Da Barcellona a Roma in un attimo

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''Sono veramente stanco'' disse Jacob dopo aver lavato i piatti. Io ero seduta sul divano con le gambe allungate e stavo giocando con il cellulare. Alzai gli occhi da lì e lo guardai accennando un sorriso.
''Te l'avevo detto che potevo lavare io i piatti'' lo avvertii rannicchiandomi per farlo sedere. Lui si buttò sul divano di peso e piegò la testa indietro.
''Non se ne parla, tu hai cucinato e io lavo.. comunque non parlavo di questo, la riunione è stata divertente ma abbiamo già letto i copioni'' mise le braccia in alto e si tenne la testa con le mani, poi mi lanciò un'occhiata. ''Più tardi dobbiamo allenarci, sarà dura e ti consiglio di riposarti'' mi consigliò girandosi con il busto verso di me.
''In realtà non mi va di dormire'' mentii. Il sonno c'era, avevo paura dei soliti incubi. Avevo paura ritornassero a disturbarmi.
''Io invece ti vedo stanca'' tornò a guardare dritto a se e chiuse gli occhi.
''Tu sei stanco, perché hai dormito per terra?'' Gli chiesi allungandomi appena verso di lui. ''Avevi detto che aspettavi mi addormentassi, invece sei rimasto lì'' poggiai il gomito sul poggiatesta e la guancia sulla mano.
''Conosco quel dolore Scarlett..'' mormorò girandosi verso di me e puntando gli occhi nei miei, io rabbrividii appena. ''Non mi aspetto che me ne parli, mi conosci da così poco.. però ti voglio stare vicino e se significa dormire seduto per terra allora va bene'' continuò a guardarmi negli occhi ma io abbassai lo sguardo.
''Non è vero che non riesco a dormire'' mormorai tenendo lo sguardo sul braccialetto.
Dopo aver fatto la spesa ero entrata in un negozio di gioielli, non quello in cui Leo mi aveva comprato il bracciale, e me lo ero fatto stringere in modo da non perderlo mai più. Gli avevo messo un gancio di sicurezza. ''Ho paura degli incubi'' sussurrai rannicchiandomi di più. Circondai le mie gambe con le braccia e poggiai il mento sulle ginocchia.
Lui allungò una mano e mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, lo faceva sempre ed era un gesto così bello e dolce che mi faceva fare una capriola al cuore ogni volta.
''Posso tenerti compagnia, tanto volevo riposarmi anche io'' continuò a tenere gli occhi fissi nei miei ed io ero quasi sotto incantesimo, così annuii. Si alzò, mi tese la mano e andammo in camera mia, io mi sdraiai sul letto e lui abbassò le tapparelle lasciando un piccolo spiraglio di luce. Poi mi venne affianco e sentii il letto abbassarsi sotto il suo peso, si sdraiò accanto a me e allungò il braccio di lato, io ci poggiai la testa e mi rannicchiai al suo petto. Era così alto che sembravo minuscola accanto a lui, ma non appena la mia tempia toccò il suo braccio mi sentii completamente e immediatamente rilassata. Fece passare una mano tra i miei capelli accarezzandoli ed io poggiai la mia tra il suo braccio e il suo petto.
Sentivo il suo sguardo su di me, ma i miei occhi si stavano chiudendo lentamente. Dopo circa due minuti mi ritrovai a dormire tra le braccia di Jacob.

''Scarlett..'' sentii mormorare al mio fianco, io mi girai a pancia in su e mi stropicciai la faccia. ''Sono le quattro, dobbiamo prepararci'' continuò a dirmi facendomi aprire immediatamente gli occhi, mi alzai di scatto e andai a sbattere con la fronte al suo viso. ''Merda..'' mormorò spostandosi di lato, poi scoppiò a ridere coprendosi il naso con la mano.
''Mi dispiace'' mi coprii la bocca. ''mi dispiace tanto..'' allungai una mano e tolsi la sua dalla faccia. Stava ridendo così tanto che mi trascinò con se e ridemmo insieme.
''Sei così maldestra e così maledettamente carina'' continuò a ridere facendomi arrossire mentre gli accarezzavo il naso con il pollice.
''Mi dispiace Jacob.. ti prendo un po' di ghiaccio'' feci per alzarmi ma mi prese dolcemente dal polso.
''Passa in fretta, non preoccuparti, piuttosto vai a prepararti'' mi sorrise facendomi annuire.

''Vai, un'altra serie di addominali.. dai che hai quasi finito, ne mancano altri venti'' mi disse il personal trainer di Jacob, che era diventato anche mio. Mi accasciai a terra tenendomi lo stomaco e tentai di riprendere fiato, poi ripresi a farli. Jacob ne aveva già fatte cinque di serie, io stavo alla seconda e mi mancava l'ultima. ''Diciotto.. diciannove.. venti!'' Mi disse il ragazzo non troppo più vecchio di noi, avrà avuto ventisei anni, non di più.
''Oddio..'' Mi lamentai chiudendo gli occhi e sdraiandomi sul tappetino.
Eravamo in una palestra in un sotterraneo, per quella settimana dovevamo allenarci lì è decisamente non era uno dei posti migliori della città; anzi secondo me era anche parecchio illegale ma decisi di non dire niente.
''Dai vieni su!'' Mi allungò una mano ed io la presi per alzarmi. ''Fai una pausa di dieci minuti, poi iniziamo con l'allenamento di pugni e calci'' mi disse Marcus. Era così strano che si chiamasse come l'assistente di volo di Jacob, forse se li cercava tutti con quel nome. Trattenni una risata e Jacob mi guardò con la coda dell'occhio nascondendo un sorriso e uno sguardo di domanda, io scossi la testa e mi andai a sedere su una panchina. Poi presi un sorso lungo di acqua dalla bottiglietta e mi soffermai ad osservare i muscoli della pancia in tensione dell'attore, arrossii immediatamente e mi maledissi mentalmente.
Dopo circa due minuti mi venne incontro e si sedette accanto a me poggiando la schiena al muro, prese anche lui un sorso di acqua e mi guardò di sottecchi.
''Domani ti sentirai a pezzi'' mi avvertì richiudendo la bottiglia con il tappo, io pressai le labbra.
''Mi sento già a pezzi'' mi passai le mani in faccia. ''Tra l'altro sono ancora addormentata'' lo guardai e lui ridacchiò.
''Te l'ho detto che ti serviva un caffè, tu non mi dai mai retta'' alzò le spalle e si mise in piedi rendendomi la mano. ''Se aspetti altri due minuti non ti alzerai più'' fece un cenno verso la panchina ed io annuii sbuffando. Presi la sua mano e andammo entrambi su una piattaforma che sembrava quelle di boxe, probabilmente dovevamo allenare i muscoli delle gambe e delle braccia.
''Allora ragazzi.. Jacob tu sai già come funziona'' guardò l'attore che annuì e poi me. ''Niente calci addosso a Jacob, nè pugni..'' mi iniziò a dire. ''Lui non si allenerà contro te, ovviamente, ti assiste e incassa i tuoi colpi'' io annuii e presi dei simil guantoni che mi stava passando Marcus. ''Proviamo..'' disse mettendosi di lato noi.
''Cosa devo fare?'' Chiesi dopo essermi infilata i para nocche.
''Jacob ti dice quale colpo sferrare, se di gamba o di braccia.. il movimento è questo'' mi mostrò le mosse ed io le memorizzai tutte. Per quanto riguardava la memoria ero messa abbastanza bene, poi però bisognava mettere in pratica.
''Sei pronta?'' Mi chiese Jacob facendomi annuire.
''Allora io vado a seguire gli altri, Scarlett..'' richiamò la mia attenzione ed io guardai Marcus. ''Sei in buone mani'' mi fece l'occhiolino e se ne andò.
''Mettiti in posizione'' mi disse il ragazzo di fronte a me, io lo feci. ''Gambe più divaricate'' mi corresse e feci anche quello. ''Gancio destro!'' ci pensai un millesimo di secondo e lo sferrai. ''Bene.. gamba sinistra'' obbedii e sferrai un calcio sulla sua mano destra coperta da dei cuscinetti.

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