece un sorrisetto quasi sbruffone, parlando più a se stesso che all'altro.

<< Un tempo non mi avresti mai negato una chiacchierata tra amici, Tremotino. >>

Il Signor Gold puntò gli occhi sull'uomo appena entrato, sorridendo a sua volta con fare quasi caloroso.

<< Vedo che sei finalmente arrivato, anche se in ritardo, con il mio pacco. >>

Disse notando l'animale seduto poco dietro il "cliente" venuto fuori orario: una chimera d'ombra.
Seduta davanti alla porta, con il capo inclinato ed un'espressione confusa, aveva gli occhi rosa, a differenza della madre ed era più piccola rispetto al resto della specie, ciò simboleggiava la giovane età dell'animale, che, al cenno del mago, avanzò verso il suo nuovo padrone, annusandolo curiosa.

<< È davvero un bell'esemplare. >>
<< Sì, scusa se non sembra feroce o imponente, ma è la primogenita eppure è la piccolina della cucciolata. >>

Spiegò Rothbart accarezzandola, con espressione di scuse, ma il Signor Gold, Tremotino, non sembrava dispiaciuto, tutt'altro.

<< Bene amico mio, ti auguro buona fortuna, prendere il "regno" sarà difficile. >>
<< Chi è che governa al momento? >>
<< Regina Mills. >>

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Il negozio quel giorno era silenzioso.
La chimera d'ombra stava riposando, sdraiata a terra come se dormisse, illuminata dai raggi del sole che entravano dalla finestra e la scaldavano, facendo brillare il manto e le squame, rischiando quasi di accecare chiunque potesse entrare e vederla in quel momento. Quei momenti di noia li amava ed odiava al contempo, amava il fatto di potersene stare a riposo e dormire spesso, ma odiava annoiarsi, sopratutto perché il suo padrone la lasciava uscire raramente e non le era concesso allontanarsi dal negozio. Odiava quella regola che le era stata imposta, voleva esplorare, voleva vedere com'era Storybrooke e non limitarsi al parcheggio fuori il negozio, sopratutto perché era costretta ad uscire solo in forma umana, una forma che le aveva donato il suo padrone e che l'aiutava a mimetizzarsi con gli altri abitanti (salvo agli animali, che potevano riconoscerla), ma a lei quella forma non piaceva. Era così debole e decisamente meno imponente rispetto al suo vero aspetto, nel quale si trovava molto più a suo agio e agire come un umano non faceva per lei, gli esseri umani erano così complicati ai suoi occhi.

<< Lara, sei sveglia? >>

Chiese il Signor Gold entrando nella stanza.
Lara, questo era il nome che aveva dato alla creatura, alzò il capo facendo le fusa, salutando il suo padrone con un docile scodinzolio e un sorriso zannuto.

<< Oggi abbiamo ospiti importanti, il negozio deve brillare. >>
<< Sì, padrone. >>

"Il negozio deve brillare", quella frase poteva voler dire solo una cosa: pulizie.
Lara odiava le pulizie, odiava dover pulire ogni angolo e starnutire a causa della polvere, in più era faticoso. Però le pulizie erano le uniche volte in cui apprezzava il suo aspetto umano, era più utile e di certo c'era meno possibilità di sporcarsi il pelo.

<< Chi sono gli ospiti? >>

Chiese curiosa.
Le uniche persone che aveva visto entrare lì erano clienti e, qualche volta, due donne che gli urlavano contro di continuo.
Non capiva perché le fosse vietato attaccarle, non doveva forse proteggere il suo padrone?
Ma gli ordini erano ordini e non poteva far altro che guardarlo rispondere a suon di sarcasmo e battute che la facevano sempre ridere un botto.

<< Vedrai cara, vedrai. >>

"Perché deve essere sempre così enigmatico?"
Si chiese Lara cambiando forma ed iniziando a pulire e sperando che fra gli ospiti non ci fossero quelle due donne, erano belle sì, davvero belle, ma quando litigavano erano alquanto inquietanti.

<< Signor Gold! C'è nessuno? >>

Chiese un bambino appena entrato.

<< Posso aiutarla? >>

Chiese Lara sorridendo cordialmente.
Che quel bambino fosse fra gli ospiti?

<< Ehm... Sì, sto cercando il Signor Gold. >>

Rispose Henry un po' impacciato.
Si chiedeva cosa ci facesse lì quella ragazza sconosciuta, dubitava che Tremotino avesse una figlia e dai suoi felini occhi rosa, si intuiva che non fosse umana e, per quanto la teoria delle lenti a contatto fosse plausibile, nel negozio di Gold, c'era ben poco di normale la maggior parte delle volte, se non sempre.

<< Signor Gold! La stanno cercando! >>

Chiamò la ragazza-chimera, sforzandosi di non chiamarlo "padrone", davanti ai clienti.

<< Oh, lavori qui? >>
<< Beh, è nel mio negozio, ad occuparsi dei miei articoli. >>

Disse il Signor Gold, facendosi finalmente vedere.

<< Cosa ti porta qui Henry? >>
<< Mia madre, Regina, ha bisogno del suo aiuto, sarebbe venuta lei ma... >>
<< Lo so, lo so, non serve che mi ricordi quanto le stia simpatico. >>

Rispose l'uomo con un mal celato sorriso giocoso sulle labbra.
Senza attendere ulteriori informazioni da Henry, uscì dal negozio, lasciando i due con un:<< Non mettetemi a soqquadro il negozio >>.
I due si scambiarono uno sguardo dubbioso, cosa potevano fare per passare il tempo?
Non potevano certo ignorarsi.

<< Beh, piacere di conoscerti, io sono Henry. >>

La salutò il bambino offrendole una mano.

<< Piacere Henry, sono Lara. >>
<< Non ti ho mai vista in giro. >>
<< Oh, il Signor Gold non mi permette di allontanarmi. >>

Spiegò sbuffando Lara.
Henry sembrò sul punto di fare domande, ma si limitò ad afferrarle un polso e trascinarla verso la porta.

<< Vieni, ora che è impegnato posso farti fare un tour! >>
<< Ma non posso! >>

Protestò lei, peccato che fosse, per carattere, quella accomodante che non riesce mai a dire di no.

<< Dai, sarà divertente, nel mentre potresti anche dirmi da quale favola vieni. >>
<< Da quale cosa?! >>

"Decisamente questo piccolo ribelle ha qualche problema."
A quanto pare i cuccioli umani non amavano rispettare il volere dei superiori, ma ormai era tardi per rientrare, anche perché il suo lato curioso stava fremendo di gioia e, in fondo, che poteva succedere di male ad uscire un po'?

Once Upon a Time - Gli Stregoni e la ChimeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora