La nuova minaccia

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Venezia, in casa Dante si dedicava alla lettura di un giornale mentre Zhalia stava riordinando vecchi documenti sparsi qua e là sul tavolo della cucina.
Era un pomeriggio estivo tranquillo e i due cercatori erano convinti che  nessuno li avrebbe disturbati fino a quando non sentirono bussare alla porta.
Dante posò il giornale sulla poltrona con cura, segnando con una matita la pagina alla quale era arrivato a leggere, si diresse verso l'ingresso della sua abitazione e aprì.
"Ragazzi, non vi aspettavo!" esclamò vedendo sull'uscio i membri della sua squadra. "Come mai siete qui in questa giornata di sole? Non eravate decisi a prendervi un weekend libero?"
"Stavamo per andare al mare..." disse Lok grattandosi la testa.
"Ma poi abbiamo deciso di venire da te perché io ho avuto un pessimo presentimento..." aggiunse Sophie facendosi seria.
"Già, secondo lei c'è una minaccia in arrivo, cosa che non è possibile dato che abbiamo vinto anche questa volta!" Lok rivolse un'occhiata di rabbia a Sophie, sentendo che il suo fine settimana era, ormai, da dimenticare.
"Sarà meglio discuterne insieme." concluse Dante dirigendosi verso la cucina per chiamare Zhalia.
Lok e Sophie si erano seduti in soggiorno in attesa di poter parlare. Si aprì lo zaino di Lok e ne uscì Cherit.
"Siamo già arrivati?" chiese il titano, che non aveva fatto altro che dormire per tutto il tempo. Si sorprese nel vedere che al posto di una spiaggia con il sole abbagliante c'era la casa di Dante che stava arrivando in sala con Zhalia.
"Ragazzi, ora possiamo parlare."
Zhalia sorrise e salutò tutti e prese posto con Dante sul divano di fronte a Lok, Sophie e Cherit.
Sophie cominciò a raccontare, presa dall'agitazione.
"Vedete, eravamo in stazione e... ho sentito una voce! Una voce che diceva di essere pronti perché il male avrebbe fatto ritorno e non l'ho sentita solo io perché mio fratello Lucas mi ha chiamata al cellulare subito dopo ripetendo le stesse cose che erano state dette a me! Così abbiamo preso la decisione di venire qui a parlare con te, Dante, per capire cosa sta succedendo."
Dante la guardò. "Sophie, se hai sentito quella voce c'è solo una spiegazione. Ti ricordi quando abbiamo sconfitto la Spirale e la missione del recupero dell'amuleto segreto del Polar?" 
"Sì che mi ricordo!"
"Bene, c'era un'iscrizione che riguardava Lord Casterwill e i suoi discendenti, ho impiegato un po' a tradurla, ma dice - Colui che discendente del Primo è, i poteri del Primo ha. Il male egli saprà anticipare e con la sua saggezza lo potrà schiacciare -"
"Poco profetico!" commentò Zhalia al fianco di Dante che fino ad allora si era limitata ad ascoltare.
"Che vorrebbe dire? Che per caso Sophie ha ragione e che dobbiamo combattere di nuovo?"
"Precisamente, Lok!"
"Ma perché dobbiamo fare tutto noi? Abbiamo rischiato la vita troppe volte! È ora che anche gli altri membri della Fondazione se ne occupino!" 
"Già, Cherit" commentò Dante "Ma noi siamo i migliori. Io poi, ultimamente, mi sto annoiando... Non ho più voglia di indagare sul caso di un gatto smarrito." si lamentò "Mi stimolerebbe di più indagare sul nostro nuovo nemico!" aggiunse con un sorriso furbo.
Zhalia sorrise.
"Ecco perché ultimamente eri stressato! A te non piacciono i gatti e poi non provi più il brivido dell'avventura da mesi..."
"Ho provato altri brividi di recente..." rispose lui guardandola intensamente negli occhi "E poi non è vero che odio i gatti! Mi piacerebbe solo che non venissero a propormi di indagare su un gatto smarrito!"
"A che genere di brividi ti riferisci, Dante?" chiese ingenuamente Lok. A quelle parole Dante si paralizzò e divenne rosso, mentre Zhalia si morse un labbro per nascondere un'espressione di imbarazzo.
"Ah, l'amore..." sospirò Cherit e i due cercatori lo apostrofarono con un'occhiata, mentre Lok scoppiava in una sonora risata che fu interrotta dall'illuminarsi del megaschermo di fronte a loro.
"Metz! Ne è passato di tempo!"
"Ciao Dante, è una fortuna che siate già tutti riuniti perché non ho buone notizie..."
"Cos'è successo?" lo sguardo di Dante era serio e fisso, già immaginava qualcosa collegato alla voce sentita da Sophie.
"Una base della Fondazione in Canada è stata completamente distrutta una sola persona che ha lasciato una lettera e si parla anche di te Dante: -L'uomo che il titano Caliban ha, presto alla mia potenza si piegherà; il male lo sedurrà e a me si  unirà.
Cercatori, tremate! La sconfitta è vicina e la sola che sopravviverà è chi nei poteri è ancora bambina.-
Dante ti prego, qualunque cosa accada, assicurami fin da ora che la tua fedeltà sarà sempre votata alla Fondazione Huntik!"
"Starò attento, te lo prometto. A proposito di messaggi sinistri, è meglio che ti racconti della voce sentita da Sophie qualche ora fa." Dante si volse alla sua squadra. "Ragazzi, perché non andate a preparare i bagagli? Zhalia pensa anche al mio."

Sophie e Lok uscirono di casa con Cherit.
"Sophie, secondo te Metz ci voleva avvertire di qualcosa riguardo a Dante?"
"Non lo so Lok, ma di sicuro dobbiamo controllare che non faccia niente di stupido."
"Non è nello stile di Dante!" commentò Lok, ripensando a quanto Dante fosse sempre stato meticoloso e responsabile durante le missioni.
"Ragazzi, penso che non sarà una missione semplice." concluse Cherit posandosi sulla spalla di Lok.

Zhalia aveva terminato il suo bagaglio e si stava concentrando sull'armadio di Dante, cercando in tutti i cassetti il necessario per il viaggio.
"E adesso come faccio a dirglielo? Se solo non fosse arrivata questa nuova minaccia sarebbe tutto più semplice..." borbottò tra sé e sé. "No, deve saperlo! Quando torneremo dal Canada glielo dirò!" si bloccò di colpo, sentendo i passi di Dante sulle scale, mise frettolosamente biancheria intima, magliette e felpe di lui in valigia e nel momento in cui si abbassava la maniglia della porta prese il foglio con i risultati delle sue ultime analisi che aveva posato sul letto e lo nascose sotto le coperte.
"Zhalia, è tutto ok?"
"Sì, ho appena finito!"
"Bene. Lok e Sophie sono arrivati, scendi che definiamo i dettagli." le sorrise chiudendo la porta.
"Arrivo subito!"
Zhalia prese il foglio, lo riguardò e lo posò nella sua valigia.

In soggiorno Zhalia si mise a sedere su una poltrona mentre Dante estraeva l'Olotomo da sotto il tavolo.
"Cercatori, abbiamo una missione! Missione: La base di Toronto. Trovare tra i resti il diario della base e notizie utili sul nuovo nemico."
Il giorno dopo Dante chiuse la porta di casa.
"Si riparte!" disse con risolutezza, cingendo con un braccio le spalle di Zhalia e la fissò intensamente "Non preoccuparti delle parole della lettera. Andrà tutto bene!"
"Ho fiducia in te, Dante." sorrise lei cominciando a camminare al suo fianco.

Huntik trilogia. Volume 1 La battaglia contro l'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora