POV LILITH
Aprì gli occhi guardandomi intorno e riconoscendo la stanza spoglia in cui alloggiavo contro la mia volontà. Mi sedetti nel lettino e notai una coperta che mi copriva. Una coperta? Quando sono andata a dormire non c'era nessuna coperta... Jimin? Che sia stato lui coprirmi? Mi alzai dal lettino, ma sentì le gambe tremare violentemente e poi cedetterò facendomi cadere rovinosamente a terra, un forte dolore mi pervase il corpo mentre sentì la porta aprirsi di scatto ed essa andò a sbattre contro la parete. Sulla soglia c'era Jimin con i capelli spettinati e l'affanno. In pochi passi mi si avvicnò, mi prese per le braccia e senza alcuna difficoltà mi fece alzare da terra. Mi fece sedere nel lettino e mi si sedette accanto. Fissai i miei occhi nei suoi color pece che mi guardavano preoccupati.
Jimin- Che hai?-
Io- N-nulla.-
Jimin non disse altro,rimase fermo a guardarmi per quelle che a me parvero ore. Poi si alzò e senza dirmi nulla uscì dalla camera chiudendo a chiave la porta.
Rimasi seduta nel lettino per non so quanto a ripensare alle parole che sentì ieri.
POV JIMIN
Uscì dalla camera di Lilith con la preoccupazione a mille. Appena ero entrato ho notato il suo collorito pallido, le occhiaie agli occhi e il suo corpo tremare violentemente. Avevo notato come il suo respire era veloccizato . Avevo notato tutto, ma non erano fatti miei. Mi sedetti nel divano e aspettai di sentire la sua voce debole chiamarmi ma non successe. Verso l'una mangiai e poi uscì di casa in cerca di qualche vittima, ma oggi non riuscì a uccidere nessuno. Le parole che Lilith mi rivolse mi tormentarono tutto il pomeriggio. Deluso dal fatto che oggi non uccisi nessuno tornai a casa, appena entrai andai a vedere Lilith. Aprì la porta e la trovai sdraiata nel letto. Mi avvicnai a lei e notai le sue guance rosse, il suo respiro accellerato, la sua fronte imperlata di sudore e il suo corpo scosso dai tremolii. Poggiai la mano sulla sua fronte e notai che scottava. Sgranai gli occhi e crsi in cucina a prendere una pastiglia per la febbre. Tornai nella sua stanza e feci mettere seduta Lilith che mugulò contrariata. Dopo un pò gli feci prendere la pastiglia e la rimisi sdraiata coprendola con la coperta e poi andai a prenderle altre coperte che gli poggiai sopra. Andai in bagno e presi una ciotola con dell'acqua e un panno. Immersi il panno nell'acqua lo strizzai e lo posai sulla fronte bollente di Lilith. Mi alzai da terra e andai in cucina, presi il cellulare di Lilith che era nella sua giacca elo sbloccai guardando lo sfondo che ritreva lei e un ragazzo. Il ragazzo era uguale a Lilith per cui deduco che si tratti del fratello. Andai nella galleria e controllai le foto trovando tutte foto di lei con il fratello oppure foto del cielo in tutti suoi colori. Posai il cellulare e presi il portafoglio trovando la sua carta d'indentità:
Smith Lilith, occhi verdi, capelli biondi, altezza 1,60. Peso 55 kg, nazionalità America, residenza Seoul Corea del Sud.
Non trovai altro, così la rimisi al suo posto. Dopo una decina di minuti tornai in stanza e trovai Lilith seduta sul letto, il panno era caduto a terra, teneva gli occhi chiusi mentre il respiro era corto e irregolare. Notai il suo petto abbassarsi e alzarsi troppo in fretta. Mi avvicnai a lei e mi sdraiai nel lettino portando lei con me. Feci poggiare la sua testa sul mio petto dove il cuore batteva troppo in fretta, corpì entrambi con le coperte e rimasi fermo a dosservarla per un poco fino a quando il sonno mi invase.POV LILITH
Aprì lentamente gli occhi, sentendo qualcosa di morbido sotto la testa così mi alzai quel poco che bastava e notai Jimin sdraiato nel lettino che dormiva memtre la sua mano circondava il mio fianco. Sentì le guancie bruciare appena Jimin aprì lentamente gli occhi guardandosi intorno assonnato.
I suoi occhi scuri mi fissavano.Jimin- Come stai?-
Io-B-Bene.... P-Più o meno....-
Jimin non disse nulla, si alzò dal lettino e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Rimasi seduta nel letto per non so quanto mentre mille domande mi affollavano la mente. Un forte mal di testa mi pervase, mentre sentì il corpo farsi più pesante.
Sospirai sconfitta alla realtà, mentre la tristezza mi invase il corpo e la mente. Poco dopo la porta di aprì mostramdo Jimin con in mano un bicchiere d'acqua e una aspirina che poi mi porse. Presi la pastiglia e mi sdraiai nuovamente nel letto mentre Jimin mi guardava stupito e sconcertato.Jimin- Manco un grazie?-
Io- No, è colpa tua. Qui fa un freddo bestiale.-
Jimin- Ma sentila! Che c'è principessina, la mamma non ti ha insegnato a ringraziare?-
Sentì un vuoto al cuore nel sentire le sue parole. Sentì gli occhi pizzicare e la voglia di piangere aumentare ma non gli avrei mai dato la soddisfazione di vedermi piangere. Mi girai dandogli la schiena e stetti zitta finchè l'unico suono udibile fu lo schiantarsi della porta, e la sua voce irata insultarmi.
Una volta che fui sola lasciai che le lacrime prendessero il sopravvento sulle mie emozioni. Dei singhiozzi squarciavano il silenzio che si era creato, il mio corpo tremante era scosso da spasmi e i miei occhi vedevano tutto annebbiato a causa delle lacrime.
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PRIGIONIERA DEL CUORE~PARK JIMIN~ BTS~
FanfictionLilith una ragazza problematica, in una passeggiata notturna nelle vie isolate vede viò che nessuno doveva vedere: il famoso Serial Killer che si aggira nelle vie malfamate. Tratto dalla storia: I miei occhi incontrarono quelli chiari di lei, le lac...