POV LILITH
Mi avvicinai al divano sedendomi su esso, Jimin appena si accorse della mia presenza mi guardò per poi sorridere, posò una mano sulla mia coscia carezzandola. Poggiai la testa sul suo petto ascoltando i battiti irrequieti del suo cuore. Jimin posò il suo mento sulla mia testa, così facendo sentì il suo fiato smuovermi i capelli procurandomi un leggero solletico.
Non so quanto tempo passammo seduti nel divano a coccolarci, eppure sembrò che il tempo non passasse più. Lentamente chiusi gli occhi lasciandomi cullare dai battiti del cuore di Jimin.
Lentamente aprì gli occhi non trovandomi più nel divano ma nel letto di Jimin. Mi alzai dal letto andando in cucina dove pensavo di trovare Jimin ma al posto suo trovai un bigliettino con scritto " sono andato a fare un poco di spesa, tu riposati che sembri stanca! Ci vediamo dopo amore."
Sorrisi per le parole che aveva usato, e sorrisi nel vedere che si preoccupasse per me, ma il mio sorriso svanì quando sentì un forte dolore al petto. Lentamente caddi a terra tenendo le mani sul petto all'altezza del cuore stringendo la maglia tra le mie fragili mani. Sentì l'aria mancare e i polmoni bruciare. Sentì delle lacrime scorrere dai miei occhi solcando le mie guance pallide.
Restai inginocchiata a terra per non so quanto tempo finche sentì il dolore al petto diminuire fino a cessare. Lentamente e con fatica riuscì ad alzarmi da terra, reggendomi in piedi grazie al lavello. I miei occhi incontrarono la mia borsa che era posta in una sedia non lontana da me, così lentamente mi ci avvicinai iniziando a frugare al suo interno e trovando il mio diario che fortunatamente era chiuso. Presi l'oggetto a me conosciuto e andai in camera di Jimin, mi sdraiai del letto e presi una penna posta sopra al comodino. Aprì il diario sfogliando le pagine, appena trovai una pagina bianca iniziai a scriverci sopra i miei pensieri. Non so quanto tempo passai a scrivere so solo che sentì la porta d'entrata esser chiusa, così nascosi il diario sotto al materasso e uscì dalla stanza camminando come una lumaca a causa dei dolori che provavo. Jimin posò la roba sul tavolo venendo poi verso di me abbracciandomi per poi sollevarmi in aria volteggiando. Iniziai a ridere seguita a ruota da Jimin che dopo poco mi posò a terra. Insieme mangiammo. Una volta finito di lavare i pitti io e Jimin andammo in camera nostra a dormire.
Guardai fuori la finestra e restai ferma ad ammirare le gocce di pioggia che cadevano lentamente dal cielo cupo. Iniziai a pensare a tutto.
Io e Jimin eravamo sempre più vicini. Il tempo passava e con esso anche la mia vita, da quel giorno erano già passati 8 mesi, e questo significa che mi rimangono gli ultimi momenti. Sentì gli occhi pizzicare al pensiero di lasciare solo Jimin. Lui non si merita questo, non si merita nulla di brutto. Non merita di soffrire così tanto per me. Io non merito questo amore da parte sua. Non doveva andare così quel giorno, io dovevo farmi i fatti miei e andarmene. Eppure.... e grazie a lui che in questi ultimi 8 mesi io abbia amato la vita. E grazie a lui che io ora voglio vivere. E grazie a lui se la notte non ho più fatto incubi. Gli devo tutto... eppure non posso dargli nulla. Il mio amore l'ha già avuto, il mio corpo pure, la mia anima sarà sempre con lui. Eppure...
Mi alzai dalla sedia e andai in camera da letto, presi il mio diario da sotto il materasso e approfittai dell'assenza di Jimin per scrivere. Passò circa una mezzora quando sentì la voce di Jimin chiamarmi, in fretta posai il diario sotto il materasso, per poi uscire dalla camera e andai in salotto dove trovai Jimin seduto nel divano che mi aspettava. Come quasi tutti i giorni mi sedetti sulle sue cosce muscolose e mi accoccolai al suo petto. Jimin mi circondò i fianchi con le sue braccia, stringendomi forte. Alzai il viso dal suo petto e incastrai i miei occhi nei suoi che mi guardavano con amore e preoccupazione. Jimin sospirò.
Jimin- Lilith.... cosa hai? E da giorni che non mangi...-
Io- Non ho fame... tutto qui.-
Jimin- Poi sarà peggio. Devi provare a mangiare qualcosa...-
Io- Sta sera sgranocchio qualcosina...-
Jimin mi mostrò un bellissimo sorriso, sorridendo in quel modo mi mostrò la mezza luna che formavano i suoi occhi semi chiusi. Posai le mie braccia sul suo collo spingendolo verso di me, poggiai la mia fronte sulla sua e lentamente feci combaciare le nostre labbra in un tenero e casto bacio. Restammo accoccolati per minuti interi sperando che il tempo si fermasse proprio in quel momento, cosi che io possa vivere.
Eppure quel magico momento si spezzò a causa di un forte tuono che squarciò il silenzio presente. Sussultai al forte frastuono e sentì la paura crescere in me.
Jimin sentì il mio corpo sussultare e di conseguenza strinse la presa sui miei fianchi stringendomi sempre di più al suo corpo. L'ora di cena si avvicinò e con essa anche il mio malessere quotidiano. Ma nonostante non mi sentì bene cercai di mangiare qualcosina solo per far felice Jimin. Dopo cena Io e Jimin andammo in camera da letto sdraiandoci insieme nel lettino. Passammo la serata a chiacchierare, ci scambiammo molti baci, carezze e dolci parole. Mentre le ore passavano mi sentivo sempre peggio, il mio corpo non rispondeva manco più ai miei comandi, le gambe tremavano mentre sentivo il cuore battere molto lentamente. Guardai Jimin che già dormiva beato, così mi alzai e presi il mio diario iniziando a scrivere i pensieri di quel momento mentre le lacrime scorrevano sul mio viso finendo col cadere sulle pagine del diario macchiando le parole scritte. Un forte tremolio mi invase facendomi di conseguenza scrivere male. Un dolore acuto al petto mi invase, restai ferma per non so quanto finche capì a cosa stavo andando incontro. Così mi affrettai a scrivere le ultime cose per poi poggiare il diario nel comodino, mi sdraiai nel letto vicino al corpo di Jimin e dopo minuti passati a contorcermi dal dolore, finalmente chiusi gli occhi, sussurrandogli un "grazie di tutto."
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PRIGIONIERA DEL CUORE~PARK JIMIN~ BTS~
FanfictionLilith una ragazza problematica, in una passeggiata notturna nelle vie isolate vede viò che nessuno doveva vedere: il famoso Serial Killer che si aggira nelle vie malfamate. Tratto dalla storia: I miei occhi incontrarono quelli chiari di lei, le lac...