Capitolo 3

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-Ciao Viola, sono Lorenzo, ci siamo incontrati oggi, ricordi? Volevo chiederti stasera cosa facevate tu e Clara dato che io e gli altri non sappiamo cosa fare; magari venivamo li a fare un giro :)

Rimasi inconsciamente delusa dal nome del mittente del messaggio ma risposi ugualmente:

-Ciao Lori! Anche noi non sappiamo cosa fare.. Se volete, passate da qui che ci beviamo una birra :)

Mi ricordavo vagamente di Lorenzo. Alla fine era un bel ragazzo; capelli bruni, occhi scuri e tutto sommato un bel fisico. Non era molto alto ma a me, la cosa, non è mai interessata più di tanto.

«Allora?! Cosa gli hai scritto? E lui? Cos'ha risposto??» mi chiede Clara chiaramente più eccitata di me.

«Mi ha detto che vengono qui stasera così ci beviamo una birra assieme».

Appena finita la frase Clara spalancó gli occhi e sputó il the che aveva in bocca.

«Ma sei scema???» le urlai contro.

«Ma Vale ti rendi conto?! Un ragazzo che hai conosciuto oggi viene qua per vederti e tu non sei nemmeno un pochino contenta?»

Aveva ragione ma sinceramente avevo smesso di essere entusiasta per qualsiasi mossa o frase di un ragazzo da quando avevo chiuso con il mio ex.

Eravamo innamoratissimi ma ad un certo punto lui dovette partire per la Russia ma non fece più ritorno.

Quella relazione mi aveva reso acida e cinica e Clara lo sapeva benissimo.

Mi sforzai di sorridere, «E va bene, andiamo a prepararci allora!»conclusi.

«Evvai! Questa si che è la mia Vale! Ora si ragiona!».

Pagammo il conto e ci incamminammo verso casa.

Ultimamente passavo più tempo a casa sua che a casa mia. Ogni volta che ne avevo l'opportunità restavo fuori per non tornare in quell'inferno di famiglia; litigavo sempre con i miei genitori, e questo, perché non volevano capire che stavo male. Era passato un anno e ancora non mi ero ripresa completamente dalla mia storia precedente ma loro continuavano a far finta di niente ed ad incolparmi per tutto; ogni singolo errore, ogni singola sfumatura che potesse risultare imperfetta ai loro occhi.

Mi feci una doccia e uscii dal bagno, cercando di allontanare questi pensieri. Ora come ora non ne avevo proprio voglia.

Avevo i capelli bruni e ondulati che mi ricadevano sulla schiena; odiavo i miei capelli. Le mie labbra erano carnose e gli occhi erano di un verde scuro con delle sfumature gialle. Tutti dicevano che erano bellissimi ma io non ci vedevo nulla di speciale, forse perché quando mi guardavo allo specchio riuscivo a vedere solo tutte le lacrime che avevano versato.

Mi arricciai i capelli con la piastra e mi infilai un paio di pantaloni neri strappati e una maglietta bianca con la stampa di Marilyn Monroe; amavo vestirmi con pantaloni stretti e maglietta larga.

Decisi di truccarmi in modo leggero con un filo di eye-liner e un lucidalabbra rosso ciliegia. Misi le mie adorate converse nere e finalmente ero pronta per uscire.

«Clara sei pronta?» urlai mentre bussavo alla porta del bagno.

«Si si, due minuti ed esco, promesso!».

"Quella ragazza mi nasconde qualcosa..." Continuavo a pensare, e più lo facevo, più me ne convincevo.

Di solito ci mette cinque minuti a prepararsi e ogni volta si lamenta con me del fatto che sono troppo lenta!

-

Sentii finalmente la porta del bagno aprirsi e Clara uscii tutta agghindata come se dovessimo andare ad una festa.

«Ma come siamo belle stasera! Non mi starai mica nascondendo qualcosa vero Claretta?» le chiesi sogghignando mentre con il gomito le davo dei piccoli colpetti sul braccio.

«Odio quando mi chiami così» mi disse seccata, «E comunque n-no... Nulla di importante». Sembrava in imbarazzo, allora decisi di chiudere li l'argomento aspettando, magari, che lei si confidasse con me di sua spontanea volontà.

La conoscevo da anni e sapevo che era abbastanza introversa e timida sotto questo punto di vista.

«Va bene, va bene, promettimi però che non me li ruberai tutti stasera...!» dissi ridendo.

«Ma se sei bellissima Vale..! Tu non te ne rendi conto ma quando passi tutti i ragazzi si girano! Svegliati amica mia!»

Poco convinta incominciai a ridere e, prese da un entusiasmo improvviso, cominciammo a farci il solletico come due perfette imbecilli.

...Bip

Sbloccai lo schermo del telefono e aprii il messaggio:

-Ehi, dove siete? Noi vi stiamo aspettando da circa un quarto d'ora.

Di scatto guardai l'ora;

«Cazzo sono le 21:17 Clara! Loro ci aspettavano al bar per le 21!» dissi con un tono abbastanza sconvolto.

Mi apprestai a rispondere:

-Scusate, cinque minuti e siamo li :)

«Ma si Vale!» disse Clara « Non li ucciderà mica aspettarci un pó...alla fine non è mica questo il bello di essere ragazze? Farsi aspettare!»

Iniziammo a ridere come due bambine.

Aveva ragione.

-

Ciao a tutto ragazzi, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Per favore, fatemi sapere cosa ne pensate.

Il prossimo sarà molto interessante, quindi tenetevi pronte

P.s lo pubblicherò con 10 voti e 2 commenti (iniziamo con poco che sono agli inizi)

Baci

Viola❤️

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