Nei guai

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La squadra era in volo su uno dei jet della Fondazione per Torino.
"Siamo arrivati?" sbadigliò Marcus.
"Non ancora, Marcus." rispose con calma Dante, pilotando.
Zhalia controllò la zona delle campagne intorno a Torino sull'Olotomo alla ricerca di un punto di atterraggio sicuro, mentre Sophie faceva giocare Samuel con Springer, uno dei titani di Lok che era impegnato come copilota di Dante.
"E adesso siamo arrivati?" chiese Marcus qualche minuto dopo.
"Stai zitto!" gli urlò la sorella tirandogli il libro di storia sul quale stava studiando.
"Ti irrita che abbia chiesto a papà se siamo arrivati, Clara?"
"Voglio studiare per il compito in classe e non ci riesco se continui a chiedere se siamo arrivati!"
Samuel non si curava del litigio dei gemelli, Springer aveva risolto per lui un rompicapo e glielo mostrava, mentre stava seduto sulle ginocchia della madre.

A Torino la squadra si recò alla Mole Antonelliana, ma arrivati alla casa sicura della Fondazione non fu possibile per loro di recuperare l'anello.        
"Non siamo riusciti a fermarlo!" si scusò uno degli agenti della base. "È venuto con dieci uomini e ci ha bloccati!"
"Ha lui ora l'anello, vero?" chiese Dante.
"Sì! Non siamo riusciti a proteggerlo! Ci dispiace molto, Dante!"
Dante non sapeva cosa dire a Metz di preciso, quindi la sua reazione fu al quanto sgradevole.
"Quelli di Torino si sono lasciati sottrarre l'anello?!"
"Già e Shadow avrà con sé anche gli indizi per i sigilli, ma io so dove sono i Titani Leggendari grazie al diario di Claude." spiegò Dante "Ci servono solo i sigilli e l'anello dell'Arco per prenderli..."
"Abbiamo un vantaggio allora!" Metz sembrò più sereno. "Claude aveva solo un'idea approssimativa sulla loro collocazione. Come fai a sapere il luogo in cui sono custoditi i titani?"
"Eathon me ne aveva parlato poco dopo il suo ritorno da Huntik." Dante si sedette su una delle poltrone nello studio della base. "So come riprendere l'anello e i sigilli, ma voglio il tuo permesso per agire"
Metz si fece pensieroso e attese che Dante continuasse a parlare.
"Ho intenzione di infiltrarmi tra le reclute di Shadow."
"Bel piano Dante, ma è troppo rischioso. Non credi che..."
Zhalia bussò alla porta dello studio "Dante, stai ancora parlando con Metz?"
"Ora vado, Metz. Ti terrò informato!" lo rassicurò Dante chiudendo l'Olotomo.
Quando Dante aprì la porta dello studio invitò la squadra a entrare e prendere posto sui divani. Cominciò a esporre il suo piano e incontrò subito le prime resistenze.
"No Dante! E se scopre chi sei? Ci hai pensato a questo particolare?" gli fece notare Zhalia.
"Tranquilla!" cercò di rassicurarla Dante. "Sarò uno dei tanti!"
"Vengo con te!" si alzò in piedi Marcus.
"È meglio di no." gli disse Dante chinandosi davanti a lui.
"Perché no? Ti servirà aiuto! Qualcuno di piccolo e veloce..." Marcus si avvicinò al padre. "Pensa a come starebbe la mamma se ti dovesse succedere qualcosa di brutto."
"Mi hai convinto!" sospirò Dante.
"Stai scherzando spero!" ribatté Zhalia facendolo alzare da terra e spingendolo contro il muro con uno sguardo minaccioso.
"No, Zhalia!" le disse Dante con la più assoluta calma. "Nostro figlio ha ragione. Partiremo domani per Toronto. Io e lui."
"Farti uscire da là sarà più difficile questa volta." precisò Lok.
"Io non sento più così spesso la voce." continuò Sophie.
"Se vi succede qualcosa, non lo sapremmo mai!" concluse Den.
"Sono il padrino di Marcus." ricordò Harrison. "Siete stati voi a darmi questo incarico." aggiunse guardando Dante alzare un sopracciglio. "Mi avete chiesto voi di proteggerlo ed è quello che voglio fare ora."
"Grazie zio Harrison, ma non serve!" sorrise Marcus. "Non si accorgeranno di nulla. Il tempo di entrare e già saremo fuori!"

Il giorno seguente all'aeroporto di Venezia Clara strinse Dante e Zhalia non riusciva a staccarsi da Marcus.
"State attenti! Ascolta sempre tuo padre!"
"Lo farò, mamma!"
"Avvisateci una volta arrivati." aggiunse Lok.
"Sì, non preoccuparti!" Dante era relativamente tranquillo.
"A presto ragazzi!" li salutò Cherit.
"Tornate il prima possibile." li pregò Sophie.
"Certo, Sophie!" sorrise Dante.
"Clara, non mi saluti?" chiese Marcus alla sorella.
"Sono contenta! Finalmente avrò una stanza solo per me!" sorrise.
Dante e Zhalia rimasero abbracciati per qualche minuto.
"Devo andare, Zhalia." sussurrò Dante baciandole la fronte.
"Lo so." disse lei guardando un'ultima volta Marcus. "Proteggilo sempre." sussurrò a Dante lasciandolo andare.

Huntik trilogia. Volume 1 La battaglia contro l'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora