CAPITOLO 3 - L'APPARTAMENTO

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Arriviamo davanti al palazzo dove si trova il nostro appartamento, io scendo dal taxi e scarico le valigie dal porta bagli mentre Claire paga il tassista. Entriamo nel palazzo, prendiamo l’ascensore e arriviamo all’attico. Con le chiavi, che abbiamo trovato nella cassetta della posta dell’attico probabilmente lasciate dal proprietario questa mattina, apriamo la porta. Attraversiamo il corridoio dell’appartamento che porta ad una stanza piuttosto grande : al centro della stanza ci sono un divano a penisola bianco e due poltrone più piccole dello stesso colore, davanti al divano c’è un piccolo tavolino in legno che si trova sopra a un tappeto con le frange bianche, sulla parete di fronte al divano c’è una tv abbastanza grande al plasma e una libreria. Lasciamo le valigie vicino al divano e continuiamo la nostra perlustrazione. Dal soggiorno raggiungiamo la sala da pranzo. Da un lato c’è un angolo cottura con un forno a microonde, una lavastoviglie, un frigorifero e vari cassetti e scomparti per riporre le stoviglie e le posate. Al centro della stanza c’era un tavolo in legno chiaro con 6 sedie intorno e al centro un vaso con fiori finti. Dalla sala da pranzo, aprendo una porta scorrevole in vetro, che occupa tutta una parete, si raggiunge una terrazza piuttosto spaziosa dove si trovano 2 sedie a sdraio e un tavolino in cristallo con  4 sedie abbinate. Esco in terrazza e rimango affascinata nel guardare la vista che ho davanti: si riesce a vedere New York con i suoi grattacieli, i suoi taxi e le persone che camminano velocemente senza dar peso a chi si ritrovano accanto mentre attraversano le vie caotiche della città.
Claire: “Wow”
La sua voce mi riporta alla realtà così senza voltarmi le dico : “Già, la vista da quassù è stupenda”
Claire: “Sai, dovresti prendere la tua Canon e scattare una foto per immortalare il momento”
Alla sua affermazione mi illumino e mi precipito a prendere la macchina fotografica che mi è stata regalata al compleanno che si trova in una delle mie valigie.
Una volta trovata raggiungo Claire in terrazza.
Io: “Dai mettiamoci in posa così ci facciamo la nostra prima foto qui con lo sfondo della città”
Detto questo ci mettiamo in posa e facciamo qualche scatto alternando le foto serie a quelle stupide che ci caratterizzano.
Claire: “Guarda: dalla terrazza si possono raggiungere anche le camere da letto”
Ci dirigiamo subito verso la prima porta alla nostra destra : nella camera c’è un letto matrimoniale con due comodini ai lati, in un angolo c’è una scrivania e sulla parete di fronte al letto c’è un comò con 4 cassetti e una tv sopra. Oltre alla porta da cui si raggiunge il corridoio ce ne sono altre due: una porta a una cabina armadio e l’altra al bagno. La cabina armadio è molto spaziosa e su entrambe le pareti laterali alla porta ci sono degli scomparti dove riporre i vari indumenti mentre nella parete opposta alla porta c’è una scarpiera piuttosto spaziosa e uno specchio verticale. Seguita da Claire, che continua a fare apprezzamenti sull’appartamento, apro la seconda porta che porta al bagno. Quest’ultimo è meno spazioso della camera da letto ma comunque abbastanza grande da contenere una doccia attaccata al muro, un lavandino, uno specchio grande quasi tutta la lunghezza della parete, un water e un armadietto dove riporre asciugamani, trucchi ecc..
Claire: “Forza andiamo a prendere le valigie così scegliamo la stanza e poi ci riposiamo un po’ ”
Annuisco e insieme raggiungiamo il soggiorno dove avevamo lasciato le valigie una volta arrivate.
Percorriamo il corridoio che porta alla zona notte e ci troviamo davanti a 3 porte.
Claire: “Allora, questa porta è di una delle due camere da letto che, come hai visto è dotata di un bagno a sé, della cabina armadio e della terrazza” dice indicando la porta della stanza in cui eravamo state prima “ la porta di fronte porta alla seconda camera da letto che, come l’altra, è collegata a un bagno e ha una cabina armadio, non ha la terrazza ma due finestre piuttosto grandi; mentre la porta alla fine del corridoio porta al bagno per gli ospiti”
Io: “Allora … io prendo la camera con la terrazza e tu l’altra?”
Claire: “Perfetto. Ora ci chiudiamo nelle nostre rispettive stanze, disfiamo le valigie, chiamiamo i nostri genitori per avvertirli che il nostro aereo non è precipitato in mare, ci rilassiamo con un bel bagno caldo e ci vediamo alle 19 per cenare, ok?”
Io: “Mi sembra perfetto. Soprattutto la parte che riguarda il chiamare i nostri genitori” dico ridacchiando.
Le do un bacio sulla guancia che subito ricambia e entro nella mia stanza chiudendomi la porta alle spalle. Decido di chiamare i miei genitori dopo essermi sistemata un po’ così lascio il cellulare sopra il comodino. Lascio le valigie accanto il letto e tiro fuori il necessario per farmi un bel bagno rilassante. Raggiungo il bagno e dopo essermi spogliata entro nella doccia. Faccio scorre l’acqua su tutto il mio corpo per un po’ di tempo, poi inizio a insaponarmi il corpo e i capelli. Venti minuti dopo esco dalla doccia e mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e mi tampono leggermente i capelli con un’altro asciugamano. Raggiungo il comodino dove ho lasciato il cellulare e compongo il numero di mia mamma, che risponde al terzo squillo.
Mamma: “Tesoro, allora siete arrivate?”
Io: “Sì mamma, siamo già in appartamento. Sono appena uscita dalla doccia.”
Mamma: “E dimmi com’è lì? E’ come te lo sei sempre immaginato?”
Io: “Anche meglio mamma.” dico sorridendo anche se so che non può vedermi “l’appartamento è spazioso, ci sono il soggiorno, la cucina, la sala da pranzo, un bagno per gli ospiti e ognuna di noi due ha una camera con una cabina armadio e un bagno collegato alla camera, ho anche la terrazza che dà sulla città”
Mamma: “Mi sembra che sia di tuo gradimento, non è così?”
Io: “Scherzi? Qui è tutto meraviglioso”
Mamma: “Bene, sono felice per voi. Adesso ti lascio, sarai stanchissima. Mi raccomando non dimenticarti di noi, fatti sentire ogni tanto. A proposito, papà ti saluta”
Io: “Già infatti adesso mi butto un po’ e poi io e Claire ordiniamo qualcosa per cenare. Tranquilla, non mi dimenticherò di voi, telefonerò una volta a settimana e per il resto ci sentiamo tramite messaggi. Salutami papà. Ciao mamma.”
Mamma: “Ciao tesoro.”
Finita la chiamata apro le valigie e tiro fuori l’intimo, degli shorts in jeans e una canottiera rosa a maniche corte e le mie hawaianas rosa che userò in casa. Mi vesto, mi asciugo i capelli quanto basta e poi inizio a disfare le valigie. Dopo un’oretta passata a riporre vestiti nella cabina armadio, trucchi in bagno e aver messo qualche foto della mia famiglia e di me e Claire in giro per la stanza, mi butto sul letto matrimoniale e accendo la tv in cerca di qualcosa da guardare. Non trovando niente la spengo; le palpebre si fanno pesanti e in pochi minuti sono già nel mondo dei sogni.

#SPAZIO AUTRICE

Eccomi :)Per ora la storia non ha niente di che ma dal prossimo capitolo ci saranno delle novità. Probabilmente pubblicherò anche domani .Ribadisco che mi farebbe piacere se mi diceste come trovate la storia, magari anche inviamdomi un messaggio o lasciando un commento.

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Alla prossima :)

                                                         -Pamela

       

Due amiche a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora