CAPITOLO 9 - UN GIRO IN CITTA'

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 Mi stropiccio gli occhi e guardo verso la sveglia che segna le 8.00. Qualcuno alle mie spalle sta sbadigliando così mi giro verso la mia migliore amica e la abbraccio. “Giorno Cla-Cla” le dico e lei, ancora con gli occhi chiusi, mi dice “Buongiorno Sassa”. Sorrido al nomignolo che mi ha affibbiato e prima di correre in bagno a prepararci ci scambiamo un  bacio sulla guancia.
Mentre sono sotto al getto d’acqua della doccia ripenso alla giornata di ieri. Ho perso un’altra persona a cui tenevo e che porterò sempre nel cuore. Ma ho anche rischiato di allontanare una persona a cui tengo davvero tanto, Claire. Ieri sera dopo essere rimaste a guardare la tv in soggiorno per un po’ le ho chiesto se veniva a dormire in camera mia perché la volevo al mio fianco e le volevo dimostrare che non doveva avere paura di perdermi. Abbiamo chiacchierato fino a tardi raccontandoci aneddoti di quando ero piccola o di quando lei, durante le estati degli ultimi 5 anni, veniva a dormire 6 giorni su 7 a casa mia. I miei genitori erano sempre impegnati perciò avevamo casa libera, ci divertivamo a mangiare schifezze, guardare film strappa lacrime e sbellicarci dalle risate. Ogni anno aspettavo impaziente che arrivassero le vacanze estive perché sapevo che le avremmo passate insieme.
Finita la doccia mi avvolgo il corpo in un asciugamano e entro nella cabina armadio per mettermi qualcosa addosso. Prendo l’intimo, degli shorts colorati e una canottiera. Dopo essermi vestita e asciugata un po’ i capelli mi siedo sul letto e compongo al cellulare il numero di mia mamma che risponde immediatamente.
M.: “Tesoro, come stai? Hai saputo di Alisa?”
Io: “Sto bene, sì ho saputo … Mi ha chiamato Lorenzo ieri.”
M.: “Avrei voluto chiamarti ma è stato tutto così improvviso e non sapevo come l’avresti presa così ho chiamato Lorenzo e lui si è offerto di parlartene”
Io: “Tranquilla mamma, sto bene. Certo non sono contenta che sia morta e mi dispiace che non mi avesse detto che era malata, ma so che dov’è ora sta meglio”
M.: “So che volevi bene a lei e a suo marito come a dei nonni perciò ti avrei chiamato per chiederti se pensavi di venire al funerale:”
Io: “Io vorrei esserci ma ho paura di non farcela … Quando sono stata al funerale di Gianni mi sentivo male e non riuscivo a stare in mezzo a tutta quella gente.”
M.: “Lo so, tesoro. Le volevi bene ed è questo che conta, non la tua presenza o meno al suo funerale.”
Io: “Già, hai ragione mamma”
M.: “Come vanno lì le cose? Vi state ambientando?”
Io: “Vanno benissimo. Abbiamo conosciuto il figlio dell’ex proprietario dell’attico che abita sotto del nostro appartamento con altri due ragazzi. Si sono offerti di accompagnarci a fare un giro della città e devo dire che sono davvero simpatici”
M.: “Sono contenta che avete incontrato qualcuno con cui fare amicizia. Ma, mi raccomando, tenete gli occhi aperti che con i ragazzi non si sa mai”
Ridacchio alla sua affermazione e la rassicuro dicendole “Tranquilla mamma.”
Sento Claire che mi chiama, probabilmente è pronta per scendere. “Adesso mamma devo andare, ci stanno aspettando per fare un giro. Bacioni e saluta papà.”
M.: “Certo tesoro. Divertitevi e salutami Claire. Ciao amore.”
“Ciao mamma” dico prima di attaccare.
Urlo a Claire un ARRIVO e velocemente rifaccio il letto. Esco da camera mia e la ritrovo che mi aspetta a braccia incrociate davanti alla porta di ingresso. “Finalmente, i ragazzi ci staranno aspettando”
Arriviamo davanti al portone del loro appartamento e Claire si affretta a suonare il campanello. Sentiamo un E’ APERTO e entriamo.
Claire: “Ragazzi, dove siete?”
