•Chapter six•

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Dopo averlo mandato malamente via dal bar quel pomeriggio, Izuku era fermamente convinto che non l'avrebbe rivisto tanto presto, addirittura era sicuro di aver fatto bene a mandarlo via in quel modo: eppure adesso eccolo lì, sulla soglia di casa sua, zuppo dalla testa ai piedi che lo fissava intensamente.

Izuku rimase impassibile. "Entra" disse, girandosi.
"Vatti ad asciugare"

Gli indicò il bagno e arrivato nel salone sospirò pesantemente; il tono di voce con cui si era rivolto a lui e il comportamento freddo e distaccato tradivano totalmente ciò che stava provando dentro di sè.

Odiava provare quella sensazione di confusione, e quel dolore al petto che puntualmente sentiva quando Shouto era nei paraggi. Odiava essere succube di quel ragazzo, dei suoi occhi che sembrava lo studiassero e lo trapassassero da parte a parte ogni volta che si posavano su di sé.
Odiava quel ragazzo con tutto se stesso.
Ma più di tutto, odiava il fatto di non odiarlo nemmeno per sbaglio.

-

Inasa entrò nel bar dove si era dato appuntamento con la sorella, e la vide tra i tavoli che lo salutava con un gesto della mano e un timido sorriso.

"Ciao Elaine" pronunciò sedendosi, dopo averle posato un bacio sulla guancia.

"Ciao a te"

"Come stai?" Domandò Yoarashi prendendo il menù.

La ragazza sfoggiò un sorriso sornione "benissimo"

Alzò lo sguardo dal menù "Si tratta di Marco?"

Lei annuì "ci siamo baciati giocando a Sette minuti in Paradiso. E Dio solo sa quanto è stato bello."

In quel momento arrivò il cameriere.
"Allora, cosa ordinate?" Domandò con un sorriso a trentadue denti, che fu impossibile non ricambiare. E quei capelli rossi appuntiti davano un tocco di ribellione a quel viso angelico e perfetto, eccetto per una piccola cicatrice sulla palpebra destra.

E dopo aver ordinato, i due ripresero a chiacchierare.

"E...?"

"Ci siamo fidanzati" disse fiera la ragazza, con un adorabile colorito rosso in volto.

"Davvero? Sono contentissimo per te" rispose sincero il fratello che le strinse la mano.

E dopo quel momento di gioia condivisa, il viso della ragazza si fece serio.

"Che c'è?"Domandò Inasa alzando un sopracciglio

Sospirò "sai benissimo perché ti ho chiamato"

Inasa posò lo sguardo sul telefono che teneva in mano "non so di cosa tu stia parlando"

La ragazza si alzò dalla sedia e allungando una mano gli prese il telefono dalle mani.
"Quando hai intenzione di dire a Shouto la verità?"

E mentre pronunciava quel nome, Kirishima, che stava tornando al tavolo con le ordinazioni, si fermò di colpo facendo cadere il vassoio.

"O-oh, scusate, chiedo perdono"

"Non ti preoccupare, serve una mano?" Chiese il ragazzo gentilmente.

"No no stia tranquillo, ci penso io" disse prendendo la scopa per pulire.
E mentre puliva vicino al tavolo, origliava la conversazione dei due.

"Allora?" Insistette lei.

"Non lo so"

"Yoarashi non puoi andare avanti così. Devi dire al tuo ragazzo che lo stai tradendo!!"

Chained to the past. |Tododeku|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora