Ti dedico il silenzio

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11/11/18

Immerso in questo silenzio mi accorgo che tutto sembra mancarmi, che nulla ha più davvero importanza.  Non sento il mio cuore battere, probabilmente è troppo debole, è troppo distrutto, per farsi sentire. Distrutto da ingiustizie mai risolte, distrutto da cicatrici mai curate. Mi sento insensibile a quello che sta succedendo fuori, se piovesse o se ci fosse il Sole, non farebbe differenza per me. Non sento nulla, mi sento rinchiuso in una bolla. Non so nemmeno se sto bene o male, non so se questo posso superarlo o rimarrà per sempre, questo vuoto immenso che sembra incolmabile. Non so quale sia la causa, forse la troppa solitudine ostinata o forse non era mio destino arrivare fin qui, forse avrei dovuto fermarmi prima o non iniziare proprio. Ho il cuore spezzato anche per colpa tua. Non puoi capire come mi sono sentito quando ho visto le tue labbra, dello stesso colore delle fragole, toccare quelle di un altro ragazzo. Ho provato un mix di emozioni, rabbia, gelosia, risentimento, odio. Sono finito per provare il sentimento che più detesto al mondo. Mi sembrava tutto così ingiusto. Quel salice piangente dietro alla quale vi siete nasconsti era lo stesso albero nella quale mi andavo a nascondere per evitare i bulli. Quel sentiero che avete percorso mano nella mano, felici e sorrideti, io l'ho fatto piangente e dolente. Quel tavolo nella quale ti sei dichiarato con delle Amaryllis belladonna, Dio, non so se ridere o piangere, è lo stesso nella quale mi hai fatto sorridere per la prima volta. E mi scuso se l'inchiostro di questa lettera sarà sbavato, mi scuso se non sarà perfetto, cosa che non è lo stesso, ma le lacrime sembrano non voler cessare di scorrere.

Jeno si bloccò un secondo dallo scrivere. Portò le mani a coppa a coprirsi la bocca, che non faceva altro che emettere dei vergognosi e insulsi singhiozzi. Gli occhi erano molto rossi e bagnati, per via delle intense lacrime che li riempivano. Sentiva i brivi percorrergli il corpo e il cuore. Si sfregò gli occhi con le mani coperte dalle maniche della felpa troppo grande.

Eppure, se provo a pensare a te e al tuo sorriso, mi sembra di risentire il cuore. Se provo a pensare a te sento che il vuoto si riempie di un sentimento che non so decifrare. Eppure se ti penso, sembra che tutto possa andare meglio. E' incredibile come alcune persone entrino nella tua vita, e tu non vuoi più se ne vadino, che siano nel bene o nel male, che siano con te da poco o da tanto. E' incredibile come l'animo umano sia facilmente suscettibile a questi sentimenti di completezza. Credo che sia per la sicurezza che queste persone danno nella tua quotidianità, nella quotidianità che senza di loro sarebbe troppo stretta e noiosa. E tu sei una di quelle Jaemin, sei una di quelle persone che sono entrate nella mia vita e che io non voglio l'abbandonino. 

Fa#

Jeno chiuse la lettera in una busta color carta da zucchero, poi se la portò al cuore, sentendo che tra quelle righe, con inchiostro rovinato e scritttura indecente, c'erano racchiuse parole mai dette e sempre represse. 

E ti dedico il rumore
Di queste inutili parole
Un quadro senza il suo colore
Che è andato via volare altrove
Io ti dedico il silenzio, tanto non comprendi le parole
Questa sera provo a farlo
Questa sera io ti chiamo
E tanto tu non mi rispondi
E tanto poi se mi rispondi
Dici che non siamo pronti  

Ti dedico il silenzio, Ultimo. 

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