Legame Inspiegabile

Capitolo 1*

Rebecca

Due anni fa.

"Fratellino,

sono qui in carcere a scontare la mia pena. Me lo merito dopotutto. Mi  dispiace per quello che hai dovuto vivere un anno fa', ma dovevo farlo, dovevo impedirgli di ucciderla. Anche se alla fine l'unica che ha sbagliato quella notte sono stata io. Mi dispiace per averti lasciato solo con quell'uomo, eri solo  un adolescente, non dovevi sopportare tutto quello, ma sono stata egoista e adesso anche tu starai vivendo con il peso di ciò che ho fatto. Avresti dovuto vivere un'adolescenza normale, come quella dei tuoi amici, ma la tua famiglia ti ha rovinato la vita. Spero che tu ce la stia mettendo tutta per sopravvivere, sei sempre stato un ragazzo forte, proprio come Brandon. Spero mi perdonerai prima o poi, per riuscire ad essere in futuro la famiglia felice che non siamo mai stati, ma che ti meriti. Solo tu ed io, da qui alla luna. Ti voglio bene.

Tua Rebecca"

Oggi.

Dopo due anni sto riuscendo a vivere la vita che tutti vorrebbero vivere, una vita felice, o almeno apparentemente, con due amici pronti a sostenermi.

Appena uscita dal carcere non sono riuscita a tener fede alla promessa che mi ero fatta. Non sono riuscita a tornare da mio fratello per portarlo via. Il carcere mi ha cambiata, quello che vivi lì ti segna per sempre. Oltre ciò che avevo fatto, oggi convivo anche con i ricordi della mia vita in cella e allora, sono stata egoista, pensando a crearmi una nuova vita, in una nuova città, dove nessuno avrebbe potuto mai scoprire ciò che ero stata in passato.

Ciò non significa che io abbia dimenticato il mio passato, o ancor peggio, mio fratello. Per questo adesso sono qui a rileggere l'ultima delle lettere che avevo scritto per Adam il primo anno in carcere. Lettere che non ho mai spedito, ma che usavo come una specie di diario per quei giorni lì. Sono indirizzate a più persone che hanno fatto parte della mia vita a Oakland, in California. Poca gente decide di lasciare la California per trasferirsi in un'altra città, ma se si vive in una città come Oakland, non vedi l'ora di scappare.

Questo per ritornare al fatto di aver abbandonato mio fratello, di nuovo. Vivrò con questo senso di colpa per sempre, ma il solo fatto di sapere che lui non sia solo, mi fa almeno sperare che forse riuscirà a salvarsi da quella città.

Molte notti, se non tutte, le passo a crogiolarmi nei sensi di colpa e sono certa che se Brandon mi vedesse così, mi prenderebbe a calci in culo. Non sono una ragazza debole che piange di continuo o che si lamenta sempre, non potrei permettermelo dopo la vita che ho avuto. Ma sono cosciente del fatto che tutti hanno bisogno di sfogarsi, tutti hanno bisogno di piangere. Sicuramente non mi piango addosso davanti agli altri, anzi al contrario, se qualcuno chiedesse alle persone che conosco di descrivermi, sicuramente la debolezza non ci sarebbe nella mia descrizione. Ma una volta sola in camera, senza più niente a distrarmi, i pensieri tornano, così come le sconfitte.

Appoggio le lettere sul comodino alla mia destra, spengo la luce e affondo la testa nel cuscino per soffocare le mie urla. E il mio ultimo pensiero va ai quattro uomini della mia vita che ho abbandonato a Oakland.

Ethan

"Senti Ethan, sono sicuro che non ci dirà nulla di diverso dagli ultimi cinque investigatori. È una perdita di tempo" dice Adam sbuffando.

Stamattina mi sono svegliato ottimista, ho come la sensazione che stavolta ci siamo riusciti, l'abbiamo trovata. Stiamo aspettando il nostro investigatore per farci dire cosa ha scoperto di diverso dagli altri investigatori. Tutti ci davano le stesse informazioni, "ha scontato tre anni in carcere, è orfana", ma la frase che più ha cancellato le nostre speranze è sempre stata "uscita dal carcere si sono perse le sue tracce". Ciò ci ha portati a crearci delle idee davvero assurde e tragiche. Mi ero immaginato diversi scenari, che avesse cambiato identità, che avesse a che fare con la mafia, tutte idee che infondo sapevamo non essere reali, solo per allontanarci dall'unica risposta logica e possibile. La sua morte.