2.5

1.1K 68 23
                                    

Serena si mette alla guida, prendo posto sui sedili posteriori e volgendo lo sguardo oltre il finestrino osservo quanto è luminosa la mia Trapani anche col bagliore della luna.
Siamo cresciute insieme noi tre.
Serena essendo qualche anno più grande è sempre stata il nostro angelo custode, la nostra confidente, colei a cui ci affidavamo quando avevamo bisogno di aiuto, come quando si ha bisogno di nascondere una marachella o un segreto, e quante ne abbiamo combinate io e Brianna insieme, quanti segreti nascosti. 
Sorrido tra me e me navigando tra i ricordi. 
Ci fermiamo al “First Class”, un piccolo locale suddiviso su due piani, un palco improvvisato è posizionato vicino al bancone del bar. 
Stasera il locale è pieno di gente, in pista le persone si scatenano a ritmo di musica, mentre al bar la coda per i cocktail arriva fino all’ingresso. 
Saliamo a dare un’occhiata ai tavolini al piano di sopra, ma è pieno di gente anche lì. 
«Andiamo a prendere qualcosa da bere? O preferite attendere che si libera un tavolo?» Chiede Serena usando un tono di voce alto per sovrastare il suono della musica. 
Osservo Brianna guardarsi in giro. 
«C’è effettivamente troppa gente stasera.» Replica ancora Serena continuando ad osservarci.
Ma noi rimaniamo ancora in silenzio intente ad osservare un punto preciso del locale. 
«Ordiniamo da bere, e corriamo fuori alla nostra panchina? Che ne dite?» Propongo in fretta, ed è come un sentore che tra la folla lo intravedo, è reale oppure è soltanto un miraggio?
Non voglio scoprirlo, desidero soltanto fuggire via.
Sorride Serena vedendomi andare nel panico, ed osservando il punto in cui stavo guardando becca il motivo del mio disagio.
Ben Roberts. 
E non le piace ciò che vede, non le è mai piaciuto, perchè sa quanto potere questo ragazzo abbia su di me. 
Ed il suo sorriso scompare quando nota che continuo a spostare i miei occhi su di lui.
Seduto con la sua solita faccia da sbruffone vicino al bar, di fianco a lui un paio di ragazze continuano a provocarlo con i loro movimenti languidi.
«Ti sta uscendo il fumo dalle orecchie cugina.» Si prende gioco di me Brianna.
«Ah, ah. Molto divertente davvero.» Borbotto sottovoce, affranta a causa delle ingiustificate emozioni che continuo a provare. 
«Smetti di guardarlo ed andiamo ad ordinare da bere. Sai mi è venuta una certa sete.» Continua a sorridere Brianna al mio fianco, soddisfatta del suo tentativo di spingere il coniglio nella tana del lupo.
Scendiamo la stretta scalinata tenendoci per mano, per non perderci di vista, e facendoci spazio tra la folla raggiungiamo il bancone per ordinare qualcosa da bere.
«Due analcolici alla frutta ed un Long Island, grazie.» Urla Serena al barman per sovrastare il forte suono della musica.
E mi è impossibile da questa parte del bancone non notare il momento esatto in cui gli occhi profondi di Ben Roberts si posano su di me.
Brianna continua a parlottare tranquillamente, ignara del fatto che la causa del mio disagio sia proprio alle sue spalle. 
«Guarda, guarda, chi abbiamo qua, non ti facevo tipa da discoteca piccola ed ingenua Riley.» La sua voce. 
Ed è impossibile non notare come le mie accompagnatrici sobbalzino al suono di quella voce bassa e roca, come se fossero collegate a me da un filo invisibile che gli permette di provare le mie stesse emozioni. 
«Ben Roberts.» Ringhio fra i denti provocando la sua ilarità. 
«In persona.» Sghignazza in risposta lui sicuro di sé. 
«Son felice che tu abbia notato la mia presenza, io invece non ti avevo notato minimamente.» Balbetto, abbandonando la mia ostentata sicurezza difronte l’evidente bugia. 
«Continua pure ad ostentare una sicurezza che non hai.» Sussurra sfrontato, alzandosi dalla sua postazione per raggiungere con due lunghe falcate la sua preda: «Ma sappiamo entrambi che mi basterebbe sfiorarti per renderti la solita Riley indifesa.»
E rimango imbambolata a guardarlo parlare, desiderosa di ricevere anche solo una carezza.
E lui sorride soddisfatto quando le sue parole diventano realtà. 
E le mie accompagnatrici diventano spettatrici indesiderate quando con una dolcezza che non credevo possedesse sposta una ciocca ribelle cadutami difronte gli occhi, per fissarla dietro al mio orecchio in una silenziosa carezza.
Scorgo Serena spostare lo sguardo su Brianna, per fuggire da quella scena tanto intima.
E Brianna deve percepire il suo sguardo su di lei, perché risvegliandosi dallo stato di shock mi scosta bruscamente da quel lieve tocco e prendendo i nostri cocktail dal bancone mi trascina fuori da quel locale, ancora scossa da quell’inaspettato incontro. 
«Stronzo.» Borbotto una volta fuori dal locale, stanca di non riuscire a far valere il mio volere sotto il potere di quello sguardo magnetico. 
E respiriamo l’aria fresca a pieni polmoni, camminando verso la panchina di legno, quella con vista sul mare, quella che a volte le onde son talmente alte da far ricadere qualche salata gocciolina d’acqua sui nostri corpi e la salsedine ci imbratta i vestiti. 
«Promettiamo di non tornare tardi a casa e di non perderci troppo in chiacchiere come siamo solite fare? Consumiamo i nostri cocktail e poi dritte a nanna!» Scherza Serena per alleggerire l’atmosfera. 
Sorridiamo, e non servono risposte, perché a volte l’amicizia è tutto ciò che occorre per essere felici. 


***

Buongiorno follettini&follettine, son tornata nuovamente con una nuova nota autore, per conoscere la vostra opinione, che ve ne pare?
I capitoli ancora sono un po' corti, e la storia deve ancora prendere forma.

Mi raccomando non arrendetevi!

Se avete apprezzato cliccate sulla ★ .
A presto,
Baci♡

NONOSTANTE TUTTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora