4° BISOGNO DI LUI

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POV LILITH

Non so nemmeno io perché gli dissi quelle cose, eppure il mio cuore diceva che aveva bisogno di lui.

Jimin si girò verso di me guardandomi, si avvicinò a me sedendosi nel letto, posò una mano sul mio mento e con un dito tastò il mio labbro inferiore. Lentamente avvicnò il suo viso al mio, pochi centimetri ci dividevano, chiusi gli occhi lasciandomi cullare dal suo dolce profumo. Sentì qualcosa di morbido e soffice a contatto con le mie labbra, lentamente le sue labbra si muovero esperte sulle mie, creando un piccolo bacio. Poco dopo si staccò da me, poggiò la sua fronte sulla mia tenendo gli occhi chiusi.

Jimin- Cosa mi hai fatto?-

Non gli risposi. Sentì il cuore battere all'impazzata. Con un movimento feci combaciare nuovamente le nostre labbra unendole ancora una volta, solamente che questa volta Jimin portò le mani sul mio viso stringendolo leggermente, mentre io portai le mie braccia intorno al suo collo cercando di avvicinarlo di più a me. I nostri petti si sfioravano mentre mille brividi mi percorsero il corpo.

Ci staccammo dopo un poco aprendo gli occhi e guardandoci. I suoi occhi scuri fissavano i miei con desiderio, mentre io lo fissavo con quello che le persone chiamano amore. Perché senza che me accorgessi mi innamorai di lui. Del suo carattere dolce ma anche arrogante, del suo modo di fare, dei suoi occhi, delle sue labbra del suo corpo. Mi innamorai di lui.

Anche se il mio cuore mi suggerisce di parlargli dei miei sentimenti la mia tesa me lo impedisce. Ho bisogno di lui qui e ora, ho bisogno di sentirlo vicino a me, di sentirlo mio.

Jimin- Ti voglio per sempre al mio fianco.-

Sentì un dolore lancinante al petto appena sentì le sue parole. Sempre. Io non ci sarò per sempre. Io non farò parte del suo futuro. Abbassai lo sguardo, sentendo gli occhi pizzicare, ma lo rialzai quando Jimin mi chiamò dolcemente.

Jimin- Lilith... Che ne dici di cambiare stanza? e stare con me?-

Sentì il mio cuore mancare dei battiti, ma poco dopo iniziò a battere irrequieto.

Io- Si. Ma ad una condizione... Non devi più uccidere nessuno. E rischioso-

Jimin non disse nulla, rimase lì a fissarmi per poi sorridermi dolcemente, Jimin si alzò dal lettino tenendo la mia mano stretta nella sua, alzandosi lui fece alzare me. Uscimmo insieme da quella stanza e lentamente mi fece fare il giro della casa. Passammo il pomeriggio stesi nel divano a guardare dei film. Poi la sera ci alzammo dal divano e andammo in cucina dove cucinai io. Dopo aver cenato e pulito io e Jimin andammo nella sua camera. Jimin mi diede della sua roba come cambio dato che quella che indossavo era logora. Andai in bagno a cambiarmi e una volta fatto tornai in stanza. Trovai Jimin già sdraiato nel letto matrimoniale, lentamente mi avvicinai al letto sdraiandomi poi accanto a lui. Sentì  le braccia di Jimin circondarmi la vita e tirarmi vicino a lui. La mia schiena premeva contro il suo petto, e il suo alito caldo mi smuoveva i capelli. Sentì  le sue labbra carnose poggiarsi sul mio collo dove lasciò dolci baci. Restammo sdraiati per non so quanto senza parlare fino a quando Jimin parlò rompendo il silenzio.

Jimin- Lilith... non per sembrare.... cioè... ecco.... Volevo sapere se tu... avevi già... fatto....-

Sorrisi per il suo modo di chiedermelo. 

Io- Jimin.... si. L'ho già fatto.... ma-

Jimin- Dimmi.... cos'è successo? Da quando sei qui non hai mai parlato di un ragazzo...-

Io- Beh.... Stavamo insieme e dopo averlo fatto.... lui mi lasciò dicendo che era una scommessa con i suoi amici... -

Sentì il cuore spezzarsi. Non era vero. Non c'era stata nessuna scommessa... solo che lui scoprì il mio segreto è mi lasciò a combattere i miei dolori da sola. Volevo dirgli questo, ma poi Jimin mi avrebbe chiesto, e io non voglio distruggerlo, non prima del tempo.

Jimin- Che bastardo! Ma come si può fare una cosa del genere?!-

Io- G-Già...-

Sentivo il cuore spezzarsi ad ogni bugia che gli dicevo. Eppure.... è l'unica cosa che posso fare se voglio averlo accanto. Non è giusto, perché io gli sto mentendo, ma... io non voglio perderlo. Voglio passare gli ultimi tempi che mi rimangono con lui.

Sentì Jimin abbracciarmi più forte, rimasi ferma per non so quanto finche il respiro regolare di Jimin mi fece capire che si era addormentato. Lentamente mi girai trovando il suo viso davanti al mio, le sue ciglia lunghe, le sue labbra carnose erano socchiuse. Restai sveglia ad ammirarlo per non so quanto quando mi avvicinai a lui stringendolo tra le mie braccia sussurrandogli un " mi spiace..." per poi addormentarmi stremata.

Mi svegliai con uno scatto, portai una mano all'altezza del cuore stringendo la maglia tra le dita sperando che il dolore cessasse. Con la mano libera tastai la parte accanto a  me del letto trovandola vuota. Sentì il fiato spezzarsi ,mentre sentì i polmoni bruciare in cerca d'aria che non riuscivo ad ottenere. Boccheggiai più volte ma l'aria non sembrava esserci. Iniziai a sentire dolori acuti in tutto il corpo, cosa che mi portò a rotolare su me stessa sperando che il dolore cessasse.

Non so quanto passai a sgretolarmi dal dolore ma finalmente esso si attenuò permettendomi di respirare. Restai ferma nel letto a respirare velocemente. Sentì il corpo scosso da spasmi, mentre la fronte era imperlata di sudore. Dopo una decina di minuti nella stanza entrò Jimin che appena mi vide sorrise. Provai pure io a sorridere, Jimin si avvicinò al lettino, calandosi su di me e stampandomi un casto bacio sulle labbra.

Lentamente mi alzai, con l'aiuto di Jimin andai in cucina sedendomi sulla sedia. Jimin mi obbligò a stare seduta dicendomi che avevo un colorito davvero bianco. Jimin cucinò, per poi sedersi insieme a me a mangiare. Stavo mangiando un pezzetto di carne quando esso mi andò di traverso portandomi a tossire. Jimin subito mi porse un bicchiere d'acqua che bevvi in pochi sorsi, dopo che il boccone andò giù Jimin ridacchiò divertito.

Io invece rimasi ferma a pensare. Uno dei tanti  sintomi: Difficoltà a deglutire.

Il tempo scorreva e con esso anche la mia vita. La cosa stava degenerando senza che me ne accorgessi. I dolori erano più frequenti, il cambiamento della pelle era palese, la febbre, l'affaticamento, l'affanno, le ferite che non guariscono. Tutto questo... mi sta portando lentamente alla morte.

Alzai lo sguardo incontrando gli occhi preoccupati di Jimin, gli forzai un sorriso e andai in bagno. Appena chiusi la porta a chiave, lasciai che la mia schiena scivolasse lungo la fredda porta, portai le mani sopra gli occhi chiudendoli e pensando a quanto mi restasse. Altri.... 8 mesi. Restai seduta a terra per non so quanto, finche mi alzai dal pavimento uscendo dal bagno e andando in cucina a sparecchiare, ma appena entrai trovai tutto sparecchiato e lavato, trovai un raro esemplare di Jimin con un grembiule rosa, seduto nel divano a guardare il nulla.

PRIGIONIERA DEL CUORE~PARK JIMIN~ BTS~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora