Apro la porta di casa ed entro.
Mia mamma dorme sul divano beatamente.
Mi cambio velocemente mettendo una vestaglia blu e le infradito.
Vado in bagno mi lego i capelli e lavo le mani.
Essendo mezzogiorno devo preparare il pranzo a mia madre per poi portarla alla visita di controllo alle 3 del pomeriggio.Decido di preparare un brodo di verdure.
Prendo le verdure pronte e le metto nell'acqua sui fornelli.Dopo 20 minuti è pronto.
Apparecchio il piccolo tavolo e vado a svegliare mia mamma.Ci mettiamo a tavola e finito di mangiare le dico di farsi una doccia mentre io lavo le stoviglie.
Mia madre è sempre stata una bellissima donna. I capelli biondi lunghi le coprono sempre schiena, ha gli occhi castano scuro, è esile e di statura media.
È malata di Alzheimer da un anno, il medico dice che non è grave e che potrebbe con le cure adeguate guarire completamente.
Io invece sono più alta di lei, i miei capelli sono lunghi e gli occhi invece azzurro grigi di mio padre.
Ho preso quasi tutto da papà: i capelli, gli occhi e soprattutto il carattere.
Era una persona determinata e forte, mi ha sempre detto di essere esattamente come lui.
È morto 5 anni fa per colpa di un cancro alle ossa.Mi vesto con un paio di pantaloni neri a vita alta e a zampa d'elefante, una camicia bianca, il cappotto nero e gli stivali corti con un piccolo tacco.
Mi madre invece indossava un paio di pantaloni marroni e un maglioncino rosso con sopra il cappotto sempre nero.La prendo a braccetto, cosa che la fa ridere, e usciamo dall'appartamento chiudendo la porta a chiave.
Prendiamo l'ascensore essendo al quinto piano e ci dirigiamo in macchina verso il Presbyterian Hospital, l'ospedale in cui lavoro e dove ha la visita mia madre.Finita la visita il dottore inizia a parlare:
"La situazione è stabile, ma ti consiglio di portarla in un centro apposta dove potrà essere presa in carica e magari lì ha più possibilità di guarire più in fretta. "
Lo ringrazio e prendo il nome del centro di cura e ci dirigiamo verso la macchina." Mamma adesso ti porto al centro di cura, mentre ti prendono in carica vado a portarti dei vestiti okay? "
" Rosert, non voglio stare fuori casa, ma lo faccio solo per guarire, e vederti figlia mia riprendere a vivere "
Le sorrido in modo malinconico.
" Non ti preoccupare mamma, io sto bene e vorrei vederti completamente guarita"È difficile dire di vivere quando "vivi" solo perché entra ed esce aria dai tuoi polmoni e perché hai un cuore che batte, un cuore che è diventato di ghiaccio per colpa di gente ingrata e falsa, quel cuore che certe volte ti viene voglia di strapparlo dal petto e lanciarlo via perché ti offusca la vista e ti manda in balle il cervello. È come se il cuore ragionasse per conto suo, non ascolta i tuoi comandi ed è sempre in contraddizione con la mente perché quello che fa star bene il nostro cuore condanna all'inferno il resto del nostro organismo.
Arriviamo davanti alla struttura, parcheggiamo la macchina e ci dirigiamo verso l'ingresso.
Ci accoglie una signora che avrà più o meno 30 anni.
"Salve, come posso esserle utile?"
"Buonasera, il medico mi ha consigliato di venire qui per iniziare la terapia per l'Alzheimer per mia mamma"
La signora ci dice di seguirla.
Arriviamo davanti a un bancone bianco.
"Mi dia la cartella clinica della signora per favore e compili questi moduli con i dati del paziente e l'altro con i suoi dati personali."
E così faccio. Compilo i moduli e faccio firmare mia mamma e firmo anche io poi consegno tutto alla signora che intanto stava leggendo qualcosa sullo schermo del computer.
"Ecco a lei signora "
"Grazie mille, ora se mi segue le mostro la camera di sua madre e lei può fare il colloquio con il medico che la prenderà in carica"
La seguiamo. Ci porta al piano di sopra e ci mostra la camera di mia mamma. Ha le pareti verdi, una arredamento molto antico, tutti i mobili in legno e devo dire che il verde delle pareti con il colore del legno dona un armonia particolare, trasmette tranquillità.
La signora ci presenta anche Elisabeth, una donna di 68 anni anche lei malata di Alzheimer che sarà la compagna di stanza di mamma.
Mia mamma inizia un tranquillo discorso con la sua compagna di stanza ed io, gentilmente accompagnata dalla signora, arrivo davanti allo studio del medico.

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I soli si attraggono
RomansaIl dolore mi ha cambiata Mi ha stravolo la vita Mi ha portata in alto facendomi credere di saper volare per poi lasciarmi schiantare al suolo Ma la fine non è sempre una fine ma bensì un nuovo inizio Amo le rose rosse Rosso come il dolore che ci...