•Prologue•

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Il sole splendeva alto nel cielo, contornato da qualche nuvoletta bianca qua e là, mentre il cielo azzurro sembrava volesse inghiottirli.
Il cinguettio degli uccelli, che accompagnava quell'afosa giornata d'estate.

Era un ottima giornata per un pic-nic, una bella passeggiata o giocare all'aperto.

In quel momento, vi era un bambino, sdraiato sull'erba ancora fresca di rugiada -nonostante fosse tarda mattinata- che contemplava il cielo da solo, in silenzio.

Ammirava ogni singolo movimento delle nuvole, dettato da quel leggero venticello estivo, fresco ma estremamente piacevole, e cercava di dare una forma a tutte quelle che vedeva.
Allungò una mano verso il cielo, cercando di afferrarne una.

Quanto avrebbe voluto poter volare e raggiungere quel cielo immenso, librandosi nell'aria verso i suoi genitori.
Sorrise malinconicamente, pensando a tutti i momenti più belli passati con loro.

Una voce lo risvegliò dai suoi pensieri.

"Izuku, è pronto da mangiare" Lo avvisò la donna.

"Arrivo!" Rispose alzandosi e correndo su quelle piccole gambine.

Andò incontro alla donna, la quale gli sorrise amorevolmente, e gli si gettò addosso stringendola in un dolce abbraccio.
La donna, colpita da tanta tenerezza non potè non ricambiare e lo strinse a se, come un piccolo tesorino prezioso.

Izuku le posò un bacio sulla guancia per poi scendere dalle sue gambe con quel solito sorriso, ormai caratteristica essenziale della sua espressione.

La donna gli diede una pacchetta sul suo piccolo sederino morbido e sodo dicendogli "vai a tavola, i tuoi amichetti ti stanno aspettando"

Izuku sorrise correndo verso la sala da pranzo, sotto lo sguardo della donna.

Era una donna molto dolce e amorevole, sulla quarantina, con i capelli neri e gli occhi verdi, fisico snello e altezza esagerata.
Carla, era il suo nome.
Si era sempre presa cura dei piccoli, grazie anche all'aiuto di numerose ragazze che la aiutavano cucinando i pasti, rifacendo i letti e organizzando dei giochi per far rallegrare i bambini.
Tutto per rendere la vita più piacevole in quel piccolo orfanotrofio.

Izuku arrivò in salone, dove tutti i suoi amichetti avevano già iniziato a consumare i loro pasti.

"Izuku vieni!" Disse una voce.

Riconobbe Kirishima, che stava esageratamente agitando il braccio per farsi vedere.

Lo raggiunse mettendosi tra lui e Todoroki,  il suo migliore amico.
Era un bimbo molto carino, dolce, ma soprattutto sempre allegro e colmo di gioia, così tanta da riuscire a trasmetterla anche a Bakugou -raramente-.
Entrambi sempre euforici, scatenati, e si capivano al volo.
Per questo erano migliori amici.
Ma nessuno dei due si rendeva conto -poiché troppo piccoli per comprendere- che ciò che provavano andava ben oltre una semplice amicizia.

Al tavolo oltre a loro tre, erano presenti Bakugou, Kaminari, Iida, Uraraka e Tsuyu.

"Cosa facevi fuori?" Chiese Kaminari, curioso come al solito.

"Stavo guardando il cielo!" Rispose con occhi luccicanti.
Si mise a raccontare le forme delle nuvole che aveva visto, ovviamente seguite dal linguaggio sgarbato di Bakugou.

"È impossibile vedere una nuvola a forma di pesce! Sei un buono a nulla Deku" disse con disprezzo.

Carla sentendo quelle parole si avvicinò a Bakugou, tirandolo per un orecchio.

"Modera il linguaggio giovanotto! Non si dicono queste parole, la prossima volta che ti sento dire cose offensive ti tolgo il dolce per due settimane"
Disse la donna tirando ancora l'orecchio del povero malcapitato.

Chained to the past. |Tododeku|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora