Forse dormirai

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02/12/18

La felicità è un profumo che non puoi versare sugli altri senza che qualche goccia ricada su di te

Sconosciuto

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"Jeno, come starei secondo te con questi occhiali?!" un Jaemin divertito infilò la testa all'interno del camerino dove Jeno si era introdotto qualche minuto prima per provare alcune magliette che aveva adocchiato all'interno del negozio. Jeno si voltò e sorrise dolcemente all'amico. Avevano iniziato ad uscire in amicizia, in quel ristretto lasso di tempo, e la felicità di Jeno si era alzata notevolmente. Era, però, sempre Jaemin che prendeva l'iniziativa, Jeno era troppo timido e paranoico per anche solo pensare di fare il primo passo. Da quando Jeno era diventato più intimo con Jaemin, era andato più volte nello stesso caffè, di quanto non avesse fatto prima. Era un posto carino ed appartato. Passavano ore a parlare del più e del meno, un paio di volte era andato con loro anche Renjun, ma non partecipava mai realmente alle conversazioni, troppo preso dai pensieri scolastici, una cosa che Jeno trovava assurda. Jaemin era solito prendere una cioccolata calda al latte e un pasticcino alla frutta, gli aveva rivelato che era il suo dolce preferito e Jeno aveva iniziato ad esercitarsi a preparare una crostata decente da regalare a Jaemin il giorno del suo compleanno. Aveva smesso di contare quanti tentativi non riusciti erano venuti fuori. 

In quell'atmosfera lieta, però, c'era qualcosa che stonava con tutto il resto. Jeno sentiva lo sguardo di Jaemin bruciare sul suo petto nudo, cosa che lo fece imbarazzare assai. Il rosa aveva fatto irruzione un istante prima che Jeno afferrasse una delle magliette che doveva provare. Si trovavano in una situazione nella quale nessuno dei due sapeva come comportarsi. Nel mentre però lo sguardo di Jaemin non accennava a spostarsi da nessun altra parte che non fosse il petto scolpito di Jeno. Quest'ultimo si schiarì la voce "Ehm, sì, t-ti starebbero bene, mi piace l-la montatura ad ananas...". Jaemin sembrò riprendere il controllo di sé stesso e appena fu fuori dal camerino, si schiaffeggiò la fronte, producendo un suono che fece voltare le persone che stavano in attesa. Più imbarazzato di prima, abbassò lo sguardo e ritornò vicino alla cassa, dove ripose gli occhiali da sole, e si appoggiò in una porzione di muro sgombra dagli abiti. Non sapeva nemmeno lui cosa gli fosse preso pochi attimi fa, ma proprio non era riuscito a distogliere lo sguardo. Doveva ammettere però che non gli era dispiaciuta come visuale. Aveva pensato fin da subito che Jeno fosse un bel ragazzo ed anche molto interessante, cosa che aveva potuto appurare con certezza nell'ultimo periodo. Era completamente l'opposto rispetto a Renjun, che aveva un fisico delicato e gracile e la mascella poco pronunciata come il resto dei lineamenti. Jeno al contrario, aveva un corpo ben definito, sembrava quasi il David di Michelangelo. Per un attimo se lo immaginò nelle vesti della statua, e divenne tutto rosso per l'eccessivo imbarazzo, tanto che una delle commesse si fermò per chiedergli preoccupata se andasse tutto bene. In quel momento Jeno uscì dai camerini e si avvicinò velocemente a Jaemin dopo averlo avvistato vicino all'uscita. "Ehi, Jaemin, tutto bene? Sei tutto rosso!". Jaemin dal canto suo, non riusciva ancora a distogliere l'immagine di prima dalla sua mente "S-sì è solo ch-che c'è molto caldo qui, non trovi? Possiamo uscire? Magari andiamo alla solita caffetteria a fare una semplice chiacchierata, ho male ai piedi."

Alla fine però si ritrovarono nella camera di Jaemin. Jeno non sapeva esattamente come comportarsi e si sentiva molto a disagio. Le pareti erano dipinte di azzurro, più precisamente di denim chiaro. Era tutto ordinato e pulito, cosa che nella camera del biondo era l'opposto. Si sedette titubante sul morbido materasso coperto da un copriletto bianco che profumava di vaniglia, come Jaemin. Questo particolare fece sorridere Jeno, che però non riuscì a nasconderlo, ed attirò così lo sguardo curioso di Jaemin, che dopo averlo strattonato dalla maglietta, mise la testa sulla coscia di Jeno, facendo nascere dei brividi ad entrambi. Rimasero in silenzio per un po', quando Jaemin con voce mesta, parlò "E' da un bel po' di tempo che continuo a ricevere lettere da una persona anonima,che si firma con una nota musicale.". Jeno perse un battito. Jaemin alzò lo sguardo, per ricevere un cenno d'assenso da parte dell'altro ragazzo, che però sembrava incantato a guardare un punto fisso nel vuoto. Jaemin si sentiva offeso. Mise un broncio arrabbiato per essere stato ignorato e con la forza che aveva si buttò addosso a Jeno, prendendolo alla sprovvista, e facendo stendere entrambi sul letto morbido. I loro nasi si toccavano, i loro fiati si mischiavano e avrebbero fatto congiungere le loro labbra con un solo movimento falso. "S-scusami vai avanti." sussurrò Jeno. Il movimento delle sue labbra, le fece sfiorare per pochi istanti con quelle di Jaemin. Questi spalancò gli occhi e si spostò dal copro di Jeno per andarsi a stendere al suo fianco imbarazzato. "Le sue lettere sono la cosa più bella che abbia mai letto. Mi mettono una gioia infinita, mi sento amato quando scorro su quelle righe i miei occhi, ma allo stesso tempo sento una tristezza infinita riempirmi tutto. Traspare un'angoscia straziante dalle sue parole, detesto come spesso si sminuisce. Mi dice quasi sempre, che se lo vedessi probabilmente, non mi piacerebbe assolutamente. Invece secondo me è bellissimo, in più non mi importerebbe molto il suo aspetto fisico, certo l'occhio vuole sempre la sua parte, ma credo che anche il cuore la vorrebbe. E credo che in questo caso vincerebbe senza dubbio il cuore.". Jeno sentiva l'aria mancargli. Cercava di fare respiri profondi e di non guardare in faccia Jaemin, ma questo gli fu difficile, solo perché il rosa prese con stretta ferrea il suo mento e lo rivolse verso di sé, quasi azzerando nuovamente la distanza tra le loro labbra. "Jeno, credo che non mi piaccia più Renjun, o che non sia mai stato un sentimento più forte dell'amicizia.". E Jeno sentì il cuore accelerare.

Ho paura perché sbaglio sempre le parole
Sono un bambino che si è perso e non saprà mai dove
E' la mia stupida fragilità
Quando rinchiudo fuori la realtà  

Forse dormirai, Ultimo.

Fine.

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Farò un capitolo di avviso quando pubblicherò il sequel, (quindi non togliete la storia dalla biblioteca eheh) che verrà tolto presto, perché davvero mi piacciono poco ecco. In ogni caso ringrazio moltissimo tutte le persone che hanno letto questa storia. Mi dispiace se ci sono dei capitoli davvero penosi (che mi pento di aver pubblicato eheh) o che la storia sia stata monotona, vi prometto che nel prossimo libro ci sarà più azione (però non ci sarà Indiana Jones, mi dispiace, non ha accettato di partecipare). 

Ci terrei a ringraziare @annabars @freakyyman e -seery- per aver sempre votato questa storia, davvero grazie💕

Jaeminismysmile vi saluta!

10/12/18

Che dire, il sequel é stato pubblicato guyzzz

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