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<<Non ce la posso fare!>> singhiozzo affondando la testa nel cuscino
<<Ce la devi fare sis!>> sbotta Kevin <<Per forza! Se quest'anno non esci con una media decente ci possiamo scordare le vacanze in Italia. E io non ho alcuna intenzione di rinunciarvi. Adesso alzi il culo e torni a studiare>> ordina perentorio
<<È inutile>> biascico <<Sono senza speranza. Non ci capisco niente. Io ci provo, lo giuro, ma non ce la faccio. Andrai solo tu in Italia. Me lo merito>>
<<Non dire cazzate>> ridacchia stendendosi accanto a me <<Io voglio andarci si, ma con te. Adesso vedo quello che si può fare>> e prima che possa dire niente è già al telefono a parlare con qualcuno.
<<Risolto>> dice dopo pochi minuti
<<Ma risolto cosa?>>
<<Ringraziami sorella. Ti ho trovato un tutor>>
<<Un che?!>> urlo mettendomi a sedere <<Perché prendi queste iniziative senza neanche parlarmene deficiente? Sai che costa? Come lo pago visto che non ho neanche l'ombra di un quattrino?>>
<<È tutto gratis>> sbuffa alzandosi a sua volta <<Ora dimmi che non sono intelligente>>
Sarei veramente tentata di urlargli in faccia che è un completo imbecille ma voglio capire cosa diavolo ha combinato.
<<Dimmi chi è, Kevin>>
<<Lo saprai presto>> ridacchia <<Uh, non te l'ho detto?>> domanda vedendo la mia espressione confusa <<Sta arrivando>> dopodiché esce dalla mia stanza lasciandomi completamente allibita.

<<Bella Grace!>> la porta della mia camera si spalanca e per poco non mi prende un infarto
<<Alex?>> esclamo stupefatta <<Ma che cavolo ci fai qui?>>
<<Ahm...non avevi bisogno di una mano con trigonometria?>> chiede spaesato, arrestando la sua entrata trionfale
<<Io...>>
<<Si ha decisamente bisogno di una mano, anzi due.>> interviene Kevin sbucando dal corridoio <<Questione di vita o di morte>> specifica chiudendo con un tonfo la porta della mia stanza.
Ancora non capisco perché continuo a sperare che diventi una persona normale.
<<Quindi sei tu il tutor misterioso?>> esordisco, rivolgendomi ad Alex
<<Ovvio fratella! Sennò perché sarei venuto?>>
<<Fratella?>> strabuzzo gli occhi
<<Sai>> comincia a spiegare gettandosi, letteralmente, sul mio letto <<Io chiamo tutti "fratello". È facile e veloce. Inoltre ti evita tante figure di merda. La settimana scorsa ad esempio un tale mi ha salutato e ha cominciato a parlarmi ed io non avevo la benché minima idea di chi fosse. Continuava a dire "Alex, amico, cazzo da quanto non ci sentiamo" e cose simili. Mi sono salvato da questa situazione scomoda uscendomene con un "hai ragione fratello" e cercando di seguire il suo discorso, piazzando qualche altro fratello qua e là e continuando ad annuire>>
Adesso sono io quella che annuisce, anche se so di sembrare piuttosto scettica.
Alex tuttavia non sembra farci caso e prosegue il suo monologo.
<<Ora, diciamocela tutta, io al fratello non ci voglio rinunciare. Ma tu sei una ragazza. E visto che non voglio che le ragazze in generale pensino che sia un maschilista sono giunto a questa fantastica conclusione: siete tutte mie fratelle!>> finisce di spiegare con il sorriso sulle labbra
<<Interessante. Senti ma "sorella" non ti piaceva?>>
<<Nah, troppo scontato>> sbuffa
Ah.
Comincio a pensare che per certi aspetti alla fine mio fratello non sia poi così male.
<<Venendo a noi>> Alex interrompe i miei pensieri <<Vogliamo cominciare o continuiamo a girarci i pollici?>>
<<Oh si certo>> scuoto la testa come per spazzare via dalla mia mente tutto ciò che non fosse legato alla trigonometria <<Prego, siediti pure>> faccio indicandogli la sedia girevole accanto alla mia <<Sinceramente non pensavo fossi bravo in queste cose>> ammetto non appena prende posto
<<So di non dare questa impressione>> risponde abbozzando un sorriso <<Ma ti assicuro che me la cavo abbastanza>>
<<Non lo metto in dubbio>> mormoro cercando di scusarmi <<Volevo solo dire che, insomma, non sembri quel tipo di ragazzo molto interessato alla scuola, quanto più alle sue passioni. Nel tuo caso la musica>> mi gratto la testa imbarazzata <<Mi dispiace se ti ho offeso, veramente, non era mia intenzione>>
Perché non ne faccio mai una giusta?
<<Grace non è successo nulla>> mi rassicura scoppiando a ridere <<Lascia che ti dica una cosa, le prime impressioni ingannano sempre tutti. È mantenendo il rapporto che si impara a conoscere veramente una persona, anche se mai del tutto. Ad esempio io, a primo impatto, quando ci siamo conosciuti a mensa, ho pensato che fossi una ragazza molto, ma molto chiusa ed introversa, a cui non interessava particolarmente fare nuove conoscenze. Adesso so che non è affatto così. So che quando sei in confidenza con le persone sei espansiva, simpatica, allegra. Come vedi la mia ipotesi è più che fondata e ragionevole>> conclude, dandomi una piccola spallata scherzosa
Sorrido, ricambiando il suo gesto, e intanto dentro di me ringrazio sempre più Kevin di avermi costretta ad unirmi al loro tavolo.
Se non fosse stato per lui non avrei mai conosciuto i ragazzi e la mia vita...beh, la mia vita sarebbe rimasta sempre la stessa. Monotona, noiosa e solitaria.
Dopo poco cominciamo a studiare e stiamo con la testa immersa fra i libri per almeno altre tre ore.

<<Spero di esserti stato d'aiuto>> mormora Alex mentre stiamo stesi sul mio letto, con gli occhi chiusi per la stanchezza, cercando di recuperare un po' di energie
<<Altro che>> sorrido sollevandomi su un gomito <<Mi hai reso tutto più chiaro. La teoria la so, adesso devo concentrarmi sulla pratica. Il test è dopodomani quindi ho ancora un po' di tempo. Sei stato la mia salvezza>> ammetto stringendolo in un abbraccio.
Dico sul serio, se non ci fosse stato lui non so come avrei fatto. Almeno adesso ho qualche possibilità in più di prendere un voto umanamente accettabile. Quando lo lascio andare mi rivolge un tenero sorriso. Indugia qualche secondo con gli occhi puntati sul mio volto, sembra voglia dire qualcosa e alla fine si costringe ad aprire bocca.
<<Senti Grace...l'altra volta, quando siamo andati al parco, come è andata con Justin?>>
La sua domanda un po' mi sorprende ma decido ugualmente di rispondergli in modo sincero.
<<Come al solito>> mormoro abbassando lo sguardo <<Siamo stati in silenzio per tutto il tempo, ognuno per conto suo...però le foto me le ha fatte>> aggiungo abbozzando un sorriso <<Alex, ma tu sai perché ce l'ha tanto con me?>>
Il suo sguardo s'intristisce un po'.
<<Grace lui...>> non fa in tempo a completare la frase che il suo cellulare inizia a squillare. Dopo poco chiude la chiamata e mi avvisa che deve andare, che sua madre sta per arrivare in quanto devono raggiungere i parenti per una cena di famiglia. Annuisco.
Ci alziamo dal letto e, guidandolo per il corridoio, lo conduco fino alla porta d'ingresso.
Lo ringrazio nuovamente di cuore e gli auguro una buona serata.
Prima che chiuda la porta si volta nuovamente verso di me e con espressione seria dice:
<<Ricordatelo fratella. Le apparenze sono ingannevoli. Nemmeno Justin è come sembra>>
<<E allora come è? E perché con me si comporta in questo modo cosi...cosi...>> non saprei neanche come descriverlo. Ignorante? Maleducato? O...?
<<Idiota. È questo il termine giusto>> mi anticipa <<Non spetta a me dirtelo, l'unica cosa che posso consigliarti è di avere pazienza >>
Un clacson interrompe la nostra conversazione e una macchina accosta davanti casa.
<<È mia madre, devo andare. Dopo ti scrivo >> si gira e quando sta per aprire lo sportello si volta e parlando a voce alta per farsi sentire nonostante la distanza dice <<Un'altra cosa. Mi sono trattenuto tutta la giornata ma devo proprio dirtelo>> ridacchia divertito <<Il tuo pigiama è la cosa più antiestetica di questo mondo, assolutamente antisesso>> dichiara osservando il mio completo, un pigiama intero a forma di scimmia.
Prima che possa ribattere monta in macchina chiudendosi lo sportello alle spalle e dopo poco parte.
<<Ignorante>> borbotto fra me e me una volta rientrata in casa, senza tuttavia riuscire a nascondere un sorriso.
Mi soffermo davanti allo specchio del corridoio, guardandomi da diverse angolazioni.
Non è così brutto il mio pigiama...io lo trovo carino.
Metto il cappuccio e afferro la coda cucita sul retro dei pantaloni e quando vedo il mio riflesso scoppio in una sonora risata, che mi costringe ad accasciarmi a terra, con la schiena appoggiata alla parete.
Sento il telefono vibrare nella tasca. Il messaggio è da parte di Alex, del resto lo aveva detto che mi avrebbe scritto ma non pensavo così presto.

Alex⚡️: Bella fratella scimmia!

Mi passo le mani fra i capelli e puntando nuovamente lo sguardo sul mio riflesso penso di non essere mai stata così felice e serena prima d'ora

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