Un invitato speciale

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Zhalia dormiva abbracciata al cuscino nella stanza completamente buia. La sera prima Sophie e Lok avevano mandato Dante con Guggenheim in Svizzera a prendere le fedi nuziali da un gioielliere che faceva lavorazioni particolari. Tutto pur di far rispettare la tradizione che vuole che i due sposi non si vedano prima della cerimonia.
"Sveglia! È il grande giorno!" annunciò Sophie entrando dalla porta e aprendo le persiane della stanza.
"Sophie, sono solo le sei!" si lamentò Zhalia. "Ho dormito pochissimo questa notte. I bambini si sono svegliati spesso."
"Hai il parrucchiere, il trucco e l'ultima prova della promessa!"
Zhalia si rifugiò sotto le coperte, cercando di riprendere a dormire.
Sophie si avvicinò al letto per poterle sussurrare all'orecchio.
"Ti informo che Dante è già sveglio da due ore e sta tornando qui."
A quelle parole Zhalia scattò in piedi per lavarsi.
"Hai venti minuti per la doccia e il parrucchiere ti aspetta il prima possibile per scegliere l'acconciatura." scandì Sophie con precisione. "Dovrò vestirmi presto anche io." aggiunse ricordandosi del vestito color lavanda che aveva appeso nella camera degli ospiti di Dante.

Alle otto in punto Zhalia aveva i capelli pronti e il vestito indossato.
"I bambini?" chiese apprensiva.
"Con Metz, Cherit e i fratelli Fears." la rassicurò Sophie.
"Den e Harrison sono qui?"
"Sì, sono arrivati con questa mattina. Si sono arrabbiati perché non hanno ricevuto nostre notizie per mesi, ma non li lasciavano partire." raccontò Sophie. "Dove li ha spediti Dante ad addestrarsi?"
"In Cina, credo." rispose Zhalia scegliendo un ciondolo da portare al collo nel portagioie, ma era indecisa su quale prendere.
"Den si è preso Marcus e Harrison Clara. Sono bravi come baby-sitter!" rise Sophie scegliendo per Zhalia un ciondolo a forma di goccia tempestato di diamanti.
Zhalia si mise a guardare dalla finestra della camera gli invitati che stavano arrivando nel cortile dove era tutto allestito per la cerimonia.
"Quello non è Lucas?" chiese vedendo il fratello di Sophie conversare con Dellix e Lane vicino al tavolo del rinfresco.
"Sì, è arrivato intorno alle sei di stamattina."
Il suo sguardo corse all'ingresso dove arrivò un gruppo di cercatori che accerchiò immediatamente un individuo magro con lunghi capelli bianchi e radi sul capo.
"Non ci credo!" esclamò Zhalia mordendosi il labbro "Ma quello è..."
"Passiamo al trucco!" annunciò Sophie trascinandola via dalla finestra.

Nel cortile gli invitati stavano prendendo posto. Dante era con Lok davanti all'altare. Il gruppo di agenti che stavano scortando quello che aveva tutta l'aria di essere un carcatore sotto sorveglianza si avvicinò a loro.
"Klaus!" lo salutò Dante, dando cenno agli agenti della Fondazione di lasciarlo avvicinare da solo.
"Dante Vale!" ricambiò il saluto Klaus. "Alla fine c'è un motivo se Zhalia è entrata nella Fondazione Huntik."
"Però ammetti che ti fa piacere sapere che è felice."
"Sì, questo te lo concedo." sorrise Klaus. "Anche se le avevo chiesto di eliminarti e non di sposarti." gli sussurrò con fare minaccioso.
"Io invece ti dico grazie." replicò Dante. "Hai fatto da padre a Zhalia. Ho visto la fotografia nella tua vecchia libreria a Vienna."
"La stessa che grazie alla tua squadra è andata a fuoco, incenerendo il lavoro di una vita e la mia casa." ringhiò Klaus a denti stretti.
In quel momento arrivò Den assieme a Harrison e Metz con i gemelli in braccio.
"Ricordati che sei sempre sorvegliato e che alla fine di tutto te ne torni in prigione!"
"Non l'ho dimenticato, Metz!" rispose Klaus.
Dante prese da Harrison sua figlia; per Klaus era impossibile non notare la somiglianza con Zhalia.
"Le somiglia molto! Non mi era stato detto che avevate avuto una figlia!" Poi notò il bimbo che dormiva tra le braccia di Metz. "Due gemelli?!" Klaus corrugò la fronte. "Ho lasciato Zhalia solo per qualche anno e tu..."
Harrison e Den stavano per dire qualcosa, ma Dante intervenne per primo.
"Sì, Klaus, lo so!" disse chinando lo sguardo. "I bambini non erano previsti." Dante risollevò lo sguardo per incontrare gli occhi verdi di Klaus. "Tu tieni a Zhalia o oggi non saresti qui."
"Non riesco a capire qual è il tuo segreto per leggere l'animo del prossimo, Dante Vale. Come puoi essere certo di tutte queste cose?" chiese l'uomo con fare curioso.
"Dando fiducia a Zhalia, si può arrivare a conoscere alcuni piccoli dettagli della sua vita passata. È per questo motivo che ho insistito che tu venissi oggi. Sei un dettaglio non trascurabile."
Klaus chinò lo sguardo.
"Mi sento lusingato!"
Marcus si svegliò e si protese verso Klaus; anche se somigliava più a Dante aveva alcune caratteristiche che ricordavano la madre, come il colore nocciola degli occhi e alcune espressioni. Klaus ne rimase colpito e si sorprese quando Dante gli mise il figlio in braccio.
Improvvisamente sul volto di Dante calò un'ombra di malinconia.
"Cosa c'è, Dante Vale? Il giorno in cui ti sposi alterni la gioia con la tristezza?"
Dante sfiorò con le dita la sua cicatrice all'altezza delle costole celata dalla camicia.
"C'è una nuova minaccia, vero?" intuì Klaus. Non era facile nascondere la verità a un uomo come lui, abituato a tramare nell'ombra.
"Sì, Klaus. Sono preoccupato per Zhalia e per i miei figli. Non voglio che accada loro quello che è successo a me. Non me lo perdonerei mai!" Dante toccò di nuovo la cicatrice, si volse ai fratelli Fears aggiungendo: "Spostiamoci da un'altra parta. È bene che sappiate anche voi."
Lok e Metz presero i bambini, Dante si spostò all'interno della casa con gli altri e cominciò a raccontare.

Sophie fece tre giri intorno a Zhalia, sistemando la gonna dell'abito, le ciocche ribelli dei callpelli e gli ultimi dettagli.
"Sei perfetta Zhalia! Lascerai tutti a bocca aperta!"
Lei non rispose e si limitò a mordersi il labbro inferiore.
"Cos'hai? Non sei felice?" chiese Sophie incredula.
"No, non è questo!" si affrettò a rispondere Zhalia "È che mi è sembrato di vedere Klaus prima..."
"Non ti fa piacere che sia qui?"
"Sì che mi fa piacere, però il pensiero che è ancora in prigione..." si interruppe di nuovo pensierosa.
"Non sei responsabile delle scelte che ha fatto quando era nell'Organizzazione, Zhalia!" la consolò Sophie. "Tu ti sei accorta del tuo errore e sei entrata nella Fondazione. Quello che conta è che tu oggi sia felice con Dante!"
"Hai ragione Sophie!" sorrise Zhalia pensando a Dante.

Tutto era pronto per cominciare, in prima fila c'erano i testimoni, con in braccio i bambini, Klaus, Den, Cherit, Harrison, Eathon Lambert e un posto vuoto riservato a Metz, che doveva condurre Zhalia all'altare.
Dante riusciva a tenere i nervi saldi e attese paziente davanti all'altare sotto lo sguardo attento degli invitati. Quando fu il momento, tutti si alzarono per vedere l'arrivo della sposa che, come aveva predetto Sophie, lasciò tutti a bocca aperta.
Il Celebrante cominciò il rito e ben presto arrivò al momento più importante: lo scambio delle promesse.
"Dante Vale, vuoi prendere Zhalia Moon come tua legittima sposa, per amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?"
Dante prese l'anello e lo mise all'anulare sinistro di Zhalia.
"Sì, lo voglio!"
Il Celebrante proseguì, mentre Cherit cercava di trattenere le lacrime. In suo soccorso arrivò Lok, sfilandosi il fazzoletto di seta che portava nel taschino della giacca.
"Zhalia Moon, vuoi prendere Dante Vale come tuo legittimo sposo, per amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?"
Zhalia imitò Dante, ma attese un attimo prima di infilare l'anello al suo anulare. Dante apparve preoccupato, ma lei fece un mezzo sorriso furbo.
"Lo voglio!" rispose facendo scivolare la fede sul dito del cercatore.
Qualcuno degli invitati tirò un sospiro di sollievo.
"Allora vi dichiaro marito e moglie!" concluse solennemente il Celebrante.
Dante e Zhalia si guardarono e si sorrisero. Passarono alcuni minuti, ma i due rimasero fermi in quella posizione.
"Che cosa aspetti a baciarla, Dante?"
"Lok, sei sempre il solito guastafeste!" lo apostrofò Sophie.
"Ah, l'amore!" sospirò Cherit. "Qualcosa mi dice che tu sarai il prossimo, ragazzo mio!" sussurrò nell'orecchio di Lok.
Dante e Zhalia si baciarono, scatenando un applauso generale, e arrivò il momento del lancio del bouquet; tutte le invitate si spintonavano tra di loro per prenderlo tranne Sophie che era a parlare con Metz dietro di loro e si sorprese quando si ritrovò in mano i fiori. Dante rise dando una pacca sulla spalla di Lok che in quel momento avrebbe voluto sparire.
"Sophie..." mugugnò il ragazzo.
"Cosa c'è?"
"Forse un giorno ti chiederò se mi vuoi sposare, ma non oggi!" disse nascondendosi in casa e tutti risero.
Zhalia si avvicinò a Klaus per poter parlare da sola con lui.
"Ciao, Klaus!"
"Ciao, Zhalia!"
Era strano per lei vederlo con le lacrime agli occhi
"Sei bellissima! Lo sei sempre stata!"
"Grazie!" rispose lei imbarazzata.
"Vale mi ha raccontato tutto. So di Shadow."
Zhalia sobbalzò al solo sentire quel nome.
"Aveva giurato che oggi non ci avremmo pensato!" sibilò irata.
"Io desidero chiederti scusa, Zhalia per tutto quello che hai passato a causa mia." continuò Klaus.
"Accetto volentieri le tue scuse, ma credo che, in qualche modo, anche io ti debba ringraziare."
"Ho visto i tuoi figli. Ho notato che non solo la femmina, ma anche il piccolo ti somiglia. Come li avete chiamati?"
"Marcus Dante e Clara Zhalia"
"Che nomi raffinati..." commentò Klaus.
"Klaus, dobbiamo andare!" lo avvertì Metz interrompendoli.
"Spero verrai a trovarmi presto, Zhalia." la invitò Klaus.
"Sì. Mi ha fatto piacere parlarti."
Dante si avvicinò a Zhalia che guardava gli agenti portare via Klaus.
"Stai bene?"
"Sì, non ti preoccupare!" si voltò verso di lui. "So che è grazie a te se oggi lui ha potuto essere qui."
"Era il minimo che potessi fare." la abbracciò Dante.
"Perché gli hai raccontato di Shadow?" gli chiese Zhalia.
Dante la strinse più forte a sé e lei sospirò.
"Credo di aver capito." sentenziò Zhalia. "Meglio se torniamo alla festa. Ci staranno cercando."

Huntik trilogia. Volume 1 La battaglia contro l'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora