Vaso

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26/11/18

Giacinto era un principe bellissimo, amato da Apollo, il dio delle belle arti, e da Zefiro, il vento di ponente. Il ragazzo però, era particolarmente affezionato al primo dei due, con il quale aveva instaurato uno splendido rapporto. Il dio, dal canto suo, amava alla follia il giovane, fino ad abbandonare le sue mansioni per passare del tempo con lui. Un giorno, i due, per divertimento, decisero di sfidarsi ad una gara col giavellotto. Quando fu il turno di Apollo, questi, lanciò il giavellotto, che, per un colpo di vento creato dal geloso Zefiro, andò a colpire mortalmente al viso Giacinto. Apollo cercò in tutti i modi di riportare in vita l'amato, ma ormai, la sua anima era stata intrappolata da Ade per l'eternità. Pianse, Apollo, e le sue lacrime andarono a far nascere un fiore, un fiore nato da una morte tragica, ma che rimarrà di una bellezza eterna: il giacinto.

Sai, Jaemin, ho paura, ho paura che se un giorno potessi rivelarmi per chi sono realmente, tutto potesse andare male, credo che non mi andrebbe bene come è andata ai due amanti greci, sempre che gli sia andata bene realmente. Ammiro Apollo, per il coraggio che ha avuto, e lo invidio, perché ha avuto in cambio quello che lui provava. Se ci provassi io, non so se succederebbe.

Fa#

Ed un giorno quel vaso
Con un soffio di vento
Si ruppe e cadde per terra
Che io provai a ricomporlo
Io credetti di farlo
E all'inizio mi illusi
Che sarebbe potuto
Tornare come era prima
In fondo tutto si aggiusta
Basta solo aspettare
Basta solo aspettare
Basta solo morire
Ma poi le piegature
Io cominciai a notarle
E il vaso mi accusava
Avrei dovuto fermare
Ed il soffio di vento
Che l'ha fatto cadere
Lui non è più felice
Ed io non riesco più ad amare

Vaso, Ultimo.

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ok sabato scherzavo, è questo il capitolo più penoso che abbia mai scritto, scusate davvero

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