I tre ci raggiungono immediatamente nel corridoio sfoggiando dei sorrisi a dir poco stupendi. Mi soffermo in particolare ad osservare Matt. Porta dei jeans a vita bassa come quelli che indossava il giorno in cui si è presentato alla porta del nostro appartamento e una maglia scollata nera. Torno coi piedi per terra e mi rivolgo a tutti e tre dicendo: “Mi dispiace per quello che è successo ieri … Non volevo rovinarvi la serata”. Tutti e tre mi rivolgono uno sguardo omicida.
Johnny: “Non dirlo neanche per scherzo. Eri sconvolta e avevi bisogno di sfogarti con qualcuno e siamo felici che tu l’abbia fatto con noi”
Io: “Il punto è che è stato strano. Insomma vi conosco da appena 3 giorni e non mi sono mai confidata con nessuno a parte Claire.”
Chris: “Allora vuol dire che siamo onorati che tu ti sia confidata con noi”
Sorrido alle sue parole.
Matt: “Allora, che aspettiamo? Abbiamo una città da visitare!” detto questo ci spinge ad uscire dall’appartamento.
Claire: “Dove andiamo di bello?”
Matt: “Oggi vi faremo da ciceroni. Vi porteremo a vedere le bellezze della città. Ci sono posti che vorreste visitare in particolare?”
Alle sue parole mi illumino e con fare sognante dico: “Ho sempre sognato di vedere la statua della libertà dal vivo”
Matt: “Ogni tuo desiderio è un ordine” dice facendomi l’occhiolino a cui rispondo con un sorriso.
“Corro a prendere la mia macchina fotografica allora” dico risalendo le scale per tornare nel mio appartamento.
“Aspettami ti accompagno. Intanto voi ragazzi accompagnate Claire alla macchina” dice Matt raggiungendomi.
Arriviamo davanti la porta dell’attico in silenzio. Prendo le chiavi dalla borsa e, una volta aperta la porta, mi dirigo in camera mia per prendere la mia Canon. Sento dei passi che mi seguono durante i miei movimenti e sento che Matt è insicuro sul chiedermi sì o no qualcosa così lo anticipo dicendo: “Devi chiedermi qualcosa?”.
Prendo la Canon dal mio comodino e mi giro ad osservare Matt mentre aspetto la sua risposta.
M.: “Volevo sapere come stai”
Io: “Beh … Non posso dire di essere felicissima ma so che ora sono di nuovo insieme e questo è ciò che voleva Alisa” dico sorridendo perché forse questa è la prima volta che qualcuno che non mi conosce a fondo si preoccupa per me.
M.: “Hmm … Bene”. Leggo nel suo sguardo che non è l’unica cosa che voleva sapere.
Io: “Sicuro che sia solo questo quello che volevi sapere?”
M.: “In realtà volevo chiederti se ti andava di uscire sta sera. Ci sarà una festa in un locale a cui io e i ragazzi  siamo stati invitati e ci chiedevamo se tu e Claire ci avreste fatto compagnia, ma dopo ciò che è successo ieri non sapevamo se era il caso”.
 “Sto bene, davvero. Ci saremo stasera” dico sfoggiando il mio miglior sorriso. “In questo caso dovete essere pronte per le 22. Ora è meglio se raggiungiamo gli altri altrimenti non riusciremo a visitare New York” detto questo ci affrettiamo a raggiungere i ragazzi che ci hanno aspettato nella macchina di Matt.
“Quanto ci avete messo? Stavamo per venirvi a cercare” dice Chris non appena saliamo nell’auto.
M.: “Ho detto a Marissa della festa nel locale di stasera e le ho chiesto se le ragazze ci avrebbero fatto compagnia”
Claire: “Una festa? Siiii … Non vado a una festa da un sacco di tempo. Ci andiamo Marissa?”
“Ma se l’ultima festa a cui hai partecipato è stata 3 giorni prima di partire?” dico scoppiando in una risata e scatenando anche quelle dei ragazzi.
Claire: “Infatti, una settimana è tantissimo” dice prima di scoppiare a ridere anche lei.
“Andavate spesso a delle feste in Italia?” dice Matt tenendo lo sguardo fisso sulla strada dato che sta guidando lui.
Claire: “Oh sì. Eravamo ad una festa ogni weekend e non vi dico che stragi di cuori.”
Alla sua affermazione giro il volto nella sua direzione e le sorrido ricordando le tante feste a cui abbiamo partecipato.
J.:“Ah, ma davvero. Quindi siete sommerse dagli spasimanti”  
“Ogni festa a cui siamo andate c’era sempre qualcuno che ci girava intorno e Claire non smetteva mai di flirtare con i ragazzi” dico scuotendo la testa con fare divertito.
M.:“E tu invece? Non flirtavi”
Claire: “No, a lei non è mai importato di attirare l’attenzione. Il suo cuore era già di Lorenzo e lei era contenta così. Ma ci piaceva vedere quello che i ragazzi si inventavano per ottenere la nostra attenzione.”
J.: “E questo Lorenzo chi è?” mi chiede rivolgendomi un sorrisetto malizioso.
Io: “ E’ stato il mio ragazzo finché non si è trasferito con la madre separata. E’ stato lui a chiamarmi ieri, siamo rimasti buoni amici perché è una delle persone che mi conosce meglio”
Chris: “Tu invece Claire, ce l’hai il ragazzo?”
Claire: “Nah, non ho mai trovato una persona che mi apprezzasse abbastanza. Tutti quelli con cui sono stata volevano solo portarmi a letto così ho abbandonato l’idea di avere una relazione”
“Già adesso è lei quella che vuole portarsi soltanto a letto i ragazzi” le dico con tono scherzoso.
Claire: “ Non è vero. Non mi sono mai spinta fino a quel limite”
Io: “Ti accontenti di infilare la lingua in gola ai ragazzi”
“Non c’è niente di male. E comunque abbiamo una promessa da mantenere quindi non mi spingerò oltre” dice riservandomi uno schiaffetto sul braccio.
M.: “Di che promessa state parlando?”
Io e Claire ci rivolgiamo uno sguardo e all’unisono rispondiamo “Niente”.
“Eddai ragazze, vogliamo saperlo anche noi” dice Chris con occhi imploranti.
Io: “Quando eravamo in 2a liceo c’erano questi due amici con cui stavamo uscendo che volevano che andassimo a letto con loro e hanno iniziato a fare pressioni ma noi non ci sentivamo pronte così ci siamo promesse che non avremmo fatto niente fino a che tutte e due non avessimo compiuto 19 anni. Poi se saremmo state pronte avremmo avuto certe esperienze con una persona con cui vale la pena affrontarle.”
J.: “Vuoi dirmi che tu sei stata con questo Lorenzo e non ti sei mai spinta oltre?”
Mi copro il viso con le mani dato che sicuramente le mie guance saranno infuocate e dico un NO deciso.
Chris: “E quando finisce la vostra scommessa?”
Riprendendomi dall’imbarazzo rispondo: “Tra una settimana è il mio diciannovesimo compleanno,  Claire li ha compiuti il 23 Maggio”
M.: “Quindi il tuo compleanno è l’8?”
Io: “Sì”
Claire: “Invece voi ragazzi? Fidanzate in vista?”
M.: “No … siamo tutti e tre single. Ci divertiamo ma niente di serio”
Chris.: “Aspettiamo qualcuno che ci faccia cambiare idea sulle relazioni”
Passiamo tutto il pomeriggio a farci foto sotto la statua della libertà, vicino all’ Empire State Building e a Times Square. Abbiamo attraversato anche il ponte di Brooklyn e ora i ragazzi ci hanno portato a Central Park.
Abbiamo passato la maggior parte della giornata a conoscerci meglio, ridere e scherzare. Non passavo una giornata così spensierata da tempo. Johnny mi ha raccontato che ha una sorella di 13 anni che si chiama Sarah. Chris invece ha un fratello di 10 anni, Luke, che è un rompiscatole ma Matt l'ha smascherato raccontando a me e a Claire che lo adora e farebbe qualsiasi cosa per vederlo felice. I loro genitori non ci sono quasi mai a casa e spesso Luke rimane a dormire dai ragazzi. Di Matt ho scoperto che non gli piace parlare molto di sé stesso, ma da quello che ci ha detto anche lui è figlio unico e i suoi genitori non sono stati molto presenti nella sua adolescenza.Quando ormai si è fatta ora di cena ci fermiamo a mangiare una pizza in un ristorante vicino Central Park e finito di cenare torniamo a casa per prepararci per la festa.

SPAZIO AUTRICE        Eccomi :) Dopo quattro giorni di pausa sono ritornata.  Spero vi piaccia il capitolo. Questa è la settimana di ferragosto e il 16 è anche il compleanno di mia sorella quindi probabilmente aggiornerò domani  e poi ricomincerò la prossima settimana.
Scusate eventuali errori ma l'ho scritto ieri mentre ero al Lago di Garda e oggi non ho avuto tempo di ricontrollarlo.

Al prossimo capitolo,

Pamela

Due amiche a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora