Nuovi segreti

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Zhalia, con la ferita meno grave rispetto a prima che Dante usasse su di lei  Everheal, sorrise agli amici e ai figli prima di voltarsi verso la devastazione che aveva causato lo scontro. Parecchi dei cercatori che avevano combattuto erano a terra.
Dante e gli altri si divisero cercando i superstiti.
Lok vide avanzare nella polvere Eathon e corse da lui, rischiando di inciampare più volte.
"Papà, per fortuna stai bene!" esclamò guardandolo scuotersi i vestiti dalla terra.
"Io sì, Lok, ma mi sono diviso da Metz e non so dove sia! Lo sto cercando da un po' e spero che stia bene..."
A un tratto la voce di Dante, rotta dal pianto, risuonò in tutta la valle.
"No, Metz!"
Lok sgranò gli occhi e si voltò. Eathon lo scansò e lo precedette.
Tutti i cercatori che potevano camminare accorsero in direzione delle grida.
Dante era inginocchiato a terra e reggeva la testa di Metz che era ancora vivo.
"Everheal!" esclamò Dante, premendo sulla ferita che Metz aveva sul torace.
"Dante, è inutile." sussurrò l'uomo. "Sono stato ferito da Shadow, dopo che Montehue mi ha permesso di venire ad aiutare te e Marcus. Quel Darkfog non me lo aspettavo..."
"Non devi morire! Non è giusto!" esclamò Dante tra le lacrime.
Accanto a Dante si chinarono Zhalia e Guggenheim.
"Per fortuna quella spada non ha colpito anche te." rise Metz tossendo.
"Stai morendo per colpa mia." singhiozzò Dante. "Come puoi sorridere in un momento come questo?"
"Non è colpa tua." precisò Metz. "Mi sono battuto per la salvezza e per la libertà di tutti noi." sorrise a Dante socchiudendo gli occhi. "Abbiamo sconfitto un'altra minaccia. So che tu te la caverai e che sarai un degno erede per me."
Dante scosse il capo tremando.
"Ti prego, Metz, non lasciarmi! Ho ancora bisogno di te!"
"Dante, torna a fare parte del consiglio Huntik come capo, per me." lo pregò Metz. "So che mi renderai fiero."
"Metz, non posso io..." cercò di dire Dante.
"Aiutalo tu, Guggenheim." lo interruppe Metz.
Il cercatore biondo annuì.
"Sai già quello che devi fare." aggiunse prima di volgersi di nuovo verso Dante. "È ora che tu sappia tutto sul tuo passato e sui tuoi genitori."
Dante rabbrividì.
"Non fare quella faccia. Tutti hanno dei veri genitori." gli sorrise Metz, poi chiuse gli occhi.
"Metz?" lo chiamò Guggenheim.
"No, Metz!" gridò Dante stringendo a sé il corpo senza vita del suo mentore. "Metz!" il suo pianto era inarrestabile.
Dante aveva rischiato di perdere la sua guida già una volta a causa della maledizione del titano leggendario del corpo, ma Metz questa volta se ne era andato davvero.
Zhalia posò una mano sulla spalla di Dante per cercare di consolarlo. Marcus e Clara si presero per mano, mentre Cherit piangeva accanto a loro. I superstiti che avevano assistito alla scena si erano commossi e i membri del consiglio, intervenuti alla battaglia, si avvicinarono a Dante con la tristezza sul volto, in attesa di istruzioni.
Guggenheim si avvicinò a Dante, gli sussurrò qualcosa all'orecchio e lui rispose annuendo.
"Bisogna sgomberare l'area e portare i feriti nel più vicino ospedale della Fondazione." ordinò Guggenheim. "Quando Dante se la sentirà, darà gli ordini al posto mio."
Vennero chiamati degli elicotteri e dei jet della fondazione per trasportare i feriti e i corpi dei defunti; i primi vennero condotti in Germania e i secondi a Manhattan.

Erano passati pochi giorni dalla battaglia finale. La Fondazione Huntik era in lutto. Ogni cercatori indossava abiti scuri in ogni base del globo, cercando di proseguire con le sue normali amministrazioni.
Dante fece sigillare i Titani Leggendari delle Antichità nelle casseforti della base di Manhattan e si occupò con il consiglio di organizzare una cerimonia commemorativa per i cercatori da poco caduti in battaglia.
La cerimonia ebbe luogo proprio presso il quartier generale della Fondazione Huntik sotto un monumento in onore ai cercatori che non avevano fatto ritorno. Fu Dante a pronunciare il discorso per l'occasione, prendendo definitivamente il posto di Metz davanti anche ai cercatori estranei alla vicenda.
"Comincio comunicandovi che il consiglio non vuole che io renda nota la causa della morte dei cercatori che ricordiamo oggi." sospirò sollevando lo sguardo sulla platea e incontrando lo sguardo accigliato di Scarlet Byrne. "Io credo che non farlo sia un insulto alla loro memoria." proseguì Dante, vedendo Montehue cingerle le spalle e sussurrarle qualcosa. "Questi cercatori sono morti nella battaglia finale contro Shadow e nessuno di loro verrà dimenticato perché si sono battuti con coraggio per proteggere ciò a cui teniamo di più: le nostre famiglie e la libertà di tutti noi!"
Den e Harrison si voltarono udendo i commenti poco adatti al momento di un cercatore che indossava uno smoking su misura.
"Insieme a loro ricordiamo l'ex capo del consiglio Huntik: Metz, anche lui deceduto in battaglia." Dante si interruppe di nuovo per controllare le sue emozioni e, preso un profondo respiro, proseguì. "Metz era un uomo che sapeva guardare lontano, che ha sempre saputo attuare le sue scelte con saggezza e per me è stato più di un mentore, è stato un padre. Devo ringraziarlo perché senza di lui non sarei diventato quello che sono e non sarei qui a parlare con voi oggi. Abbiamo vinto la battaglia, ma tutti noi abbiamo perso qualcuno. Il ricordo di tutti loro rimarrà sempre vivo nella nostra memoria."
Nessuno aveva abbassato lo sguardo durante tutto il discorso.     
Prima di lasciare i gradini Dante si voltò, dando le spalle alla folla e chinò lo sguardo, cercando di darsi un contegno e non fare inumidire i suoi occhi ambrati. Lasciò il monumento poco dopo e si mise vicino a Zhalia, ai suoi figli, a Cherit, e alla squadra. Samuel, il figlio di Lok e Sophie, anche se era piccolo aveva compreso tutto quello che stava succedendo intorno a lui e chinò lo sguardo, in segno di rispetto.

Huntik trilogia. Volume 1 La battaglia contro l'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora