1° RAPIMENTO

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POV LILITH

Alzai lo sguardo posandolo nei televisori leggendo la nuova notizia che oramai da qualche mese girava: Uno spietato serial Killer si aggirava nelle periferie. Distolsi lo sguardo dallo schermo riportandolo a terra mentre la musica mi rimbombava nelle orecchie attraverso le cuffie. Le persone che corrono perché hanno fretta di ritornare a casa, le coppiette che si tengono la mano e si baciano, persone che guardano le vetrine dei negozi, persone che si fermano in mezzo al marciapiede a parlare dei fatti loro, le macchine che sfrecciano per le strade buie di Seul. Poi ci sono io. Una semplice ragazza, che cammina per i fatti suoi con la musica nelle orecchie e un dolore al cuore. Molti ragazzi quando passo si fermano e mi fissano, cosa che mi mette a disagio. Mi levo le cuffie dalle orecchie e inizio a aumentare il passo sentendo dei passi veloci dietro di me. Inizio a correre sentendo le gambe cedere per la corsa e i polmoni bruciare. Sento gli occhi farsi umidi a causa delle lacrime che cercano di sgorgare dai miei occhi.Corsi per non so quanto, poi svoltai un angolo trovandomi in una stradina buia illuminata a mala a pena. Il fiato corto a causa della corsa e la paura. Mi girai pronta per ritornare indietro quando sentì delle voci poco distante da me. Guardai la strada da cui ero venuta e la voglia di andarmene era tanta, ma la curiosità era tanta per cui presi a camminare verso la provenienza delle voci. Mi nascosi dietro un bidone e poco distante da me vidi una donna a terra che piangeva a giudicare dalla voce spezzata e poco distante da lei un ragazzo il cui volto era coperto da una maschera che a causa della poca luce non vidi bene e in mano teneva un coltello. Sgranai gli occhi mentre la paura cresceva in me. Sentì il fiato mancarmi, le gambe tremare e il mio corpo scosso da spasmi. Cercai di indietreggiare finendo col cadere a causa della poco stabilità delle mie gambe. Nel modo in cui caddi un suono sordo si propagò nell'aria. Sentì dei passi avvicinarsi a me, poi da dietro il bidone il ragazzo mascherato fece il suo ingresso. Sentì il mio cuore mancare i battiti quando egli puntò il coltello verso di me. Sentì le mie guance bagnate dalle mie lacrime. Il mio corpo fu scosso da spasmi più violenti mentre cercavo di pararmi dal coltello portando in avanti le mani. Il ragazzo avanzò verso di me inginocchiandosi davanti il mio corpo, egli inclinò il capo verso destra guardandomi attentamentr attraverso la maschera che ora notai bene. Era una maschera bianca, con delle strisce rosse.

Notai i suoi occhi guardarmi. Cercai di indietreggiare, mentre egli teneva ancora il coltello puntato verso di me. Egli parò, ma la sua voce mi giunse ovattata.

Ragazzo- Ma guarda... un altra vittima. Peccato che questa è molto carina.-

Io- T-Ti prego...-

Ragazzo- Non si prega, almeno non ora...-

Il ragazzo si alzò da terra e con la mano libera mi prese i capelli stringendoli, iniziò a camminare trascinandomi dietro di se, mentre le mie urla squarciavano il silenzio presente.. Finalmente si fermò, mi lasciò i capelli e mi fece cadere a terra, aprì gli occhi e poco distante da me notai il corpo della donna morta. Sgranai gli occhi urlando, cercai di allontanarmi ma non mi fu possibile dato che sbattei la schiena contro il muro. Il ragazzo mi si avvicinò, con la mano libera mi alzò il mento facendo incontrare i nostri occhi. Avvicinò il coltello al mio viso e lo poggiò nel mio collo, sentì una piccola pressione su quella parte di pelle e un bruciore. Il ragazzo allontanò il coltello dal mio collo poggiandolo sul mio stomaco e anche lì fece pressione, sentì il fiato sparire dal mio corpo mentre la paura cresceva sempre di più in me.

Io- F-Fai pure...-

sentì le lacrime scorrere sempre più in fretta, mentre il mio cuore non accennava a calmarsi. Sentì i polmoni bruciare e la testa girare mentre sentì le palpebre appesantirsi. Chiusi gli occhi non riuscendo più ad aprirli.

Aprì lentamente gli occhi guardandomi intorno, mentre un dolore acuto mi colpì lo stomaco, guardai la maglietta che era tagliata dal bordo fino a sotto al seno, una benda bianca ora macchiata di sangue mi circondava tutto il busto mentre i ricordi di ieri sera mi tornavano in mente. Sgranai gli occhi quando intorno a me non cerano più dei bidoni dell'immondizia, ma bensì una stanzetta. Mi guardai attorno scorgendo il letto in cui ero seduta, un comò vicino al lettino e un mobile abbastanza grosso in una parte del muro crepato. Sentì la paura crescere in me quando sentì la chiave girare nella porta e un cigolio proveniente da essa, poi dei passi si avvicinarono mostrando sulla soglia della porta il ragazzo di ieri sera. Potei notare dei fori abbastanza grossi sulla maschera che gli permettevano di guardare, notai i suoi occhi neri come la pece guardarmi attraverso quelle aperture. Il mio corpo iniziò a tremare, non perché avessi paura ma paerchè la realtà mi venne sbattuta in faccia. Il ragazzo mi si avvicinò, portò una mano sotto al mio mento alzandomi di scatto il viso, fece incastrare i suoi occhi sui miei. Sentì il fiato mozzarsi in gola e le parole che volevo urlare morirono nella mia bocca.

PRIGIONIERA DEL CUORE~PARK JIMIN~ BTS~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora