Il vero obiettivo di Shadow

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Zhalia entrò nella stanza dei figli e aprì le persiane. Respirò l'aria del mattino che entrava dalla finestra aperta e poi si voltò verso i letti.
"Sveglia bambini!"
Clara si alzò accennando un saluto con la mano e uscì dalla stanza, mentre Marcus alzò le coperte fino a sopra la testa.
"Mamma, ti prego! Ancora cinque minuti!" fu la sua risposta.
"Su, forza Marcus, alzati!" lo incitò Zhalia, sedendosi sul letto e abbassando le coperte.
"Tua madre ha ragione." aggiunse Cherit tirandogli una ciocca di capelli. "Non conosco nessuno così pigro nella tua famiglia. Dante si è sempre svegliato presto dopo qualche ora di sonno notturno."
"Cherit, non ti ci mettere anche tu!"
"Se tuo padre riuscisse a dormire una notte intera e svegliarsi presto farei i salti di gioia!" commentò Zhalia.
"Stavate parlando del fatto che la notte non dormo quasi più?" chiese Dante comparendo sulla porta.
Clara lo raggiunge poco dopo al colmo dell'entusiasmo.
"Pronta! Vestita, lavata e pettinata! Quando cominciamo?" domandò.
"Comincia a scendere con Cherit e la mamma. Io sveglio Marcus."
Dante si avvicinò al letto del figlio che si era riaddormentato e cominciò a scoprirlo.
"Papà, Ma che fai?"
"Ti interesserà sapere che tua sorella sta facendo colazione con i tuoi cereali e sta bevendo la spremuta nel tuo bicchiere!" esclamò con malizia.
"Come osa!" urlò il bambino alzandosi e vestendosi per arrivare a scoprire che era tutto una bugia.
"Almeno ti sei alzato!" gli disse Dante sorridendo.
Marcus non ebbe il tempo di dirgli nulla che Dante si diresse ad aprire la porta di casa.
"Ciao Dante! Siamo in ritardo?" chiese Lok imbarazzato.
"No, Lok! C'è chi qui deve ancora fare colazione."
"Dante, voglio cominciare!" esclamò Samuel saltando di qua e là.
"Tranquillo, Sam. Tra poco cominciamo!" lo rassicurò Lok.
Dopo colazione, i bambini erano pronti per apprendere cosa volesse dire diventare cercatori.
"Bene oggi ci concentreremo sull'uso della magia e il combattimento corpo a corpo." spiegò Zhalia. "Vediamo quali sono le vostre abilità e valutiamo con chi di noi vi troverete a vostro agio."
Dante era un bravo insegnante e i gemelli impararono in una mattina a usare le basi delle arti marziali, per diventare bravi avrebbero dovuto allenarsi per anni. Nel pomeriggio avevano imparato ad usare ogni tipo di magia base, per attaccare, difendersi e fuggire. Erano tutti felici dei progressi raggiunti.

Tutto procedette bene e, se verso sera il cellulare di Dante non avesse cominciato a suonare, la giornata si sarebbe conclusa in maniera assolutamente perfetta.
"Tutti in casa, presto!" ordinò Dante aprendo la porta.
La squadra si posizionò in salotto davanti allo schermo che si illuminò.
"Ciao Dante!" lo salutò Metz.
"Ciao Metz! Novità?"
"Shadow è stato avvistato a Venezia. Tenetevi pronti!"
"Papà chi è questo signore?" sussurrò Marcus nell'orecchio di Dante, ma non abbastanza piano perché Metz lo udì.
"Dimenticavo, Marcus! Eri troppo piccolo per ricordarti di me. Il mio nome è Metz, sono il mentore di tuo padre, sono stato io a donargli Caliban!"
"E ora ne ho uno anch'io!" sorrise Marcus facendo vedere il suo titano.
"Quindi, voi bambini avete già imparato qualcosa. Ottimo lavoro!" Metz guardò l'orologio al suo polso. "Ho delle faccende da sbrigare per il consiglio. La tua mancanza si sente, Dante. Spero che un giorno tu possa riuniti a noi."
"Non lo so. Ci dovrò pensare. Non voglio coinvolgere troppo il consiglio nei miei problemi personali."
Metz chinò lo sguardo e sospirò rassegnato.
"Ti ho inviato gli ultimi dati che sicuramente ti saranno utili. Non fare niente di sfrontato e, se le cose si mettono male, dai il compito a Lok di avvisare suo padre."
"Non temere, lo farò. A presto, Metz!" lo salutò Dante
"A presto, Dante!"
La comunicazione si chiuse.
"Non capisco, c'è un consiglio da qualche parte?" chiese Samuel curioso.
"Sì e Metz ne è a capo!" gli rispose il padre. "E Dante ne ha fatto parte per un po', ma poi ha scelto di ritirarsi perché..."
"Cercatori abbiamo una missione!" lo interruppe Dante tirando fuori il suo Olotomo. "Missione: Fermare Shadow prima che distrugga Venezia."
"Papà cos'è questa specie di PC?" chiese Clara.
"Si chiama Olotomo. Analizza titani, crea mappe e riassume le missioni." spiegò Zhalia.
Dante fece oscillare l'amuleto di Caliban sopra il lettore ottico dell'Olotomo e la voce computerizzata analizzò immediatamente il titano.
"Caliban Powerbonded.
Attacco: 7 Difesa: 7
Tipo: Guerriero Meso-titano
Dimensione: Media
Abilità speciali: Arti marziali."
"Posso analizzare Polar Bear?" chiese Clara.
"Prego!"
"Polar Bear.
Attacco 4 Difesa 3
Tipo: Guerriero Litho-titano
Dimensioni: Grande
Abilità speciali: rabbia improvvisa e soffio incendiario."
"Wow!" esclamò Marcus.
"Vuoi analizzare Caliban?" chiese Zhalia, notando l'interesse del figlio.
"Già che me lo chiedi..." Sorrise il bambino allungando l'amuleto fino all'Olotomo.
"Caliban.
Attacco: 8 Difesa: 4
Tipo: guerriero Meso-titano
Dimensione: Media
Abilità speciali: Attacco potenziato"
"Andiamo forza!" disse Dante chiudendo l'Olotomo e mettendolo sotto l'impermeabile. Uscì di casa per ultimo chiudendo la porta.
"Sophie tutto bene?" Lok si preoccupò nel vedere Sophie tenersi la testa.
"Piazza San Marco! Shadow è in Piazza San Marco!"
"Presto andiamo! Hyperstride!" li invitò Lok, superato subito da Dante.
Dante si sorprese nel vedere affiancarsi a loro altri due cercatori
"Harrison, Den! Cosa fate qui?"
"Vi aiutiamo, naturalmente!" risposero i due all'unisono.
Harrison affiancò Zhalia, le sorrise e le prese la mano.
"Ti sono mancato?"
"Ehi!" esclamò Marcus. "Siete troppo veloci per noi!"
"Sarebbe meglio se voi tre restaste indietro!" li invitò Den.
"E l'addestramento di oggi?" chiese Clara.
Den fermò Dante.
"Li hai addestrati?! Sono solo dei bambini! C'è una guerra in quella piazza!"
Dante sospirò.
"Non voglio che siano dei bersagli facili per Shadow. Voglio che si sappiano difendere."
"Come ti sei saputo difendere tu? Sbaglio, o senza la squadra che ti è venuta a recuperare saresti morto?" lo provocò Den.
Dante non rispose e si allontanò con Hyperstride per tornare a essere in testa al gruppo.

In piazza San Marco Dante e la squadra si trovarono faccia a faccia con Shadow e Leones.
"Ciao Dante Vale!" lo salutò questi con un sorriso beffardo.
"Shadow!" ringhiò a denti stretti Dante.
"E così questi sono i tuoi figli!" sibilò Shadow scrutando i due bambini. "E il nanerottolo deve essere il figlio di Lok Lambert e Sophie Casterwill!"
"Cosa sei venuto a fare?" chiese Lok parandosi davanti a Samuel.
"Non a combattere! Non oggi almeno. La battagli si terrà quando avrò l'Anello dell'Arco e i tre sigilli per trovare i Tre Titani Leggendari delle Antichità." ghignò Shadow. "Con quelli farò diventare il mondo un luogo occupato dalle tenebre più oscure. Dimenticate i Nullificatori! Io posso arrivare a schiavizzare la razza umana e i titani con una mossa sola!"
"Non pensare di riuscirci Shadow!" lo apostrofò Harrison.
"Questo lo vedremo! Darkfog!"
Appena la nebbia nera si diradò, nessuno vide più il nemico e il suo titano.
"È sparito! Dov'è andato?" chiese Marcus guardando tra i tetti, restando all'erta.
"Ce ne siamo liberati per ora, Marcus! Puoi stare tranquillo. Andiamo a casa!" sentenziò Dante.

 I bambini, appena rientrati in casa, si precipitarono in cucina a prendere da mangiare, mentre Dante aprì l'Olotomo in salotto e chiamò Metz per informarlo di quanto aveva appreso.
"L'Anello dell'Arco? Dante ne sei certo?"
"A quanto pare, Metz, c'è sempre di mezzo quell'anello..." commentò Dante ricordandosi i non pochi problemi che aveva causato l'anello e il titano Ark, in esso contenuto.
"Lo farò spostare da Parigi a Torino e voi andrete a recuperarlo. Più di così non posso fare." comunicò Metz.
"Va benissimo così. Ci arrangeremo..."
"Bene. A presto Dante!" lo salutò Metz chiudendo la chiamata.
Dante si volse verso Lok e Sophie, rimasti ad ascoltare dal corridoio d'ingresso.
"Restate a cena vero?"
"Naturalmente, Dante! Non voglio che né Le Blanche né Santiago ci soffochino con le loro domande." disse Sophie.
"Restiamo anche noi!" annunciò Den.
"È un po' che non ci godiamo i gemelli." aggiunse Harrison.
"Abbiamo anche intenzione di venire con voi a Torino." spiegò Den.
"Bene!" sorrise Dante guardando i gemelli attingere patatine da uno stesso sacchetto. "Smettete di rimpinzarvi, o vi rovinerete l'appetito; piuttosto, aggiungiamo dei posti a tavola!"
Finita la cena, Zhalia si sedette a parlare con Den.
"Non essere così severo con Dante. Fa del suo meglio con i bambini."
"Sono solo dei bambini. Non è giusto che siano schierati in prima linea in un conflitto di cui sanno a mala pena il nome del nemico."
Zhalia sospirò.
"Da quando sono nati temo che debbano patire quello che è accaduto a me o a te."
"Ricordo cosa vuol dire perdere i genitori..." disse Den serrando i pugni. "Non ti è mai venuto il dubbio che forse tu potresti essere la sola a sopravvivere, nel caso in cui Shadow dovesse vincere?"
Zhalia spalancò gli occhi per la sorpresa, realizzando di essere lei quella che aveva di più da perdere.
"Den, non mi dirai che la stai spaventando!" lo rimproverò Harrison sedendosi con loro. "Non devi neanche considerare la possibilità che Shadow possa vincere. Noi lo impediremo!"
Zhalia guardò fuori dalla finestra i figli giocare con Samuel.
"Qualcosa di diverso da quello che abbiamo avuto noi, loro ce l'hanno. Impegnamoci a proteggerlo."
Dante e Lok uscirono con Cherit per unirsi al gioco dei bambini per poi prenderli di peso e condurli in casa.

Huntik trilogia. Volume 1 La battaglia contro l'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora