Era una giornata particolarmente fredda lì a Osaka.
L'inverno era ormai arrivato, e i cappelli di lana, i maglioni e i parka si cominciavano a vedere dappertutto.
Bisognava coprirsi veramente bene in quel freddo inverno, per non raggelarsi fuori.Ma c'era chi, come Izuku, non percepiva freddo fuori, ma bensì dentro.
E solo certi abbracci, potevano mettere fine a quell'inverno che lui provava dentro di sé.
Solo certi abbracci, potevano tramutare quel freddo, in calore.Solo gli abbracci di Shouto.
Erano passati ben dieci anni da quel giorno, e non c'era stato giorno in cui Izuku non avesse pensato a lui.
Non venne adottato da nessuno così come i suoi amici, e appena compiuti 18 anni, poterono uscire da quel posto e trovarsi una casa e un lavoro.
Carla li aiutò con il denaro per comprarsi una casa -sì, era una donna esageratamente ricca- ma poi dovettero provvedere da soli a guadagnarsi da vivere.
Kirishima e Bakugou, ormai fidanzati dalla tenera età di 12 anni, aprirono un bar tutto loro, assumendo così Midoriya e gli altri del gruppo.
Fecero una montagna di soldi, poiché il loro bar era il più buono e accogliente di tutta Tokyo, e le paghe dei dipendenti erano molto soddisfacenti.
Quindi in parole povere, i soldi non mancavano.
Era pomeriggio inoltrato e Midoriya si stava recando al supermercato: una mano in tasca mentre l'altra a tenersi la sciarpa al collo, sguardo basso e mille pensieri per la testa.
Ogni giorno, ogni ora e ogni minuto pensava a quanto avrebbe voluto rivedere quei due occhi eterocromatici, anche solo per un istante.
Quanto avrebbe voluto abbracciare quel corpo.
Baciare quelle morbide labbra e urlargli addosso quanto lo amava.Sì, perché non aveva mai smesso di farlo, e non ne aveva la minima intenzione.
Era stato il suo primo amore, e voleva che fosse il suo ultimo.
Arrivò in poco tempo al supermercato, ed entrando fece un sospiro, facendo uscire una nuvoletta di condensa dalle sue labbra, rilassando i muscoli che fino a poco prima erano tesi per via del freddo.
Si avviò verso i carrelli, quando urtò accidentalmente qualcuno."Hey fai più attenzione!"
"Mi scusi" disse il giovane continuando il suo cammino a testa bassa e con le mani in tasca.
"Maleducato! Almeno guardale in faccia le persone quando ti parlano!"
Midoriya voltò lo sguardo indifferente.
Si rivelò essere una donna di mezza età, con i capelli biondi chiari, quasi bianchi, e due occhi color ghiaccio.
Rimase di stucco.
Gli ricordava Shouto.
Era in compagnia di un'altra donna, probabilmente un'amica."Me ne frego delle tue scuse, la prossima volta non guardare a terra e guarda dritto, idiota" rispose la donna, irritata.
"Le ho chiesto scusa signora e l'ho solo urtata, non mi sembra il caso di farne una tragedia" rispose a tono, pur senza volerlo.
Si stava scaldando e rattristando, forse perché quella femmina le ricordava il suo amore perduto."Ma come ti permetti! Bru-"
"Ora basta Lidia" intervenne l'altra donna.
"Ma-"
"Smettila, è solo un ragazzo, e poi non ti ha fatto niente. Lascialo stare. Okay?" Sorrise, cercando di placare quello scatto d'ira della compagna.
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Chained to the past. |Tododeku|
FanfictionA volte nella vita si fanno incontri inaspettati. E forse, l'incontro tra quei due bambini non era stato solo un caso. Quando capirono di provare qualcosa l'uno per l'altro, si persero di vista. Ma si sa, il destino ha in serbo per noi molte sorpre...