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Natale.

Come tutti gli anni non vediamo l'ora di scartare i nostri regali.

<<Ragazzi su, pranziamo e poi dopo aprirete i vostri regali, su, non fate i bambini.>> ci avvertono mamma Kirsten e zia Julie, intimandoci di posare dinuovo al loro posto i colorati pacchetti sotto l'albero.

Siamo tutti riuniti intorno al tavolo a consumare il nostro pranzo, pranzo che prevede due antipasti, tre primi, tre secondi e per terminare con un ricco buffet di dolci.
Un pranzo che per digerirlo menomale che mancano venti settimane alla prova costume.

Sorrido per lo stupido pensiero, quando sobbalzo a causa del rumore alla porta.

<<Riley apri tu!>> urla mia madre dalla cucina.

<<Vado io.>> le confermo, alzandomi dal mio posto e recandomi sorridente all'ingresso.

Apro la porta e trovo un Ben infreddolito con in mano una piccola scatola rossa davanti ai miei occhi.

<<Ciao. Buon Natale, son venuto a portarti questo. Stavo andando a casa di mia sorella per il pranzo, ma non potevo non consegnarti prima il mio regalo di Natale.>> confessa imbarazzato porgendomi quella piccola scatola tra le mie mani.

<<Grazie Ben non avresti dovuto, io non ho un regalo per te, non ho nulla da darti in cambio.>> confesso spiazzata.

<<Non ti ho fatto un regalo, per avere un regalo in cambio. Prendilo.>> mi esorta accennando un sorriso.

<<Grazie.>> sorrido.

Lo vedo leggere qualcosa sul suo telefono che ha appena smesso di suonare.

<<Scusami, ma adesso devo andare. Mi stanno aspettando, ancora Buon Natale amore.>> mi comunica lasciandomi un veloce bacio sulle labbra.

Lo guardo di spalle, allontanarsi da me, correndo via per trascorrere il Natale insieme alla sua famiglia.
Torno ad osservare la piccola scatola rossa tra le mie mani.

YOU'RE MINE, I'M YOURS
Una frase risalta sotto ai miei occhi.
Una frase scritta con la sua brutta calligrafia.
Sorrido per il meraviglioso gesto, rientrando in casa al riparo dal freddo.

<<Chi era tesoro?>> mia madre sbuca fuori, facendomi spaventare.

<<Una persona speciale.>> sorrido camminando allegramente verso le scale diretta nella mia camera, per aprire con un po' di privacy il regalo appena ricevuto.

<<Ti aspettiamo a tavola.>> urla mia madre dal fondo delle scale.

<<Arrivo subito.>> le rispondo urlando di rimando.

Inizio a scartare la scatola rossa tra le mani, seduta sul mio comodo letto, stando attenta a non strappare la piccola frase scritta con amore dal  ragazzo che è appena venuto a bussare alla mia porta, quando vedo Brianna intrufolarsi curiosa in camera mia.

<<Cos'è?>> chiede smaniosa di sapere, venendo a sedersi di fianco a me.

<<Un regalo.>> le rispondo ovvia guardandola.

<<Posso?>> Serena bussa alla mia porta, mentre stavo riprendendo a scartare il regalo.

<<Cos'è?>> chiede anche lei tutta contenta entrando completamente in camera mia.

<<Aspettavamo solo te per scoprirlo.>> le sorrido.

Scarto completamente la carta rossa ed apro la piccola scatola tra le mie mani.

<<Wow!>> esclamano in coro le due sorelle sorprese tanto quanto me, osservando la piccola collanina d'argento tra le mie mani.

<<È il nostro simbolo.>> sussurro emozionata, continuando a guardare quell'infinito (∞) all'interno delle mie tremanti mani.

<<Allora è proprio vero che le emozioni non le provi con chiunque.>> confesso, guardando le mie due cugine con gli occhi lucidi dall'emozione.

<<E bravo Ben, ha fatto un bellissimo gesto, ho fatto bene a puntare tutto su di lui.>> commenta con gli occhi a cuoricino Brianna.

<<Si, ma adesso andiamo a mangiare prima che le nostre madri vengano a tirarci giù per i capelli.>> interviene Serena, spezzando il momento magico che si era creato.

Sorridiamo, uscendo a passo svelto dalla mia camera.

Scendo le scale con il telefono tra le mani.

"Tu mi fai stare bene."

Digito velocemente per ringraziare Ben del il suo meraviglioso gesto.
Poche semplici parole, ma che racchiudono un grande significato.
Sto per scendere l'ultimo gradino, quando una balza sul tappeto mi fa finire col sedere a terra.

<<Aiho!>> esclamo massaggiandomi la zona dolorante.

<<Riley, ma sei caduta?>> mi chiede Brianna voltandosi a guardarmi.

<<No, macché. Sai cos'è Bree, c'è che poverino mi guardava triste, tutto solo, ho soltanto provato una forte tenerezza nel guardarlo ed ho detto oggi è Natale e dovremo essere tutti più buoni, così mi è venuta una forte voglia di abbracciarlo.>> le rispondo guardandola scocciata per la stupida domanda.

<<Ma chi?>> mi chiede lei non avendo capito ancora il soggetto del mio discorso.

<<Il PAVIMENTO, Bree chi altro se no! Sono semplicemente scivolata.>> le urlo contro.

Vedo Serena ridere alle sue spalle, facendo ridere in risposta anche me.

Riesco ad alzarmi come un bradipo da terra e continuiamo a camminare andando dalla nostra famiglia in cucina ad ultimare finalmente il nostro pranzo di Natale.

-Buon Natale-

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