Uscimmo finalmente di casa e ci dirigemmo al bar;
L'aria era tagliente e il vento mi passava tra i capelli facendoli ondeggiare sulla mia schiena.
Appena arrivate davanti all'entrata d'un tratto mi sentii strana; le gambe molli e il battito accelerato.
"Ma che cosa mi succede oggi?" Mi continuavo a chiedere, " Mi sa che sto covando una brutta influenza".
"No no, non è l'influenza, e tu lo sai benissimo", la solita vocina rompi coglioni.
«Vogliamo entrare o preferisci star fuori tutta la sera? Sai farebbe anche freddo!» la voce di Clara mi risveglió, così feci un lungo respiro e alla fine entrammo.
Appena entrate li vedemmo tutti seduti al tavolo. Erano quattro: c'era Lorenzo, Massimo, che aveva i capelli ricci e mori (non era proprio lo stereotipo del bel ragazzo), Matteo, che era molto alto e magro con i capelli corti e biondi e Fabio con una cresta e un piercing al sopracciglio.
Mi guardai attorno, come se inconsciamente stessi cercando qualcuno, ma subito mi rigirai e ci dirigemmo verso il tavolo.
«Ciao ragazzi» dicemmo io e Clara in coro.
Appena Lorenzo mi vide si alzó e venne a darmi un bacio sulla guancia e mi chiese di sedermi vicino a lui.
Mi sentivo strana, forse incompleta. Non sapevo spiegarmi il perchè, eppure qualcosa mi diceva che avrei voluto sedermi vicino a qualcun altro che non c'era e non a Lorenzo.
Il cameriere si diresse al nostro tavolo per prendere le ordinazioni:
«Buonasera ragazzi, cosa vi porto?». Indossava lunghi pantaloni neri e una camicia bianca che portava aperta sul petto che lasciava intravedere dei pettorali niente male. Era alto e magro con dei capelli color cenere che gli incorniciavano due occhi di un azzurro spettacolare.
Tutti dissero le proprie ordinazioni ed io mi limitai a chiedere un Long Island con poco ghiaccio.
«Certo splendore, per te questo e altro» mi fece l'occhiolino e se ne andò.
«Oh oh, qui qualcuno ha fatto colpo» esclamó Clara.
«Ma smettila, voleva solo essere gentile» risposi un pó in imbarazzo. Dopo tutto non era un brutto ragazzo, anzi! Ed era per questo che ritenni l'affermazione di Clara ridicola.
"Chi si interesserebbe a me dopotutto..."
Sentii ad un certo punto un profumo afrodisiaco solleticarmi il naso. Chissà da dove proveniva, era così erotico e sensuale.
«We Cristian, ti eri per caso perso in bagno?» chiese Lorenzo mentre si rivolgeva a qualcuno alle mie spalle.
"Cristian..?" Pensai. " M-ma non s-arà quel.."
I miei pensieri vennero interrotti da una mano che mi sfiorò la spalla e una scossa mi percosse per tutto il corpo.
«Ciao Vale» mi salutó e, purtroppo, o per mio sollievo, tolse la mano lentamente per andarsi a sedere vicino a Clara: «Ciao anche a te Clara!».
Rivolsi il mio sguardo verso di lei e notai che un certo colorito le stava comparendo sulle sue guance candide.
Non l'avevo mai vista arrossire per un semplice saluto!
«C-ciao anche a te Cristian» riuscì lei a dire infine.
La continuai a guardare di nascosto e notai che non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, era come incantata da quel ragazzo che le si era appena seduto affianco.
Mi voltai anch'io per osservarlo e subito restai impietrita quando notai che mi stava fissando.
I suoi occhi erano delle pozze verdi, gli stessi che avevo visto nel pomeriggio attraverso il casco. Aveva le ciglia lunghe e delle leggere lentiggini sulle guance. Non era molto alto ma aveva un fisico eccezionale, portava una maglietta nera aderente che gli sottolineava gli addominali e dei jeans a sigaretta che gli fasciavano le gambe. I capelli erano mori, e le sue labbra erano sottili e sensuali. Queste si incurvarono in un sorriso timido ma estremamente sexy ed io non potei fare altro che alzarmi di scatto e andare in bagno.
Dannazione avevo le guance che mi pizzicavano, mi guardai allo specchio e vidi con orrore che erano bordeaux; il cuore mi batteva forte e le gambe erano incredibilmente molli.
"Ma cosa mi sta succedendo? Può un ragazzo farmi questo effetto solo dopo due volte che l'ho visto?!", " Non è possibile! Questo deve essere l'effetto dell'influenza mi sa, per forza cazzo!" Mi stavo torturando mentalmente ma non riuscivo a trovare risposte alle mie domande.
Decisi di uscire dal bagno, già ci ero andata quasi di corsa, non volevo che Clara si preoccupasse.
Infatti appena mi rifeci viva al tavolo Clara si stava già alzando per venire da me:
«Vale cos'hai??» mi chiese sconvolta, «Ho visto che sei corsa in bagno dal nulla! Tutto bene? Sei tutta rossa in viso!»
«S-si scusa» dissi con un filo di voce, «solo che la salsa che ci hanno portato assieme alle patatine era davvero troppo piccante!» mentii.
Tutti scoppiarono in una clamorosa risata, compresa Clara che si stava quasi per strozzare con un'oliva.
Guardai pure Cristian e mi si geló il sangue quando vidi che mi stava ancora fissando con quel sorriso che mi metteva i brividi; non i soliti brividi, bensì quelli che ti partono dalle braccia sino ad arrivare a zone in cui non credevi possibile.
All'improvviso il mio corpo cominció a scaldarsi e per fortuna il cameriere spezzó questa atmosfera imbarazzante che si era creata tra noi due.
«Ecco a voi ragazzi, ed ecco per te splendore il tuo Long Island con poco ghiaccio» mi posó il drink davanti e, assieme a quello, mi lasció anche un bigliettino. Mi guardó, sorrise maliziosamente e se ne andò.
«Vale, Vale! Cos'è quello? Vedi te l'avevo detto! Ti ha lasciato il suo numero!! Si si, io ho sempre ragione!» mi disse facendomi la linguaccia.
Dannazione ma non se ne stava mai zitta quella! Divenni rossa e non potei far altro che abbassare lo sguardo e aprire il bigliettino:
"Sei bellissima, chiamami" con in fondo il suo numero.
Richiusi il bigliettino e lo misi in borsa.
Alzai lo sguardo, e vidi che Clara mi stava fissando con aria interrogativa, quasi come se si aspettasse che le dicessi qualcosa. Capii.
«Si va bene Clara, avevi ragione» le dissi sconfitta.
Tutta soddisfatta tornó a bere il suo drink.
La serata passó nel migliore dei modi e ogni volta che mi fermavo ad osservare Clara la vedevo ridere come una bambina. Si vedeva che stava bene in loro compagnia, sprizzava gioia da tutti i pori!
Mentre ero intenta a ridere e scherzare con Fabio sentii una mano posizionarsi
sulla mia schiena e accarezzarmi; non riuscii a trattenere un lieve sussulto.
Mi girai lentamente e vidi....
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Care lettrici spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e vi chiedo di esprimere le vostre opinioni tramite commento...
Se leggete errori grammaticali o di qualsiasi altro genere ditemelo, in modo da potermi aiutare; alla fine le critiche servono a questo, a poter migliorare!
Tornando alla storia, chi sarà ad aver messo la mano sulla schiena a Valentina? Ma soprattutto, resterà delusa o entusiasta la protagonista nello scoprirlo?
Viola ❤️
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Nati Per Amarsi
RomanceValentina è una ragazza di 15 anni e come tutte le ragazze della sua età sogna una vita che non le appartiene. Segnata dalla sua infanzia vorrebbe scappare, lasciandosi tutto alle spalle; troppe volte gli altri si sono approfittati di lei, spezzando...