Lontano da casa

133 5 0
                                    

Dante e Zhalia erano arrivati a Londra usando identità false e si erano stabiliti all’interno della casa sicura della base Huntik.
Lok e Sophie avevano raggiunto la coppia di cercatori un paio di settimane più tardi con Metz perché Zhalia era stata portata in un ospedale della Fondazione con le doglie.
Dante era insieme a Zhalia in sala parto e le teneva la mano. Era difficile capire chi dei due fosse più spaventato.
“Zhalia, ce la puoi fare! Ne abbiamo passate tante insieme!” la incoraggiò Dante.
In sala d'attesa c’erano tutti, persino Cherit nello zaino di Lok con la testa che fuori. Il suo sguardo guizzava sull'andirivieni degli infermieri e dei medici.
“Ma quanto ci vuole?” chiese Lok impaziente dondolandosi sulla sedia.
“Pazienza, Lok! Queste cose richiedono tempo.” commentò Cherit voltando il suo sguardo altrove. “Sophie, guarda Metz!”
“Sembra in ansia, non è seduto…” constatò la giovane.
“Hai notato che tutte le volte che Zhalia urla sembra voglia andare a vedere cosa sta succedendo?”
"Mio padre ha detto di volere delle notizie il prima possibile. Spero solo che stia andando tutto bene là dentro." si augurò Lok.

In sala parto, Dante asciugava la fronte di Zhalia con una salvietta.
"Resisti, Zhalia." la incoraggiò nuovamente il compagno.
"Sono ore che resisto e non ne posso più!" si lamentò Zhalia gridando. "Ditemi che è finita!"
“Eccola qui, una bellissima bambina!” annunciò il dottore dando la piccola tra le braccia di Dante che sorrise incredulo.
“Zhalia, guarda!” esclamò porgendogliela. "Ce l'hai fatta!"
“È bellissima, Dante!” sorrise cercando di mettersi seduta e si contorse improvvisamente in una nuova morsa di dolore. "Non mi sento per niente bene."
“Si prepari che deve ancora nascere l’altro! Chi l'ha seguita non le ha mai detto che fossero gemelli?”
“Cosa?!” esclamarono entrambi sorpresi.
"Date la bambina agli infermieri. Tra  non molto sarete nuovamente genitori." suggerì il dottore.
Pochi minuti dopo un altro pianto si irradiò in sala parto e Zhalia aveva tra le braccia un bambino.
“Dante, perché non lo prendi in braccio?” gli chiese Zhalia sorridendo debolmente.
“Non ci credo! Sono padre!” sussurrò l'uomo cullando il figlio appena nato.
“Che nomi date ai bambini?” chiese un'infermiera che stava compilando i documenti.
“Clara Zhalia e Marcus Dante.” comunicò Dante.
“Il cognome?”
“Vale.” risposero in coro i due neogenitori.
Dante dovette lasciare i bambini con i medici per le visite di controllo e si volse a Zhalia con apprensione. Le  baciò il dorso della mano e le asciugò il viso con una salvietta di tela.
“Gli altri saranno fuori ad aspettare, Dante." gli disse lei rilassandosi. "Vai da loro, mentre io cerco di riposare. Cercherò anche di rinfrescarmi.”
Dante uscì dalla stanza e venne subito preso d’assalto prima da Metz poi da Lok e Sophie con Cherit.
“Allora?”
“È maschio?”
“È femmina?”
"E Zhalia?"
“Entrambi." sorrise Dante appoggiandosi al muro, provato dall'esperienza. "Sono gemelli!”
“Che notizia strepitosa! Sono fiero di te Dante!” esclamò Metz abbracciando il suo protetto.
“Grazie!”
“E Zhalia?” chiese nuovamente Cherit.
“Sta bene. Sta riposando.” lo tranquillizzò Dante.
“Signor Vale!” lo chiamò il medico che aveva seguito il parto.
“Mi dica dottore!” lo raggiunse Dante.
“La stanza di sua moglie è la 312.”
“Grazie!”
“Ma Zhalia non è ancora tua moglie!” sussurrò Lok.
“Lo so, ma lo sarà presto!”
Si incamminarono tutti verso la stanza di Zhalia dove la videro con Marcus tra le braccia che piangeva.
“Sei arrivato!” esclamò al colmo della preoccupazione. "Non riesco a farli smettere di piangere. Qualcuno può prendere Clara?"
Dante prese la piccola che si agitava nella culla per calmarla.
"Come mai non smettono di piangere?" chiese Lok imbarazzato.
“Non lo so, forse hanno solo fame…” ipotizzò Dante alzando lo sguardo da sua figlia. “Sophie stai bene?” chiese vedendola tremare.
“Lui è qui!” bisbigliò la ragazza.
“Zhalia, non ti piacerà, ma ti devi alzare!” le comunicò Dante.
“Lok, prendi Marcus o non riuscirò a mettermi in piedi." gli spiegò Zhalia spostando le coperte. "Stai attento alla testa!” si raccomandò.
Dante guardò Zhalia reggersi in piedi a fatica e poi si rivolse a Metz.
“Ho un’idea: prendi Clara, io prendo Zhalia.”.
Dante porse la bambina a Metz con cura e sollevò Zhalia da terra. Lok prese la mano di Sophie, che aveva fatto scattare l'allarme, e aprì la finestra lanciandosi fuori.
Shadow lo aveva detto che ci sarebbe stato il giorno della nascita del figlio di Dante e lui non se ne era scordato; aveva preso anche i titani di Zhalia e glieli diede appena fuori dall’ospedale.
Il gruppo aveva abbandonato l'edificio appena in tempo perché ci fu una forte esplosione che distrusse l’intero piano dell'ospedale dove si trovava la camera di Zhalia.
“C’è mancato poco!” esclamò Lok.
“Troppo poco!” lo corresse Dante.
I bambini si erano calmati e addormentati.
Zhalia si strinse a Dante sospirando.
“Dante, ti prego, andiamo a casa!”
“Fortunatamente, abitiamo qua dietro.” la cullò lui.
“No, Dante! Intendo dire a Venezia.” insistette Zhalia.
“Sei debole e stanca. Non puoi salire così su un aereo!”
“Zhalia non ha tutti i torti." gli sussurrò Metz. "Shadow può apparire da un momento all’altro e con un jet della Fondazione saremo a Venezia tra un paio d’ore. Eathon mi ha appena scritto di aver perso il contatto con uno dei suoi cercatori che vi stava sorvegliando.”
“Ciò vuol dire che non siamo più al sicuro." constatò Dante. "Ok, Metz, mi hai convinto!”

Il volo fu tranquillo con Zhalia e Dante che cullavano i bambini che continuarono a dormire.
A casa Dante posò Clara nel lettino che avevano montato prima che lasciassero Venezia, mentre Marcus venne adagiato sul divano.
I giorni passavano lenti, ma di Shadow non si ebbero notizie.
Dante, durante una cena a casa con i bambini che già dormivano, prese la decisione di parlare con Zhalia di una questione che aveva rimandato tante volte.
“Zhalia…” esordì titubante.
“Sì, Dante?”
“So che forse non è il momento più adatto per chiedertelo, dati gli ultimi avvenimenti, ma…" prese un respiro profondo.
"Non sei mai così nervoso. Faccio fatica a riconoscerti." le fece notare lei.
"Vorresti sposarmi?” chiese lui cercando di mantenere uno stato di calma apparente.
“Dante, non sai quanto ho aspettato che tu me lo chiedessi!” rispose lei ridendo divertita da quella situazione quasi irreale.
Dante sorrise e la baciò sulla fronte.

Il giorno dopo cominciarono a programmare i dettagli del matrimonio tra pannolini, tutine, biberon e giocattoli.
“Chi sceglierai come testimone?” chiese Dante sdraiato accanto a Marcus sul divano con una mano posata sulla schiena del piccolo.
“Credo Sophie. Siamo diventate ottime amiche.” sorrise Zhalia pulendo la bocca di Clara. "Tu invece?"
“Io sono indeciso. Metz è il mio mentore, mi ha cresciuto, però c’è anche Lok... Insomma, mi sono affezionato a lui.”
“E chi mi accompagna all’altare?” chiese Zhalia posando la figlia nella culla.
“Non vedo molto bene Lok che ti prende sotto braccio…”
“Se vuoi evitare di farmi diventare una vittima della sbatataggine di Lok, perché non proponi a Metz di accompagnarmi?”
“È un'ottima soluzione, così Lok potrà farmi da testimone!”
“Problema risolto!” sorrise Zhalia sedendosi sul divano e chiudendo gli occhi.
“Sì, ma la data?”
“Accidenti, non saprei…" si alzò di scatto. "Dobbiamo ancora sbrigare altre faccende come: distribuire gli inviti, chiamare chi è lontano, il cibo, la musica...”
“Tra due settimane dovrebbe andare non credi?”
"Se coinvolgiamo anche Sophie e Lok." precisò Zhalia.

Erano passati dei giorni da quando Dante e Zhalia avevano cominciato a parlare del matrimonio.
Era pomeriggio presto quando bussarono alla porta di casa Vale. Cherit era di ritorno con Sophie e Lok.
“Zhalia, io e te andiamo dal sarto per il vestito, adesso!” annunciò Sophie.
“Ora? Non posso lasciare i gemelli e Dante da soli!”
“Ci sono Lok e Cherit!” ribatté tirandola per un braccio e chiudendosi la porta alle spalle, senza lasciare a Zhalia il tempo di ribattere.
Dante rimase con Lok a parlare tenendo Marcus sdraiato sulle gambe, mentre Cherit aveva la coda imprigionata tra le mani di Clara, sdraiata sul divano.
“Lok, dimmi una cosa. Tu e Sophie sembrate felici insieme.”
“Sì, ma dato che abbiamo poco più di vent'anni ho paura a dichiararmi davvero…” sospirò Lok.
“Non sai come può reagire, ho ragione?”
“Già. Tra te e Zhalia è molto più semplice! Avevi ventotto anni quando hai cominciato a dichiararti e siete adulti con carriere lavorative avviate. Io mi faccio ancora pagare l'affitto dai miei genitori.”
“Non è stato così semplice come credi… Il passato di Zhalia ogni tanto ritorna e nostra figlia è la sua fotocopia."
"Tranne per gli occhi…” precisò Cherit senza mai riuscire ad attirare l'attenzione dei due cercatori.
“Quindi Zhalia, con Shadow in circolazione, ha paura per la piccola?” chiese Lok.
“Non solo per lei, ma anche per Marcus. Non vuole che succeda loro quello che è accaduto a lei. La sua infanzia la perseguita e nemmeno a me ha mai raccontato tutto.”
La porta di casa si aprì ed entrarono Sophie e Zhalia.
“Siamo tornate!” esclamò Sophie soddisfatta.
Zhalia era stravolta e si lasciò cadere sul divano vicino a Dante
“Scusa Zhalia, mi daresti una mano?” chiese Cherit preoccupato perché Clara gli stava stritolando la coda.
“Siete qui a parlare e non avete aiutato Cherit a venti centimetri da voi?” esclamò Zhalia liberandolo dalle mani della piccola che non la smetteva di ridere.
“Tra esattamente tre giorni vi sposate. Non è magnifico?” chiese Sophie.
Dante e Zhalia sorrisero poi guardarono i bambini che ridevano.
"Stiamo per farlo davvero?" chiese Zhalia. "Ne abbiamo davvero bisogno? Insomma, abbiamo già loro."
Dante le cinse le spalle. "Ufficializziamo questa realtà!"
Zhalia si appoggiò a Dante e si addormentò.
"Lasciala dormire." sorrise Sophie a Dante. "Anche tu hai bisogno di riposo. Stasera ci occupiamo io e Lok dei gemelli."
"Grazie."
Dante strinse a sé Zhalia e la portò a dormire.
"Questo matrimonio ti ha stressata parecchio. Ce la stiamo cavando bene per essere da poco diventati genitori." Dante avvolse Zhalia nella coperta. "Sono contento che tu sia al mio fianco."
Zhalia si aggrappò alla maglietta di Dante e continuò a dormire, facendolo sdraiare accanto a lei.

Huntik trilogia. Volume 1 La battaglia contro l'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora